Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Malachia 2:17
Avete stancato il Signore con le vostre parole - o “Con le vostre parole blasfeme, piene di incredulità e di diffidenza, avete in qualche modo stancato Dio. Parla di Dio, alla maniera degli uomini, come di un uomo afflitto dai mali degli altri. Per questo anche il Signore dice in Isaia Isaia 1:14 : "Sono stanco di sopportarli", e Isaia 43:24 , "mi hai fatto servire con i tuoi peccati; mi hai stancato con le tue iniquità». Allo stesso modo l'Apostolo dice Efesini 4:30 .
Con la stessa contumacia di prima, e l'incoscienza del peccato, chiedono: "Dove?" È l'antica tentazione della prosperità dei malvagi. “Dio ama i malvagi? se no, perché non li punisce?” “Non rattristare lo Spirito Santo di Dio”. “Il popolo, tornato da Babilonia, vedendo tutte le nazioni intorno e gli stessi Babilonesi, che servivano agli idoli ma ricchi di ricchezze, forti nel corpo, che possedevano tutto ciò che è considerato buono in questo mondo, e se stessi, che avevano la conoscenza di Dio , sopraffatto dal bisogno, dalla fame, dalla servitù, si scandalizza e dice: “Non c'è provvidenza nelle cose umane; tutte le cose sono portate dal cieco caso e non governate dal giudizio di Dio; anzi, le cose cattive gli piacciono, le cose buone gli dispiace; o se Dio discrimina tutte le cose, dov'è il Suo giudizio equo e giusto?'
Domande di questo genere le menti, che non credono nel mondo a venire, sollevano ogni giorno a Dio, quando vedono i malvagi al potere, i santi in stato di abbandono; come Lazzaro, di cui leggiamo nel Vangelo, che, davanti alla porta del ricco nella sua porpora, desidera sostenere la sua anima affamata con le briciole che vengono gettate via dagli avanzi della mensa, mentre il ricco è di tanta ferocia e crudeltà, che non ebbe pietà del suo prossimo, al quale le lingue dei cani mostrarono pietà; non comprendendo il tempo del giudizio, né che quelli sono i veri beni, che sono per sempre, dite: Egli si compiace del male, e: Dov'è il Dio del giudizio?
Dov'è il Dio del giudizio? - o “cioè, di quel giudizio, il grande, il più certo, il più esatto, il chiaroveggente, l'onnisciente, il giustissimo, il più libero, in cui non considera né potente né ricco né doni, né altro che giustizia? Poiché Egli è il Dio del giudizio, al quale spetta per natura giudicare tutti gli uomini e le cose con un giudizio esatto: poiché la sua stessa natura è l'equità, la stessa giustizia, la stessa provvidenza, e ciò, giustissimo, sapientissimo.
A Lui spetta essere il Giudice di tutti, ed esercitare su tutti un giudizio rigoroso; e lo eserciterà pienamente in quel giorno decisivo e ultimo del mondo, che sarà l'orizzonte tra questa vita e l'altra, separando il tempo dall'eternità, il cielo dall'inferno, i beati dai dannati in eterno, per Cristo, che Egli costituito Giudice di tutti, pronto e morto”.