Commento di Matthew Henry
Romani 14 - Introduzione
ROMANI.
CAP. XIV.
L'apostolo avendo, nel capitolo precedente, orientato la nostra condotta gli uni verso gli altri nelle cose civili, e prescritto le sacre leggi della giustizia, della pacificazione e dell'ordine, che devono essere osservate da noi come membri della repubblica, viene in questo e parte del capitolo successivo allo stesso modo per dirigere il nostro contegno l'uno verso l'altro nelle cose sacre, che appartengono più immediatamente alla coscienza e alla religione, e che osserviamo come membri della chiesa.
In particolare, dà regole su come gestire le nostre diverse apprensioni per cose indifferenti, nella gestione delle quali, sembra, ci fosse qualcosa che non andava tra i cristiani romani, ai quali scriveva, che qui si adopera per riparare. Ma le regole sono generali, e di uso permanente nella chiesa, per la conservazione di quell'amore cristiano che egli aveva così ardentemente sollecitato nel capitolo precedente come adempimento della legge.
È certo che nulla è più minaccioso, né più spesso fatale, per le società cristiane, delle contese e delle divisioni dei loro membri. Da queste ferite scade la vita e l'anima della religione. Ora, in questo capitolo siamo forniti del balsamo sovrano di Galaad; il beato apostolo prescrive come un medico saggio. "Perché allora non è guarito il dolore della figlia del mio popolo", ma perché le sue indicazioni non vengono seguite? Questo capitolo, correttamente compreso, utilizzato e vissuto, avrebbe aggiustato le cose e ci avrebbe guarito tutti.