Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Romani 1:26
Per questa causa - Per quanto appena specificato; vale a dire, che non lo glorificavano come Dio, che erano ingrati, che diventavano politeisti e idolatri. Nei versi precedenti aveva affermato la loro convinzione speculativa. Ora procede a mostrare le sue influenze pratiche sulla loro condotta.
Affezioni vili - Passioni o desideri vergognosi. Cioè a quelli che sono immediatamente specificati. Il grande scopo dell'apostolo qui, si ricorderà, è quello di mostrare lo stato del mondo pagano, e di provare che avevano bisogno di qualche altra via di giustificazione che la legge di natura. A questo scopo era necessario che entrasse in un dettaglio dei loro peccati. I peccati che egli procede a precisare sono i più indelicati, vili e degradanti che si possano addebitare all'uomo.
Ma questo non è colpa dell'apostolo. Se esistevano, era necessario che li caricasse sul mondo pagano. La sua argomentazione non sarebbe completa senza di essa. La vergogna non sta nello specificarli, ma nella loro esistenza; non nell'apostolo, ma in coloro che li praticavano, e gli imponeva la necessità di accusarli di queste enormi offese. Si può inoltre notare che il semplice fatto che li accusò di questi peccati è una forte prova presuntiva del loro essere praticati.
Se non esistessero, sarebbe facile per loro negarlo e metterlo alla prova. Nessun uomo azzarderebbe accuse come queste senza prove; e si presume che queste cose fossero conosciute e praticate senza vergogna. Ma questo non è tutto. Ci sono ancora abbondanti prove documentate negli scritti dei pagani stessi, che questi crimini erano conosciuti e ampiamente praticati.
Anche per le loro donne... - La prova del fatto vergognoso e vergognoso qui addebitato alle donne è abbondante negli scrittori greci e romani. Se ne trovano prove, che non sarebbe opportuno precisare, nei lessici, sotto le parole τριζὰς ὄλισβον trizas olisbon, e ἑταιρίστης hetairistēs. Vedi anche Seneca, epis. 95; Marziale, epis. io. 90. Tholuck sullo stato del mondo pagano, in the Biblical Repository, vol. ii.; Luciano, Dial. Metrico. v.; e Tertulliano de Pallio.