Note di Albert Barnes sulla Bibbia
1 Giovanni 2:21
Non ti ho scritto perché non conosci la verità - Non devi considerare la mia scrittura per te in questo modo serio come una prova che suppongo che tu non conosca la religione e i suoi doveri. Alcuni, forse, avrebbero potuto essere disposti a mettere questa costruzione su ciò che aveva detto, ma assicura loro che non era questo il motivo per cui si era rivolto a loro. Il fatto stesso che capissero l'argomento della religione, dice, era piuttosto il motivo per cui scriveva loro.
Ma perché tu lo sai - Questo era il motivo della sua speranza che il suo appello sarebbe stato efficace. Se non avessero mai saputo che cosa fosse la religione, se ne avessero ignorato la natura e le pretese, avrebbe avuto molta meno speranza di poterli proteggere dall'errore e di assicurare il loro cammino fermo sulla via della pietà. Possiamo sempre rivolgere un appello forte e fiducioso a coloro che comprendono veramente qual è la natura della religione e quali sono le prove della sua verità.
E che nessuna menzogna è della verità - Nessuna forma di errore, per quanto plausibile possa apparire, per quanto ingegnosamente possa essere difeso e per quanto possa sembrare favorevole alla virtù e alla felicità umane, può fondarsi sulla verità. Ciò che l'apostolo dice qui ha un po' l'aspetto di un truismo, ma contiene una verità reale di vitale importanza, e che dovrebbe avere una grande influenza nel determinare le nostre menti riguardo a qualsiasi opinione o dottrina proposta.
L'errore appare spesso plausibile. Sembra adatto a sollevare la mente da molte difficoltà che la rendono perplessa e imbarazzante in materia di religione. Sembra essere adattato per promuovere la religione. Sembra che renda felici coloro che lo abbracciano e per un certo periodo apparentemente godono della religione. Ma Giovanni dice che per quanto tutto ciò possa essere plausibile, per quanto possa sembrare dimostrare che le dottrine così abbracciate sono di Dio, è una massima grande e vitale che nessun errore può avere il suo fondamento nella verità, e, naturalmente, che deve essere inutile.
La grande domanda è: "che cos'è la verità"; e quando questo è determinato, possiamo facilmente risolvere le domande che emergono sulle varie dottrine che sono sparse nel mondo. Le mere apparenze plausibili, oi buoni risultati temporanei che possono scaturire da una dottrina, non provano che essa sia fondata sulla verità; perché qualunque siano questi risultati, è impossibile che qualsiasi errore, per quanto plausibile, abbia la sua origine nella verità.