Non appena sentiranno parlare di me, mi obbediranno - Margine, come in ebraico, All'orecchio. Cioè, la loro sottomissione sarà pronta e immediata. La fama delle mie vittorie sarà tale da rendere disperata la resistenza; la mia fama, come a capo di un potente impero, sarà tale da portarli a desiderare la mia amicizia e protezione.

Gli stranieri - Margine, come in ebraico, I figli dello straniero. La parola si riferisce agli stranieri, a quelli di altre nazioni. Il suo nome e le sue azioni ispirerebbero tale rispetto, o creerebbero un tale terrore del suo potere, che sarebbero felici di cercare la sua amicizia e si sottometterebbero prontamente al suo dominio.

Si sottometteranno a me - Margine, cedere finta obbedienza. La parola ebraica usata qui - כחשׁ kâchash - significa propriamente mentire, dire bugie; poi, per ingannare, o deludere; poi, fingere, adulare, fare l'ipocrita. È qui manifestamente usato in questo senso, riferendosi a coloro che, intimoriti dal terrore del suo nome e del suo potere, sarebbero venuti a professargli la sottomissione come un conquistatore.

Eppure l'uso della parola qui implica che egli fosse consapevole che, in molti casi, questa sarebbe stata solo una finta sottomissione, o che l'omaggio sarebbe stato ipocrita; omaggio ispirato dal terrore, non dall'amore. Indubbiamente, gran parte della sottomissione dichiarata delle nazioni conquistate è di questo tipo, e sarebbe bene se tutti i conquistatori lo capissero come fece Davide. Accettò, infatti, l'acquiescenza e la sottomissione, ma ne comprese la causa; e questa cognizione tenderebbe solo a rendere più sicuro il suo trono, come lo salverebbe dal riporre confidenza o fiducia dove non c'era certezza che sarebbe ben riposta.

Verso Davide come sovrano c'era molta lealtà reale, ma c'era anche molta fedeltà professata che era falsa e vuota; fedeltà che sarebbe durata solo finché durava il suo potere, e che avrebbe aspettato solo l'occasione per liberarsi dal giogo. Rispetto a Dio, inoltre, non sono pochi quelli che gli “fingono sottomessi” o gli prestano finta obbedienza. Anche loro sono intimoriti dal suo potere.

Sanno che è in grado di distruggere. Vedono i segni della sua grandezza e maestà, e vengono e professano sottomissione a lui - una sottomissione fondata sul terrore, non sull'amore; una sottomissione che cesserebbe immediatamente, se gli fosse assicurata la salvezza se rinunciassero alla loro fedeltà a lui. E come Davide non ignorava il fatto che non poco della sua dichiarata sottomissione era falsa e finta - così, in un senso molto più alto - in modo molto più accurato - Dio è consapevole del fatto che molti che professano di essere soggetti a lui sono soggetti solo nella professione; che se potessero farlo con sicurezza, getterebbero via l'apparenza stessa di lealtà e realizzerebbero in realtà ciò che esiste nei loro cuori.

Doveva essere triste per Davide riflettere quanto sarebbe potuto diminuire il numero de' suoi sudditi professati, se nessuno fosse stato trattenuto se non quelli che veramente amavano il suo regno, e lo rispettavano come sovrano; è triste pensare a quanto sarebbe diminuito il numero dei professati amici di Dio, se si ritirassero tutti coloro che gli hanno prestato solo regnata obbedienza! Eppure la Chiesa sarebbe la migliore e la più forte per questo.

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