Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Daniele 2:23
Ti ringrazio e ti lodo, o Dio dei miei padri - Per i suoi "padri" qui, Daniele si riferisce senza dubbio al popolo ebraico in generale, e non ai suoi antenati in particolare. Il significato della frase "Dio dei miei padri" è che era stato il loro protettore; li aveva considerati come il suo popolo; aveva conferito loro grandi favori. Il motivo particolare del ringraziamento qui è che lo stesso Dio che tante volte si era rivelato al popolo ebreo per mezzo dei profeti nella loro stessa terra, si era ora degnato di fare la stessa cosa a uno della loro nazione, sebbene prigioniero in uno strano nazione.
Il favore così concesso ebbe un valore accresciuto, per il fatto che mostrava che il popolo ebraico non era dimenticato, sebbene lontano dalla terra natale, e che, sebbene in cattività, potesse ancora sperare nella benevola interposizione di Dio.
Chi mi ha dato saggezza e potere - La parola "saggezza" qui si riferisce senza dubbio alla capacità che ora gli era stata data di dichiarare la natura e il significato del sogno, impartendogli un grado di saggezza di gran lunga superiore a quei pretendenti ai quali il la questione era stata inizialmente presentata. La parola "potere" (Caldeo, forza - גבוּרתא g e bûr e thâ' ) probabilmente non differisce materialmente da "saggezza". Significa "capacità" di interpretare il sogno, il che implica che si trattava di un compito al di là della naturale capacità umana.
Poiché ora ci hai fatto conoscere la questione del re - Cioè, era stata resa nota a lui e ai suoi amici. Si unisce a loro perché, sebbene gli fosse particolarmente noto, tuttavia, poiché si erano uniti a lui nella preghiera affinché il segreto potesse essere svelato e poiché condividevano i comuni pericoli, lo considerava in realtà reso noto a il centro commerciale.