Tra gli dei non c'è nessuno come te, o Signore - Tra tutti quelli che sono adorati come dei non c'è nessuno che possa udire e salvare. Il salmista, rispetto alla preghiera, e all'aiuto da ottenere mediante la preghiera, paragona la propria condizione a quella di coloro che adoravano falsi dèi. Aveva un Dio che poteva udire; non ne avevano. Un vero figlio di Dio ora in difficoltà può giustamente paragonare la sua condizione a questo riguardo a quella di coloro che non fanno professione di religione; che non professano di adorare Dio, o di avere un Dio. A lui c'è un trono di grazia sempre accessibile; per loro non c'è nessuno. C'è Uno al quale può sempre pregare; professano di non avere nessuno a cui potersi rivolgere.

Né ci sono opere simili alle tue opere - Cioè, come fatte da quegli "dei". Non c'è niente che abbiano fatto che possa essere motivo di fiducia che possa essere paragonato a ciò che hai fatto. L'allusione è alla potenza, alla saggezza e all'abilità manifestate nelle opere della creazione e nelle misericordiose interposizioni della Provvidenza. Da questi il ​​salmista trae una prova che Dio è capace di salvare. Non esiste un argomento del genere a cui gli adoratori di falsi dèi possano appellarsi nei momenti di difficoltà.

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