Deuteronomio 28:1-68
1 Ora, se tu ubbidisci diligentemente alla voce dell'Eterno, del tuo Dio, avendo cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti che oggi ti do, avverrà che l'Eterno, il tuo Dio, ti renderà eccelso sopra tutte le nazioni della terra;
2 e tutte queste benedizioni verranno su te e si compiranno per te, se darai ascolto alla voce dell'Eterno, dell'Iddio tuo:
3 Sarai benedetto nelle città e sarai benedetto nella campagna.
4 Benedetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo e il frutto del tuo bestiame; benedetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore.
5 Benedetti saranno il tuo paniere e la tua madia.
6 Sarai benedetto al tuo entrare e benedetto al tuo uscire.
7 L'Eterno farà sì che i tuoi nemici, quando si leveranno contro di te, siano sconfitti dinanzi a te; sciranno contro a te per una via, e per sette vie fuggiranno d'innanzi a te.
8 L'Eterno ordinerà alla benedizione d'esser teco ne' tuoi granai e in tutto ciò a cui metterai mano; e ti benedirà nel paese che l'Eterno, il tuo Dio, ti dà.
9 L'Eterno ti stabilirà perché tu gli sia un popolo santo, come t'ha giurato, se osserverai i comandamenti dell'Eterno, ch'è il tuo Dio, e se camminerai nelle sue vie;
10 e tutti i popoli della terra vedranno che tu porti il nome dell'Eterno, e ti temeranno.
11 L'Eterno, il tuo Dio, ti colmerà di beni, moltiplicando il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, nel paese che l'Eterno giurò ai tuoi padri di darti.
12 L'Eterno aprirà per te il suo buon tesoro, il cielo, per dare alla tua terra la pioggia a suo tempo, e per benedire tutta l'opera delle tue mani, e tu presterai a molte nazioni e non prenderai nulla in prestito.
13 L'Eterno ti metterà alla testa e non alla coda, e sarai sempre in alto e mai in basso, se ubbidirai ai comandamenti dell'Eterno, del tuo Dio, i quali oggi ti do perché tu li osservi e li metta in pratica,
14 e se non devierai né a destra né a sinistra da alcuna delle cose che oggi vi comando, per andar dietro ad altri dèi e per servirli.
15 Ma se non ubbidisci alla voce dell'Eterno, del tuo Dio, se non hai cura di mettere in pratica tutti i suoi comandamenti e tutte le sue leggi che oggi ti do, avverrà che tutte queste maledizioni verranno su te e si compiranno per te:
16 Sarai maledetto nella città e sarai maledetto nella campagna.
17 Maledetti saranno il tuo paniere e la tua madia.
18 Maledetto sarà il frutto delle tue viscere, il frutto del tuo suolo; maledetti i parti delle tue vacche e delle tue pecore.
19 Sarai maledetto al tuo entrare e maledetto al tuo uscire.
20 L'Eterno manderà contro di te la maledizione, lo spavento e la minaccia in ogni cosa a cui metterai mano e che farai, finché tu sia distrutto e tu perisca rapidamente, a motivo della malvagità delle tue azioni per la quale m'avrai abbandonato.
21 L'Eterno farà sì che la peste s'attaccherà a te, finch'essa t'abbia consumato nel paese nel quale stai per entrare per prenderne possesso.
22 L'Eterno ti colpirà di consunzione, di febbre, d'infiammazione, d'arsura, di aridità, di carbonchio e di ruggine, che ti perseguiteranno finché tu sia perito.
23 Il tuo cielo sarà di rame sopra il tuo capo, e la terra sotto di te sarà di ferro.
24 L'Eterno manderà sul tuo paese, invece di pioggia, sabbia e polvere, che cadranno su te dal cielo, finché tu sia distrutto.
25 L'Eterno farà si che sarai messo in rotta dinanzi ai tuoi nemici; uscirai contro a loro per una via e per sette vie fuggirai d'innanzi a loro, e nessuno dei regni della terra ti darà requie.
26 I tuoi cadaveri saran pasto di tutti gli uccelli del cielo e delle bestie della terra, che nessuno scaccerà.
27 L'Eterno ti colpirà con l'ulcera d'Egitto, con emorroidi, con la rogna e con la tigna, di cui non potrai guarire.
28 L'Eterno ti colpirà di delirio, di cecità e di smarrimento di cuore;
29 e andrai brancolando in pien mezzodì, come il cieco brancola nel buio; non prospererai nelle tue vie, arai del continuo oppresso e spogliato, e non vi sarà alcuno che ti soccorra.
