Ascoltate le mie parole, o voi saggi - Rivolgendosi in particolare ai tre amici di Giobbe. Il capitolo precedente era stato indirizzato a Giobbe stesso. Gli aveva esposto le sue opinioni sul disegno dell'afflizione, e non aveva nulla da replicare. Ora si rivolge ai suoi amici, con una particolare intenzione di esaminare alcuni dei sentimenti che Giobbe aveva avanzato, e di mostrare dove era in errore. Si rivolge a loro come "saggi", o saggi, e come dotati di "conoscenza", per conciliare la loro attenzione, e perché li considerava qualificati per comprendere il difficile argomento che si proponeva di spiegare.

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