La sua gloria è grande nella tua salvezza - Non in se stesso; non in quello che ha fatto lui, ma in quello che hai fatto tu. Il fatto che tu l'abbia salvato, e il modo in cui è stato fatto, gli ha dato un grande onore. Sentiva infatti che la sua condizione di re, e quanto alle prospettive davanti a lui, era di grande “gloria” o onore; ma sentiva allo stesso tempo che non era in «sé stesso», né per qualcosa che aveva fatto: era solo nella «salvezza» che «Dio» gli aveva conferito.

Ogni figlio di Dio, allo stesso modo, ha una grande “gloria” conferita a lui, e la sua “gloria” sarà grande per sempre; ma non è in se stesso, né in virtù di qualcosa che ha fatto. È “grande” nella “salvezza” di Dio:

(a) nel “fatto” che Dio si è interposto per salvarlo; e

(b) nel “modo” in cui è stato fatto.

L'onore più alto che può essere tributato all'uomo sta nel fatto che Dio lo salverà.

Onore e maestà gli hai imposto -

(a) Nel farlo re;

(b) nelle vittorie e nei trionfi che ora gli hai dato, ponendo sul suo capo, per così dire, una corona più luminosa;

(c) nella promessa perpetuità del suo regno.

Così possiamo dire del peccatore riscattato - il figlio di Dio - ora. Onore e maestà gli sono stati imposti:

(a) nel fatto che Dio lo ha redento;

(b) nel modo in cui ciò è stato realizzato;

(c) nella sua adozione nella famiglia di Dio;

(d) nel rango e nella dignità che occupa come figlio di Dio;

(e) nella speranza della beatitudine immortale oltre la tomba.

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