Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Osea 5:12
Perciò sarò per Efraim una falena - Letteralmente, "e io come una falena". Questo modo di parlare esprime ciò che Dio stava facendo, mentre Efraim "seguiva volontariamente" il peccato. "E io" ero per tutto il tempo "come una falena". La falena in una veste, e il decadimento nel legno, corrodono e predano la sostanza in cui giacciono nascoste, lentamente, impercettibilmente, ma, alla fine, efficacemente. Tali furono i primi giudizi di Dio su Israele e Giuda; tali sono ora comunemente sui peccatori.
Egli tentò, e anche ora tenta dapprima, misure gentili e miti castighi, invero inquieti, molesti e dolorosi; ma lenti nel loro lavoro; ogni fase di perdita e di decadimento, un po' oltre quella che l'ha preceduta; ma lasciando lunga tregua e tempo per il pentimento, prima che finalmente logorino e distruggano gli impenitenti. Le due immagini, che Egli usa, possono descrivere diversi tipi di decadimento, entrambe lente, ma l'una più lenta dell'altra, poiché Giuda fu, infatti, distrutto più lentamente di Efraim. Infatti il "marciume", o carie nel legno, preda più lentamente il legno, che è duro, che la falena sulla lana.
Quindi Dio visita l'anima con diverse angustie, corporee o spirituali. Indebolisce, a poco a poco, la salute del corpo, o la finezza dell'intelletto; oppure ritira la grazia o la forza spirituale; o lascia che la tiepidezza e il disgusto per le cose di Dio si insinuino nell'anima. Questi sono il roditore della falena, trascurato dal peccatore, se persevera nella negligenza quanto alla sua coscienza, ma alla fine, portando tutto decadimento della salute, dell'intelligenza, del cuore, della mente, a meno che Dio non interferisca con la più potente misericordia di qualche pesante castigo, per svegliarlo.
: “Una falena fa del male e non fa rumore. Così le menti degli empi, in quanto trascurano di tener conto delle loro perdite, perdono la loro solidità, per così dire, senza saperlo. Perdono infatti l'innocenza del cuore, la verità delle labbra, la continenza della carne e, col passare del tempo, la vita della loro età”. Per Israele e Giuda la tignola e il marciume denotavano il lento decadimento, per cui furono gradualmente indeboliti, finché furono portati via prigionieri.