Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Matteo 13:36-43
Dichiaraci - Cioè, spiegaci il significato della parabola. Ciò è stato fatto in modo così semplice da rendere superfluo il commento. Il Figlio dell'uomo, il Signore Gesù, semina il buon seme, cioè predica il vangelo. Questo lo ha fatto personalmente, e lo fa ora mediante i suoi ministri, la sua provvidenza e il suo Spirito, con tutti i mezzi per trasmettere la "verità" alla mente. Questo seme doveva essere portato in vari modi in tutto il mondo.
Non doveva essere confinato a nessuna nazione o popolo in particolare. Il buon seme erano i figli del regno; cioè del regno di Dio, o dei cristiani. Per questi il Salvatore lavorò e morì. Sono il frutto delle sue fatiche. Eppure in mezzo a loro c'erano persone malvagie; e tutti gli ipocriti e i non credenti nella chiesa sono opera di Satana. Eppure devono rimanere insieme fino alla fine, quando saranno separati, ei giusti salvati e gli empi perduti. L'una risplenderà chiara come il sole, l'altra sarà gettata in una fornace di fuoco - un'immagine espressiva della sofferenza.
Non abbiamo idea di sofferenza più acuta che essere gettati nel fuoco e rendere i nostri corpi capaci di sopportare il calore ardente e vivere di questo calore ardente per sempre e per sempre. Non è certo che il nostro Salvatore intendesse insegnare qui che l'inferno è fatto di fuoco “materiale”; ma è certo che intendeva insegnare che questa sarebbe stata una vera e propria “rappresentazione” delle sofferenze dei perduti.
Possiamo essere ulteriormente certi che il Redentore non ci ingannerà, né userà le parole per tormentarci e stuzzicarci. Non parlerebbe di fuoco infernale che non ha esistenza, né il Salvatore degli uomini pronuncerebbe immagini spaventose solo per terrorizzare l'umanità. Se ha parlato dell'inferno, allora c'è un inferno. Se intendeva dire che i malvagi soffriranno, allora soffriranno. Se non intendeva ingannare l'umanità, allora c'è un inferno, e allora i malvagi saranno puniti.
Gli impenitenti, quindi, dovrebbero allarmarsi. E i giusti, per quanta malvagità possano vedere e per quanti ipocriti possano esserci nella chiesa, dovrebbero essere rallegrati dalla prospettiva che presto i giusti saranno separati dagli ingiusti e che risplenderanno come il sole nel regno del loro Padre.