Note di Albert Barnes sulla Bibbia
Salmi 9:5
Hai rimproverato i pagani - Non i pagani in generale, o le nazioni in generale, ma quelli che sono particolarmente indicati in questo salmo - quelli che sono descritti come i nemici dello scrittore e di Dio. Sulla parola qui resa “pagano” - גוים gôyim - si vedano le note a Salmi 2:1 .
La parola rimprovero qui non significa, come fa di solito con noi, rimproverare con le parole, ma significa che lo aveva fatto con i fatti; cioè, vincendoli o vincendoli. Il riferimento è, indubbiamente, ad alcune di quelle nazioni con cui lo scrittore era stato in guerra, e che erano nemici di se stesso e di Dio, e a qualche atto segnale dell'interposizione divina da cui erano stati sopraffatti, o in cui l'autore del salmo aveva riportato una vittoria.
DeWette lo interpreta come riferito a "barbari, stranieri, pagani?" David, nel corso della sua vita, si trovava spesso in circostanze come qui supposte, anche se a quale evento particolare si riferisse non sarebbe ora possibile decidere.
Hai distrutto i malvagi - L'ebraico qui è al singolare - râshâ ‛ - sebbene possa essere usato collettivamente e come sinonimo della parola "pagano". Confronta Isaia 14:5 ; Salmi 84:10 ; Salmi 125:3 .
La parafrasi aramaica rende questo: "Tu hai distrutto l'empio Golia". Il riferimento è indubbiamente ai nemici intesi con la parola pagano, e lo scrittore ne parla non solo come pagani o stranieri, ma come caratterizzati da malvagità, che era senza dubbio una corretta descrizione del loro carattere generale.
Hai pronunciato il loro nome per sempre, come quando una nazione è vinta e sottomessa; quando è fatta provincia della nazione vincitrice, e perde il proprio governo, e la sua distinta esistenza come popolo, e il suo nome non è più registrato tra i regni della terra. Questo è un linguaggio tale da denotare l'intera sottomissione, ed è probabilmente a qualche evento del genere che si riferisce il salmista. Le nazioni hanno spesso perso, per conquista, la loro indipendenza e la loro esistenza distinta, incorporandosi ad altre. Il salmista qui si riferisce senza dubbio a una tale totale sottomissione per conquista.