30 Ti fidanzerai con una donna, e un altro si giacerà con lei; edificherai una casa, ma non vi abiterai; ianterai una vigna, e non ne godrai il frutto.
31 Il tuo bue sarà ammazzato sotto i tuoi occhi, e tu non ne mangerai; il tuo asino sarà portato via in tua presenza, e non ti sarà reso; le tue pecore saranno date ai tuoi nemici, e non vi sarà chi ti soccorra.
32 I tuoi figliuoli e le tue figliuole saran dati in balìa d'un altro popolo; i tuoi occhi lo vedranno e languiranno del continuo dal rimpianto di loro, e la tua mano sarà senza forza.
33 Un popolo, che tu non avrai conosciuto, mangerà il frutto della tua terra e di tutta la tua fatica, e sarai del continuo oppresso e schiacciato.
34 E sarai fuor di te per le cose che vedrai con gli occhi tuoi.
35 L'Eterno ti colpirà sulle ginocchia e sulle cosce con un'ulcera maligna, della quale non potrai guarire; i colpirà dalle piante de' piedi alla sommità del capo.
36 L'Eterno farà andare te e il tuo re che avrai costituito sopra di te, verso una nazione che né tu né i padri tuoi avrete conosciuta; e quivi servirai a dèi stranieri, al legno e alla pietra;
37 e diverrai lo stupore, il proverbio e la favola di tutti i popoli fra i quali l'Eterno t'avrà condotto.
38 Porterai molta semenza al campo e raccoglierai poco, perché la locusta la divorerà.
39 Pianterai vigne, le coltiverai, ma non berrai vino ne coglierai uva, perché il verme le roderà.
40 Avrai degli ulivi in tutto il tuo territorio ma non t'ungerai d'olio, perché i tuoi ulivi perderanno il loro frutto.
41 Genererai figliuoli e figliuole, ma non saranno tuoi perché andranno in schiavitù.
42 Tutti i tuoi alberi e il frutto del tuo suolo saran preda alla locusta.
43 Lo straniero che sarà in mezzo a te salirà sempre più in alto al disopra di te, e tu scenderai sempre più in basso.
44 Egli presterà a te, e tu non presterai a lui; egli sarà alla testa, e tu in coda.
45 Tutte queste maledizioni verranno su te, ti perseguiteranno e ti raggiungeranno, finché tu sia distrutto, perché non avrai ubbidito alla voce dell'Eterno, del tuo Dio, osservando i comandamenti e le leggi h'egli t'ha dato.
46 Esse saranno per te e per la tua progenie come un segno e come un prodigio, in perpetuo.
47 E perché non avrai servito all'Eterno, al tuo Dio, con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza d'ogni cosa,
48 servirai ai tuoi nemici che l'Eterno manderà contro di te, in mezzo alla fame, alla sete, alla nudità e alla mancanza d'ogni cosa; ed essi ti metteranno un giogo di ferro sul collo, finché t'abbiano distrutto.
49 L'Eterno farà muover contro di te, da lontano, dalle estremità della terra, una nazione, pari all'aquila che vola, una nazione della quale non intenderai la lingua,
50 una nazione dall'aspetto truce, che non avrà riguardo al vecchio e non avrà mercé del fanciullo;
51 che mangerà il frutto del tuo bestiame e il frutto del tuo suolo, finché tu sia distrutto, e non ti lascerà di resto né frumento, né mosto, né olio, né parti delle tue vacche e delle tue pecore, finché t'abbia fatto perire.
52 E t'assedierà in tutte le tue città, finché in tutto il tuo paese cadano le alte e forti mura nelle quali avrai riposto la tua fiducia. Essa ti assedierà in tutte le tue città, in tutto il paese che l'Eterno, il tuo Dio, t'avrà dato.
53 E durante l'assedio e nella distretta alla quale ti ridurrà il tuo nemico, mangerai il frutto delle tue viscere, le carni de' tuoi figliuoli e delle tue figliuole, che l'Eterno, il tuo Dio, t'avrà dati.
54 L'uomo più delicato e più molle tra voi guarderà di mal occhio il suo fratello, la donna che riposa sul suo seno, i figliuoli che ancora gli rimangono,
55 non volendo dare ad alcun d'essi delle carni de' suoi figliuoli delle quali si ciberà, perché non gli sarà rimasto nulla in mezzo all'assedio e alla distretta alla quale i nemici t'avranno ridotto in tutte le tue città.
