Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Osea 7:3
Rallegrano il re con la loro malvagità - I sovrani malvagi e un popolo malvagio sono una maledizione l'uno per l'altro, incoraggiandosi a vicenda nel peccato. Il loro re, essendo malvagio, si compiaceva della loro malvagità; ed essi, vedendolo compiaciuto di ciò, si misero maggiormente a fare ciò che era male, e a divertirlo con i resoconti dei loro peccati. Il peccato è in se stesso così vergognoso, che anche i grandi non possono, da soli, sostenersi in esso, senza che altri li lusinghino.
Un uomo buono e serio è un rimprovero per loro. E così, i grandi peccatori corrompono gli altri, sia per aiutarli nelle loro dissolutezze, sia per non essere rimproverati dalle loro virtù, sia perché il peccatore ha un corrotto piacere ed eccitazione nel sentire storie di peccato, come la buona gioia di sentire del bene. Perciò Paolo dice: "i quali, conoscendo il giudizio di Dio che coloro che commettono tali cose sono degni di morte, non solo fanno lo stesso, ma si compiacciono di quelli che le fanno" Romani 1:32 .
Ma mentre tutti loro, re, principi e popolo, erano così d'accordo e cospiravano nel peccato, e il peccato dei grandi è il più raro distruttivo, il profeta qui rimprovera maggiormente il popolo per questo peccato comune, apparentemente perché erano liberi dal tentazioni più grandi dei grandi, e così il loro peccato era più intenzionale. “Un'infelice compiacenza era il carattere dominante di Israele. Preferiva i suoi re a Dio.
La coscienza era versatile, accomodante. Qualunque cosa fosse autorizzata da chi era al potere, veniva approvata”. Achab aggiunse il culto di Baal a quello dei vitelli; Ieu si limitò al peccato di Geroboamo. Il popolo ha acconsentito al peccato legalizzato. Proprio come se ora, i matrimoni, che per legge di Dio sono l'incesto, o le seconde nozze dei divorziati, che nostro Signore dichiara adulterio, dovessero essere ritenuti consentiti, perché la legge dell'uomo cessa di annettere ad essi ogni pena.