Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Isaia 52:1
Svegliati, svegliati - (Vedi le note in Isaia 51:9 ). Questo discorso a Gerusalemme è intimamente connesso con i versetti conclusivi del capitolo precedente. Gerusalemme vi è rappresentata come calpestata nella polvere davanti ai suoi nemici. Qui è descritta sotto l'immagine di una donna che era stata vestita con gli abiti del lutto, e ora è chiamata a sorgere da questa condizione e ad indossare gli abiti che sarebbero indicativi di letizia e di gioia. L'idea è che fosse giunto il momento in cui doveva essere liberata dalla sua lunga prigionia e doveva essere riportata alla sua precedente prosperità e splendore.
Indossa la tua forza - Ebraico, "Rivestiti della tua forza". L'idea è, sforzati, sii forte, audace, fiducioso; sorgi dal tuo sconforto, e diventa coraggioso come si fa quando si sta per intraprendere un'impresa che promette successo e che richiede fatica.
Indossa i tuoi bei vestiti - Gerusalemme è qui indirizzata, come spesso è, come una donna (vedi la nota a Isaia 1:8 ). Doveva deporre le vesti che esprimevano il dolore e la prigionia, e vestirsi di quelle che erano appropriate a uno stato di prosperità.
L'incirconciso e l'impuro - L'idea è che dovrebbero entrare a Gerusalemme e dimorarvi solo coloro che sarebbero adoratori del vero Dio. I non circoncisi sono emblemi degli impuri, dei non convertiti e degli idolatri; e il significato è che nei tempi futuri la chiesa sarebbe stata pura e santa. Non può significare che nessun uomo incirconciso o idolatra possa mai più entrare nella città di Gerusalemme, perché questo non sarebbe vero.
Era un dato di fatto che Antioco ei suoi eserciti, e Tito e il suo esercito entrarono a Gerusalemme, e senza dubbio lo fecero anche schiere di altri che non erano circoncisi. Ma questo si riferisce ai tempi futuri, quando la chiesa di Dio sarebbe stata pura. I suoi membri sarebbero, per lo più, possessori della vera religione, e l'adornerebbero. Probabilmente, quindi, la visione del profeta si estese ai tempi più puri e felici sotto il Messia, quando la chiesa doveva essere caratteristicamente ed eminentemente santa, e quando, come grande legge di quella chiesa, non doveva essere ammesso nessuno che non professasse che si erano convertiti.