Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Salmi 131 - Introduzione
Questo breve salmo è intitolato “Canto dei gradi di Davide”. Non c'è nulla in esso che vieti l'idea che sia stato composto da lui, perché è interamente nel suo spirito e nei suoi modi. Non si sa, però, in quale occasione sia stato scritto, né perché abbia un posto tra i “Canti dei Gradi”. Sembrerebbe che fosse stato preparato in qualche occasione quando l'autore era stato accusato di essere di uno spirito alto e orgoglioso; con l'ingerenza in cose che erano al di sopra di lui, o al di sopra della sua condizione nella vita; o dando suggerimenti sugli affari pubblici che si riteneva indicassero una mente sicura di sé o aspirante.
Senza poterlo determinare con fatti certi, la supposizione che sembrerebbe più conforme al contenuto del salmo sarebbe che sia stato scritto quando era giovane; quando aveva espresso, in presenza di altri, alcuni sentimenti sulla cosa pubblica che erano stati interpretati da loro come denotanti uno spirito avanti e sicuro di sé.
Se è così, allora questo salmo era probabilmente una meditazione privata su ciò che aveva fatto, e aveva la natura di un esame personale del suo spirito e delle sue motivazioni. Sapendo, come sappiamo, cosa fu Davide in seguito - i suoi grandi talenti di guerriero e di re, e la sua capacità di gestire gli affari pubblici - non sarebbe, di per sé, strano o improbabile che, nei primi anni di vita, e anche quando un pastorello, avrebbe potuto avanzare opinioni che sarebbero state considerate al di là della sua età, come sconvenienti alla sua condizione e come manifestanti una disposizione a immischiarsi in questioni superiori a lui; e che avrebbe potuto essere rimproverato per questo.
Se così fosse, si può supporre che un giovane pio e modesto si desse all'esame di sé, per determinare se quello fosse lo spirito che lo animava, e questo salmo potrebbe essere stato il risultato di tale esame: un profondo sé -consapevolezza che tale non era lo spirito che lo influenzava; che questi non erano i motivi che lo spinsero a fare ciò che aveva fatto.
Il salmo, quindi, può, forse, senza scorrettezza, essere considerato come una prova della precoce manifestazione di una disposizione da parte di Davide per studiare la cosa pubblica, e di una prima manifestazione di una conoscenza su quell'argomento che era considerato come sopra i suoi anni e la sua posizione; e, nello stesso tempo, della sua disponibilità a trarre profitto dal rimprovero, e ad esaminare i suoi veri motivi; e della sua consapevolezza di non essere mosso da visioni sicure di sé e aspiranti.
Il salmo manifesta uno spirito umile e uno spirito di fiduciosa fiducia in Dio. Se l'interpretazione così suggerita potesse essere confermata - o se può essere consentita - il salmo sarebbe uno dei documenti più preziosi della prima vita e del carattere di Davide. Aumenterebbe l'interesse di questa congettura, se potessimo supporre che questo salmo sia stato lasciato tra le effusioni dei suoi primi anni - tra, come dovremmo dire, le sue "carte private", e sia stato scoperto dopo che era morto, ed è stato poi arrangiato e pubblicato tra questi “Canti di Gradi”.