Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Salmi 9:3
Quando i miei nemici vengono respinti - Chi erano questi nemici, il salmista non lo dice. È chiaro però, come è stato rimarcato nell'introduzione, che il salmo era composto:
(a) in vista di una vittoria che era stata ottenuta su alcuni formidabili nemici; e
(b) in considerazione di alcuni pericoli ancora incombenti da una fonte simile.
Il significato letterale del passaggio qui è: "Nel voltare indietro i miei nemici"; cioè nella loro ritirata, sconfitta, rovesciamento. Per quanto riguarda la forma di espressione ebraica, questa può riferirsi sia a ciò che è stato fatto, sia a ciò che sarebbe; e può implicare o che erano stati respinti, o che il salmista sperava e credeva che lo sarebbero stati; poiché in entrambi i casi il fatto mostrerebbe le perfezioni divine e darebbe occasione di gratitudine e di lode.
I verbi ai quali questo è collegato - “cadranno e periranno” - sono infatti in ebraico, come nella nostra versione, al futuro; ma ciò non determina necessariamente la questione se il salmista si riferisca a ciò che era accaduto oa ciò che sarebbe accaduto. Il suo atteggiamento è questo: contempla i suoi nemici come potenti e formidabili; vede il pericolo che esiste quando tali nemici ci circondano; guarda l'interposizione di Dio, e vede che ogni volta che si verifica sarebbe seguita da questa conseguenza, che inciampassero e cadessero davanti a lui.
Ma mentre questo versetto non determina la questione se si riferisca a ciò che è stato, o a ciò che sarebbe, i successivi versi Salmi 9:4 sembrano risolverlo, dove parla come se ciò fosse già stato fatto, e come se Dio si era intromesso in maniera notevole nello sconfiggere i suoi nemici. Considero questo, quindi, una riflessione su quanto era accaduto, e un'espressione di quello che allora era in realtà motivo di lode e di ringraziamento.
Cadranno e periranno - Una dichiarazione generale in vista di ciò che era accaduto, nel senso che sarebbe sempre stato così.
Alla tua presenza - Davanti a te; cioè, quando ti manifesti. Questo era il motivo per cui inciampavano e cadevano, ed è equivalente a dire che "ogni volta che i miei nemici tornano indietro, il motivo per cui inciampano e cadono è "la tua presenza". È l'interposizione della tua potenza. Non è da ricondurre alla prodezza dell'uomo che in tal modo tornino indietro, e che cadano e periscono; è da ricondursi al fatto che tu sei presente, che ti interponi». È quindi un riconoscimento di Dio come autore della vittoria in tutti i casi.