56 La donna più delicata e più molle tra voi, che per mollezza e delicatezza non si sarebbe attentata a posare la pianta del piede in terra, guarderà di mal occhio il marito che le riposa sul seno, il suo figliuolo e la sua figliuola,
57 per non dar loro nulla della placenta uscita dal suo seno e de' figliuoli che metterà al mondo, perché, ancando di tutto, se ne ciberà di nascosto, in mezzo all'assedio e alla penuria alla quale i nemici t'avranno ridotto in tutte le tue città.
58 Se non hai cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge, scritte in questo libro, se non temi questo nome glorioso e tremendo dell'Eterno, dell'Iddio tuo,
59 l'Eterno renderà straordinarie le piaghe con le quali colpirà te e la tua progenie: piaghe grandi e persistenti e malattie maligne e persistenti,
60 e farà tornare su te tutte le malattie d'Egitto, dinanzi alle quali tu tremavi, e s'attaccheranno a te.
61 Ed anche le molte malattie e le molte piaghe non menzionate nel libro di questa legge, l'Eterno le farà venir su te, finché tu sia distrutto.
62 E voi rimarrete poca gente, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo perché non avrai ubbidito alla voce dell'Eterno, ch'è il tuo Dio.
63 E avverrà che come l'Eterno prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così l'Eterno prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; e sarete strappati dal paese del quale vai a prender possesso.
64 L'Eterno ti disperderà fra tutti i popoli, da un'estremità della terra sino all'altra; e là servirai ad altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuti: al legno e alla pietra.
65 E fra quelle nazioni non avrai requie, e non vi sarà luogo di riposo per la pianta de' tuoi piedi; ma l'Eterno ti darà quivi un cuor tremante, degli occhi che si spegneranno e un'anima languente.
66 La tua vita ti starà dinanzi come sospesa; tremerai notte e giorno, e non sarai sicuro della tua esistenza.
67 La mattina dirai: "Fosse pur sera!" e la sera dirai: "Fosse pur mattina!" a motivo dello spavento ond'avrai pieno il cuore, e a motivo delle cose che vedrai cogli occhi tuoi.
68 E l'Eterno ti farà tornare in Egitto su delle navi, per la via della quale t'avevo detto: "Non la rivedrai mai più!" E là sarete offerti in vendita ai vostri nemici come schiavi e come schiave, e mancherà il compratore!
ESPOSIZIONE
LA BENEDIZIONE E LA MALEDIZIONE . Avendo ingiunto la proclamazione della benedizione e della maledizione al loro ingresso in Canaan, Mosè, per imprimere nella mente del popolo sia la benedizione che la maledizione, procede qui a dilatarsi su entrambi, soffermandosi specialmente su quest'ultimo come quello che le persone più avevano bisogno di portare a casa loro.
Man mano che procede, il linguaggio della terribile denuncia passa a quello della non meno terribile predizione, in cui le calamità che dovrebbero colpire la nazione a causa della loro apostasia e ribellione sono chiaramente e acutamente predette.
La benedizione . La condizione sine qua non di ogni godimento della divina munificenza era l'obbedienza da parte del popolo alla parola e alla Legge di Geova loro Dio. Ciò reso, la benedizione sarebbe venuta su di loro ricca e piena e sarebbe rimasta con loro (cfr Deuteronomio 28:2 , Deuteronomio 28:9 , Deuteronomio 28:13 , Deuteronomio 28:14 ).
Le benedizioni che stanno per essere specificate sono rappresentate come personificate, come agenti reali che si impongono sui loro oggetti e li seguono lungo il loro percorso.
La pienezza della benedizione in tutte le relazioni della vita, esterna ed interna, è presentata in sei particolari, ciascuno introdotto dalla parola "beato". Israele dovrebbe essere benedetto nella casa e nel campo, nei frutti del corpo, nella produzione della terra e nell'aumento del gregge e del gregge, nella riserva e nell'uso di ciò che la natura ha fornito, - in tutte le sue imprese , sia in pace che in guerra, in patria o all'estero.
