6 Le labbra dello stolto entrano in contesa, e la sua bocca invoca percosse. 7 La bocca dello stolto è la sua rovina, e le sue labbra sono il laccio della sua anima.

      Salomone ha spesso mostrato ciò che gli uomini malvagi fanno agli altri con le loro lingue non governate; qui mostra che male fanno a se stessi. 1. Si imbrogliano in litigi: Le labbra di uno stolto, senza alcun motivo o richiamo, entrano in contesa, avanzando nozioni sciocche alle quali altri si trovano obbligati a opporsi, e così si inizia una lite, o pronunciando un linguaggio provocatorio, che sarà risentito, e richiesta soddisfazione, o sfidando gli uomini e invitandoli a farlo se osano.

Gli uomini orgogliosi e appassionati e gli ubriaconi sono stolti, le cui labbra entrano in conflitto. Un uomo saggio può, contro la sua volontà, essere trascinato in una lite, ma è uno sciocco che vi entra per scelta quando potrebbe evitarlo, e se ne pentirà quando sarà troppo tardi. 2. Si espongono alla correzione: la bocca dello stolto , in effetti, richiede colpi; ha detto ciò che merita di essere punito con colpi, e sta ancora dicendo ciò che deve essere controllato e frenato con colpi, come Anania ingiustamente comandò che Paolo fosse colpito alla bocca.

3. Si comportano in rovina: la bocca di uno stolto, che è stata, o sarebbe stata, la distruzione di altri, dimostra alla fine la propria distruzione, forse da parte degli uomini. La bocca di Simei era la sua stessa distruzione, e quella di Adonia, che parlava contro la sua stessa testa. E quando uno stolto, col suo stolto parlare, si è imbattuto in una premunire, e pensa di farsi perdonare giustificando o scusando ciò che ha detto, la sua difesa prova la sua offesa, e le sue labbra sono ancora il laccio della sua anima, ingarbugliando lui sempre di più.

Tuttavia, quando gli uomini con le loro parole malvagie saranno condannati alla sbarra di Dio, le loro bocche saranno la loro distruzione, e sarà un tale aggravamento della loro rovina che non ammetteranno una goccia d'acqua, una goccia di conforto, per rinfrescare la loro lingua, che è la loro trappola e sarà il loro aguzzino.

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