Ascolta, o popolo mio, e io parlerò - Dio stesso è ora presentato come parlante e come enunciando i principi su cui procederà il giudizio. I versi precedenti sono introduttivi, ovvero hanno lo scopo di portare la scena del giudizio davanti alla mente. La scena solenne si apre ora, e Dio stesso parla, soprattutto come rimproverando la disposizione ad affidarsi alle mere forme di religione, mentre ne viene negata la spiritualità e il potere.

Lo scopo dell'insieme è, chiedendosi come appariranno queste cose nel giudizio, di implicare la vanità delle “semplici” forme di religione ora. Il discorso particolare è rivolto al “popolo” di Dio, oa “Israele”, perché lo scopo del salmista era di smentire la tendenza prevalente a fare affidamento su forme esteriori.

O Israele, e io testimonierò contro di te - Nel giudizio. In vista di quelle scene, e come "in" quel tempo, "ora" porterò questa solenne testimonianza contro le opinioni che hai in materia di religione e le pratiche che prevalgono nella tua adorazione.

Io sono Dio, anche il tuo Dio - io sono il vero Dio, e quindi ho il diritto di parlare; Io sono il "tuo" Dio - il Dio che è stato il Protettore del tuo popolo - riconosciuto come il Dio della nazione - e quindi rivendico il diritto di dichiarare i grandi principi che riguardano il vero culto, e che costituiscono la vera religione.

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