Cesto e il tuo negozio ; piuttosto, cesto e madia (vedi Esodo 8:3 ; Esodo 12:34 ); "il cesto" che rappresentava il deposito in cui erano riposti i frutti della terra, la "madia" l'uso di questi per l'approvvigionamento delle necessità quotidiane ( Deuteronomio 28:6, Numeri 27:17 ; cfr Numeri 27:17 ; Salmi 121:8 ).
L'effetto della benedizione dovrebbe essere visto, non solo nella supremazia di Israele su ogni opposizione, ma nell'abbondanza dei loro possedimenti, nel successo delle loro imprese e nel rispetto in cui dovrebbero essere tenuti da tutte le nazioni. Magazzini . La parola ebraica (אֲסָמִים), che ricorre solo qui e in Proverbi 3:10 , è correttamente resa così. Deriva da una radice che significa accumulare.
Il Signore li avrebbe stabiliti per essere un popolo santo a se stesso, nella cui condizione benedetta tutti avrebbero visto che erano davvero il suo popolo, favorito da lui.
Sei chiamato con il nome del Signore ; piuttosto, il Nome di Geova ti ha invocato. Il Nome di Dio è Dio stesso rivelato; e questo Nome è chiamato o nominato sugli uomini quando sono adottati da lui, fatti interamente suoi e trasformati a sua somiglianza. Israele godeva di questa benedizione come nazione — «Loro era l'adozione e la gloria» ( Romani 9:4 9,4) — ma era loro solo nel simbolo e nell'ombra ( Ebrei 10:1 ); la realtà appartiene solo all'Israele spirituale, e questa è giunta agli uomini in tutta la sua pienezza quando è apparso colui che è "l'immagine del Dio invisibile" ed ha innalzato la sua tenda in mezzo agli uomini, pieno di grazia e di verità ( Giovanni 1:12 , Giovanni 1:14 ).
Il Signore ti farà abbondanza di beni ; letteralmente, ti farà abbondare per sempre ; io . e . non solo ti darà abbondanza, ma la farà ridonare alla tua felicità.
Il suo buon tesoro ; equivalente alla sua casa del tesoro , i . e . il cielo, dove la benedizione deve essere versato su di loro (cfr Deuteronomio 11:14 ; Le Deuteronomio 26:4 , Deuteronomio 26:5 ). Avrebbe così fruttificato la loro terra, e così benedetto la loro fatica nel coltivarla, che dovrebbero diventare ricchi e poter prestare ad altre nazioni, e non aver bisogno di prendere in prestito.
Dovrebbero essere manifestamente superiori alle altre nazioni, guidandole ed essendo al di sopra di esse, il loro capo e non il loro suddito o seguace (cfr Isaia 9:13 ). Nota il contrasto in Deuteronomio 28:43 , Deuteronomio 28:44 .
(cfr Deuteronomio 5:29 ; Deuteronomio 11:28 ). .
La maledizione . In caso di disobbedienza e apostasia, non solo la benedizione sarebbe trattenuta, ma scenderebbe una maledizione, devastante, distruttiva e rovinosa. Poiché la benedizione è stata esposta in sei annunci ( Deuteronomio 28:3 ), la maledizione è proclamata nella forma e nel numero corrispondenti ( Deuteronomio 28:16-5 ). La maledizione appare così come l'esatta controparte della benedizione. Le diverse forme in cui dovrebbe esplodere la minacciata maledizione sono quindi dettagliate in cinque gruppi.
Primo gruppo . La maledizione dovrebbe venire su di loro sotto varie forme di male, riempiendoli di terrore e sgomento, e minacciandoli di totale rovina (cfr Malachia 2:2 ).
irritazione ; piuttosto, costernazione ; la confusione mortale con cui Dio confonde i suoi nemici. La stessa parola è usata in Deuteronomio 7:23 ; 1 Samuele 14:20 . rimprovero ; anzi, minaccioso .
Deuteronomio 28:21 , Deuteronomio 28:22
Le visite afflittive qui nominate sono tali che distruggono la vita; ma il carattere distintivo di ciascuno non è facile da definire con esattezza. La pestilenza è probabilmente un termine generico per qualsiasi epidemia fatale. Nella LXX . di solito è rappresentato dalla parola generica Odoacre , morte. Consumo ; letteralmente, sprecando ; la designazione di qualsiasi specie di tabes o marasmus.
