Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Salmi 2:3
Rompiamo i loro legami, i legami dell'Eterno e del suo consacrato. Coloro che sono coinvolti in questa combinazione o cospirazione considerano Yahweh e il suo Unto come uno, e come aventi un unico scopo: stabilire un dominio sul mondo. Quindi, si consigliano contro entrambi; e, con lo stesso scopo e progetto, si sforzano di sbarazzarsi dell'autorità di ciascuno. La parola "bande" qui si riferisce alle restrizioni imposte dalla loro autorità.
La figura è probabilmente presa dal fissaggio di un giogo sui buoi, o dalle fasce o corde che venivano usate nell'aratura - le fasce del giogo sono significative della loro sottomissione all'autorità o alla volontà di un altro. La stessa figura è usata dal Salvatore in Matteo 11:29 : "Prendi il mio giogo su di te". L'idea qui è che lo scopo di Yahweh e del suo Unto era stabilire un dominio sugli uomini, e che era egualmente lo scopo dei re e dei governanti qui riferiti che non doveva essere fatto.
E gettate via da noi le loro funi - La stessa idea sotto un'altra forma - le funi si riferiscono non a ciò che li avrebbe legati come prigionieri, ma alle funi o cinghie che legavano i buoi all'aratro; e, quindi, a ciò che legherebbe gli uomini al servizio di Dio. La parola tradotta "corde" è una parola più forte di quella che è resa bande. Significa propriamente ciò che è attorcigliato o intrecciato e si riferisce al modo usuale in cui sono fatte le corde.
Forse, anche, nelle parole “gettiamo via” c'è l'espressione di un'idea che si poteva fare facilmente: che dovevano solo volerlo, e sarebbe stato fatto. Insieme, le espressioni si riferiscono al proposito tra gli uomini di abbandonare il governo di Dio, e specialmente quella parte della sua amministrazione che si riferisce al suo proposito di stabilire un regno sotto il Messia. Indica così uno stato prevalente della mente umana come insofferente dei vincoli e dell'autorità di Dio, e specialmente del dominio di suo Figlio, unto come Re.
Il brano Salmi 2:1 dimostra:
(1) che il governo di Yahweh, il vero Dio, e il Messia o Cristo, è lo stesso;
(2) che l'opposizione al Messia, oa Cristo, è di fatto opposizione ai propositi del vero Dio;
(3) che ci si può aspettare che gli uomini si opporranno a quel governo, e ci sarà agitazione e tumulto nel tentativo di rovesciarlo.
Il brano, considerato riferito al Messia, ebbe un ampio adempimento
(a) nei propositi dei sommi sacerdoti, di Erode e di Pilato, di metterlo a morte, e nel rifiuto generale di lui da parte dei suoi stessi compatrioti;
(b) nella condotta generale dell'umanità - nella loro insofferenza per i limiti della legge di Dio, e specialmente di quella legge come promulgata dal Salvatore, chiedendogli sottomissione e obbedienza; e
(c) nella condotta dei singoli peccatori - nell'opposizione del cuore umano all'autorità del Signore Gesù.
Il passaggio davanti a noi è applicabile al mondo attuale tanto quanto lo era al tempo in cui il Salvatore apparve personalmente sulla terra.