La sorte — Per la comprensione generale di ciò, si deve sapere che la sorte è stata fatta con grande serietà e solennità, alla presenza di Dio, con preghiera e appello a lui per la decisione della questione. Che sebbene l'esatta indagine di questa terra non sia stata fatta fino a Giosuè 18:4 , tuttavia c'era, e deve esserci una descrizione generale di essa, e una sua divisione in nove parti e mezzo; che, per quanto potevano immaginare, erano uguali sia per quantità che per qualità.

Che la sorte non determinava allora in modo così immutabile ciascuna tribù, che la loro parte non poteva essere né aumentata né diminuita; come è evidente, perché dopo che la sorte di Giuda fu fissata, ne fu tolta la sorte di Simeone, Giosuè 19:9 , sebbene dopo che la terra fu più distintamente conosciuta e censita, è probabile che i confini fossero più certi e fissati.

Che la sorte determinava solo in generale quale parte della terra apparteneva a ciascuna tribù, ma lasciava che i particolari fossero determinati da Giosuè ed Eleazar. Per il modo di ciò, si crede probabilmente che vi fossero due vasi, in uno dei quali erano messi i nomi di tutte le tribù, ciascuna in una carta distinta, e nell'altro i nomi di ciascuna porzione descritta; poi Eleazar o qualche altra persona, trasse prima il nome di una delle tribù da una pentola, e poi il nome di una parte dall'altra, e quella parte fu assegnata a quella tribù.

E riguardo a questi vasi, in fondo ai quali giacciono le carte, si dice spesso che queste sorti salgano o escano. Di Giuda — La cui sorte è uscita prima per disposizione di Dio, come una nota della sua preminenza sui suoi fratelli. di Edom, che si trovava a sud, a est della porzione di Giuda. Giuda e Giuseppe erano i due figli di Giacobbe, sui quali fu devoluto il diritto di primogenitura perduto di Ruben. Giuda aveva il dominio imposto su di lui, e Giuseppe la doppia porzione. Perciò queste due tribù siedono per prime: e su di esse le altre sette assistevano.

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