Febbre (דַּלֶּקֶת, da דָּלַק, essere arido, risplendere); infiammazione (חַחְתֻר, da חָרַר, bruciare); febbre bruciante (קַדַּחַת, da קָדַח, accendere): diverse specie di piressia, la cui distinzione non è stata determinata. La spada . Invece di חֶרֶב, spada, la Vulgata, l'arabo e il samaritano adottano la lettura חֹרֶב, calore, siccità ( Genesi 31:40 ); ma tutte le altre versioni supportano la lettura del testo ricevuto, e non c'è motivo per cui dovrebbe essere allontanato, tanto più che la siccità è minacciata nel versetto che segue.
sabbiatura e con muffa ; malattie che attaccano il grano ( Amos 4:9 ); il primo (שִׁדָּפוֹן, da שָׁדַּף, bruciare, scrosciare) un appassimento o bruciatura delle orecchie causata dal vento dell'est ( Genesi 41:23 ); il secondo (יֵרָקוֹן, da יָרַק, essere giallastro) l'effetto prodotto da un vento caldo, che ingiallisce le spighe, rendendole improduttive.
Deuteronomio 28:23 , Deuteronomio 28:24
La terribile siccità è minacciata dall'eroe; non dovrebbe cadere pioggia (cfr Le Deuteronomio 26:19 ); ma al suo posto dovrebbe cadere su di loro della polvere, leggera come polvere e pesante come sabbia. L'allusione è probabilmente a quelle nuvole di polvere e sabbia che spesso riempiono l'aria in Palestina, quando il caldo è intenso e non piove da una stagione; il vento allora diventa un impetuoso scirocco, e l'aria è piena di sabbia e polvere, ed è come il calore ardente alla bocca di una fornace (Robinson, 'Bib. Res.,' 2:123; Thomson, 'Land and the Libro,' 2.311).
Deuteronomio 28:25 , Deuteronomio 28:26
La totale sconfitta in battaglia (l'opposto della benedizione promessa, Deuteronomio 28:7 ) e la dispersione tra le nazioni sono minacciate, con la massima umiliazione per coloro che sono stati uccisi, nei loro corpi lasciati insepolti per essere divorati dagli uccelli rapaci e selvatici bestie (cfr 1 Re 14:11 ; Salmi 79:2 ; Geremia 7:33 ; Geremia 16:4 , ecc.
). S fermare essere rimosso in tutti i regni della terra ; letteralmente, sarà un sussulto per tutti i regni , ecc.; "una sfera per tutti i regni di giocare con" (Schultz; cfr 2 Cronache 29:8 ; Geremia 15:4 ; Geremia 24:9 ; Geremia 29:18 , ecc).
Secondo gruppo . Il Signore dovrebbe affliggerli con varie malattie ripugnanti, tormentarli con calamità umilianti e mortificanti, e darli in modo che siano saccheggiati e oppressi dai loro nemici.
pasticcio d'Egitto ; la forma di lebbra peculiare dell'Egitto ( Esodo 9:9 , ecc.), l' elefantiasi , " AE gypti peculiare malum" (Plinio, 'Nat. Hist.,' 26.1-5). Emerodi; tumori, probabilmente emorroidi (cfr 1 Samuele 5:1 .). Crosta; probabilmente una specie di scorbuto maligno. Prurito; di questo ce ne sono vari tipi comuni in Egitto e Siria.
Deuteronomio 28:28 , Deuteronomio 28:29
Oltre ai disturbi fisici, dovrebbero venire su di loro anche malattie mentali: pazzia, incapacità, confusione mentale, così che anche a mezzogiorno dovrebbero brancolare come un cieco brancola, i . e . nelle circostanze più favorevoli non dovrebbero essere in grado di trovare la strada giusta, di colpire la rotta giusta e sicura. È per cecità mentale che la parola è usata qui (cfr Isaia 42:19 ; Lamentazioni 4:14 ; Sofonia 1:17 ; Romani 11:25 ; 2 Corinzi 4:4 ).
Andrai brancolando (cfr Isaia 59:10 ). Così afflitti nel corpo e nella mente, il loro stato dovrebbe essere solo di oppressione e calamità, senza speranza di liberazione.
