L'identificazione delle “cose striscianti” qui nominate non è sempre certa. Sono molto probabilmente quelli che venivano mangiati occasionalmente. Per la “Tartaruga” si legge “la grande lucertola”, per il “furetto” il “geco” (uno della tribù delle lucertole), per il “camaleonte” si legge la “rana” o la lucertola del Nilo: dalla parola resa “chiocciola” ” si intende probabilmente un altro tipo di lucertola, e con la “talpa” il “camaleonte”.

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