Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Habacuc 2:14
Poiché la terra sarà piena della conoscenza della gloria del Signore - Abacuc modifica in un certo grado le parole di Isaia che incarna, indicando che la distruzione di Babilonia era solo una tappa verso la venuta di quelle cose buone che Dio ha insegnato ai Suoi persone a cui aspirare, non proprio in arrivo. Tutto il mondo dovrebbe essere allora pieno della conoscenza della gloria del Signore, non, ancora, interamente di Se stesso Girolamo: “Quando Babilonia sarà rovesciata, allora la potenza della potenza del Signore sarà conosciuta a tutti.
Così tutta la terra sarà piena della gloria del Signore, come le acque coprono il fondo del mare. Questo quanto alla lettera. Ma è chiaro che anche il diavolo e l'anticristo, e l'insegnamento perverso degli eretici, costruirono una città nel sangue; io. e, la loro stessa Chiesa, con la distruzione di coloro che ingannano ... Ma quando vengono meno nel fuoco (o questo fuoco che si sente, o consumato nel fuoco del diavolo loro principe, o bruciato con il fuoco di cui il Signore dice: "Sono venuto a mandare un fuoco sulla terra", e così riportato dal loro corso precedente, e facendo penitenza), tutta la terra sarà piena della gloria del Signore, quando, alla predicazione del apostoli, il loro 'suono uscirà in tutto il mondo', come le acque che coprono il mare, i.
e., tutto il sale e l'amarezza del mondo che Satana aveva fatto piovere e la terra aveva bevuto, le acque del Signore copriranno e non faranno apparire il luogo della loro antica amarezza”.
Rup.: “'Poiché lo Spirito del Signore riempì la terra', e quando la riempì, 'la terra fu ripiena della conoscenza della gloria del Signore', così che gli uomini incolti e ignoranti divennero saggi ed eloquenti, e terreno divenne celeste, sì, quelli che erano terra divennero cielo, conoscendo la gloria del Signore, dichiarando la gloria di Dio, non in alcun modo, ma come le acque coprono il mare. Per quanto grandi debbano essere le acque, che coprirebbero il mare, o in confronto alle quali il mare non sarebbe nulla, ben più grande è il miracolo, quando l'abbondanza della sapienza celeste, data ai semplici, superò il mare, i.
e., la saggezza di tutta l'umanità”. Essendo questo versetto un'immagine già ricevuta della diffusione del vangelo Isaia 11:9 , si comprenderebbe di per sé che includesse anche questo; ma più in generale dichiara come su tutti i giudizi di Dio seguirebbe Cirillo una più ampia conoscenza di Lui: “Tutte le cose sono piene di Cristo, che è la Gloria del Padre; perciò ha detto anche Giovanni 17:4 , io ti ho glorificato sulla terra, ho finito l'opera che mi hai dato da fare”.