Se infatti ci giudicassimo - Se ci esaminassimo, 1 Corinzi 11:28 ; se dovessimo esercitare uno scrutinio rigoroso sui nostri cuori, sentimenti e condotta, e venissimo alla mensa del Signore con uno spirito appropriato, dovremmo sfuggire alla condanna a cui sono esposti coloro che la osservano in modo improprio. Se dovessimo esercitare la giusta “severità” e “onestà” nel determinare il nostro carattere e la nostra idoneità per l'ordinanza, non dovremmo esporci al dispiacere divino.

Non dovremmo essere giudicati - Non dovremmo essere esposti all'espressione della disapprovazione di Dio. Si riferisce qui alla punizione inflitta ai Corinzi per il loro modo improprio di osservare l'ordinanza; e dice che se si fossero adeguatamente esaminati e avessero compreso la natura dell'ordinanza, sarebbero sfuggiti ai giudizi che erano venuti su di loro.

Questo è vero adesso come lo era allora. Se vogliamo sfuggire al dispiacere divino; se desideriamo che la comunione sia seguita con gioia, e pace, e crescita nella grazia, e non con avvilimento e sterilità spirituale, dovremmo esercitare un severo giudizio sul nostro carattere, sentimenti e motivazioni; e vi giunga con un sincero desiderio di onorare Cristo e di progredire nella vita divina.

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