Note di Albert Barnes sulla Bibbia
1 Tessalonicesi 5:20
Non disprezzare le profezie - A proposito delle profezie nella chiesa paleocristiana, vedi le note su 1 Corinzi 14:1 ff1 ff. Il riferimento qui sembra essere la predicazione. Non dovevano sottovalutarlo rispetto ad altre cose. È possibile che a Tessalonica, come sembra sia avvenuto successivamente a Corinto (confronta 1 Corinzi 14:19 ), c'era chi considerava il potere di operare miracoli, o di parlare in lingue sconosciute, come un 1 Corinzi 14:19 molto più eminente di quella di enunciare le verità della religione in un linguaggio facilmente comprensibile.
Non sarebbe innaturale che si facciano confronti tra queste due classi di doti, con grande svantaggio di quest'ultima; e quindi può essere sorta questa solenne cautela a non disprezzare o disprezzare la capacità di far conoscere la verità divina in un linguaggio intelligibile. Un consiglio simile potrebbe non essere inapplicabile a noi ora. L'ufficio di esporre la verità di Dio deve essere l'ufficio permanente nella chiesa; quello di parlare lingue straniere per dono miracoloso, doveva essere temporaneo.
Ma l'ufficio di indirizzare l'umanità sui grandi doveri della religione e di pubblicare la salvezza, deve essere la grande ordinanza di Dio per convertire il mondo. Non dovrebbe essere disprezzato, e nessuno loda la propria saggezza che la disprezza - perché:
(1) È la nomina di Dio - i mezzi che ha designato per salvare le persone.
(2) Ha troppo da legittimare al rispetto per renderlo appropriato disprezzarlo o disprezzarlo. Non c'è nient'altro che abbia tanto potere sull'umanità quanto la predicazione del vangelo; non c'è altra istituzione del cielo o della terra tra gli uomini destinata ad esercitare un'influenza così ampia e permanente come il ministero cristiano.
(3) È un'influenza che è del tutto buona. Nessun uomo è reso più povero, o meno rispettabile, o più miserabile in vita o in morte, seguendo i consigli di un ministro di Cristo quando fa conoscere il vangelo.
(4) Chi lo disprezza, disprezza ciò che è destinato a promuovere il proprio benessere e che è indispensabile per la sua salvezza. Resta ancora da dimostrare che un uomo ha promosso la propria felicità, o il benessere della sua famiglia, fingendo di trattare con disprezzo le istruzioni del ministero cristiano.