I tuoi giorni sono come i giorni dell'uomo - La tua vita trascorre come quella dell'uomo? Ti aspetti di morire presto, di perseguitarmi in questo modo, indagando i miei peccati e affliggendomi come se non ci fosse tempo da perdere? L'idea è che Dio sembrava insistere su questa questione come se dovesse presto cessare di esistere, e come se non ci fosse tempo da perdere per realizzarla. I suoi colpi erano ininterrotti, come se fosse necessario che il lavoro fosse fatto presto, e come se non si potesse dare tregua per un pieno ed equo sviluppo del vero carattere del sofferente.

L'intero brano Giobbe 10:4 esprime la ferma convinzione di Giobbe che Dio non poteva somigliare all'uomo; L'uomo ebbe vita breve, volubile, cieco; era incapace, per la brevità della sua esistenza, e per le sue imperfezioni, di giudicare correttamente del carattere degli altri. Ma non poteva essere così con Dio. Era eterno.

Conosceva il cuore. Ha visto tutto com'era. Perché dunque, si chiede Giobbe con profondo sentimento, lo trattava come se fosse influenzato dai metodi di giudizio che erano inseparabili dalla condizione di uomo imperfetto e morente?

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