Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Numeri 35:16-25
Il senso è: in quanto togliere la vita a un altro con qualsiasi mezzo è omicidio, ed espone l'assassino alla pena della ritorsione; quindi, se l'atto è compiuto in ostilità, è in verità un vero e proprio omicidio, e l'assassino sarà ucciso; ma se non è fatto in ostilità, allora la congregazione interverrà per fermare la mano del vendicatore.
Quando lo incontra - Purché, naturalmente, fosse senza una città di rifugio.
Il caso dell'uccisore innocente è qui contemplato. In un caso dubbio dovrebbe necessariamente esserci una decisione giudiziaria sulla colpevolezza o l'innocenza della persona che ha rivendicato il diritto di asilo.
L'omicidio era al sicuro solo all'interno delle mura della sua città rifugio. Divenne un esule virtuale dalla sua casa. Le disposizioni qui prese servono a segnare la gravità dell'atto di omicidio colposo, anche non premeditato; e gli inconvenienti che li accompagnavano caddero, come è giusto e giusto, su colui che commise l'azione.
Fino alla morte del sommo sacerdote - La morte espiatoria del Salvatore ha proiettato la sua ombra prima sul libro delle leggi della Legge e sugli annali della storia ebraica. Il sommo sacerdote, in quanto capo e rappresentante dell'intera famiglia prescelta di mediatori sacerdotali, in quanto incaricato esclusivamente di alcune delle principali funzioni sacerdotali, in quanto solo privilegiato di compiere l'espiazione annuale nel sancta sanctorum e di guadagnare, dal misterioso Urim e Thummim, rivelazioni speciali della volontà di Dio, era, per eccellenza, un tipo di Cristo. E così la morte di ogni successivo sommo sacerdote presignificava quella morte di Cristo mediante la quale i prigionieri dovevano essere liberati e il ricordo delle trasgressioni fatto cessare.