La loro spoliazione dovrebbe essere totale. Tutti i più cari e preziosi per loro dovrebbero essere preda dei loro nemici. Moglie, casa, vigna, gregge e gregge dovrebbero essere loro spietatamente tolti; figli e figlie devono essere portati in cattività, e i loro occhi devono cercarli sotto la pioggia, con anelito costante e struggente (cfr Geremia 8:20 ; Amos 5:11 ; Michea 6:15 ; Sofonia 1:13 ; 2 Cronache 29:9 ; Nehemia 11:36 ; Geremia 5:15 ).
e non ne raccoglierai l'uva ; margine, "ebraico, profano ". Questa è la resa letterale del verbo; il significato è quello dato nel testo. Una vigna, per i primi tre anni dopo essere stata piantata, era considerata sacra ( Levitico 19:23 ); dopo di che, cessata la sua consacrazione, si poteva raccogliere il frutto per l'uso comune (cfr Deuteronomio 20:6 ), e si diceva che fosse profanato.
e non ci sarà forza nella tua mano . Keil propone di rendere qui, "La tua mano non sarà per te verso Dio;" e altri: "La tua mano non sarà per te per Dio", i . e . invece di Dio. Ma אֵל qui non è "il Potente, Dio; ma semplicemente" potenza, forza, potenza", come in Genesi 31:29 ; Proverbi 3:27 ; Michea 2:1 . Letteralmente rese, le parole sono, E non per potenza è la tua mano , il cui significato è ben espresso nella Versione Autorizzata.
Terzo gruppo . Mosè ritorna alle calamità già minacciate ( Deuteronomio 28:27 ), allo scopo di indurre a pensare che, come tali malattie separavano il malato dalla società dei suoi simili, così Israele doveva essere separato da Dio e portato sotto il dominio di stranieri come punizione per la ribellione e l'apostasia.
Un brutto pasticcio ; una lebbra incurabile, che colpisce non solo le articolazioni e le estremità, ma tutto il corpo. Una tale afflizione escluderebbe un uomo da ogni comunione e da tutti i privilegi del patto della nazione. Quindi Israele, reso impuro dal suo peccato, dovrebbe essere reciso dall'unione del patto con Dio.
Deuteronomio 28:36 , Deuteronomio 28:37
Di conseguenza, Dio li avrebbe soggiogati a una potenza straniera, e avrebbero dovuto servire altri dèi, legno e pietra ( Deuteronomio 4:28 ), e sarebbero diventati oggetto di orrore, proverbio e parola d'ordine tra le nazioni (cfr 1 Re 9:7 ; Geremia 24:9 ).
Anche nella loro stessa terra la maledizione li avrebbe colti e si sarebbe posata su di loro in tutti i loro interessi e relazioni.
vermi ; probabilmente il punteruolo della vite, il convolvulus o involvulus degli scrittori latini (Plinio, 'Nat. Hist.,' 17,47; Care, 'De Re Rust.,' c. 95; Plaut; 'Cistell.,' 4.2), il ἴξ o ἴψ dei greci (Bochart, 'Hieroz.,' pt. it. bk. 4. c. 27).
La tua oliva darà il suo frutto. Alcuni renderebbero qui "saranno saccheggiati o sradicati", prendendo il verbo come Niph. di ; ma la maggioranza lo considera come parte del verbo נָשַׁל, e rende "deve drop off", o come nella Versione Autorizzata. C'è qualche dubbio, tuttavia, che il verbo possa essere usato intransitivamente.
Consumare ; letteralmente, prendi possesso di . Il nome dato qui all'insetto devastatore non è lo stesso di Deuteronomio 28:38 ; ma non c'è dubbio che si tratti della locusta.
Deuteronomio 28:43 , Deuteronomio 28:44
(Cfr. Deuteronomio 28:12 , Deuteronomio 28:13 .)
Queste maledizioni sarebbero state un segno e un prodigio, suscitando stupore e sgomento nell'osservatore, e mostrando che era davvero la mano di Dio che era sulla nazione ribelle. Per sempre. Questo, sebbene possa implicare il rifiuto definitivo e totale di Israele come nazione, non preclude la speranza di restaurare una parte di Israele come individui, o come un residuo che rimane o ritorna alla fede e all'obbedienza (cfr Isaia 10:22 ; Isaia 6:13 ; Romani 9:27 ; Romani 11:5 ).
Quarto gruppo . Per imprimere ancora di più nelle menti del popolo il male e il pericolo della ribellione e dell'apostasia, Mosè si sofferma sulle calamità che sarebbero derivate dalla loro consegna al potere dei pagani. Poiché non avrebbero servito Geova loro Dio, dovrebbero essere consegnati per servire i loro nemici.
Deuteronomio 28:49 , Deuteronomio 28:50
La descrizione qui data del nemico a cui Israele doveva essere sottoposto, si applica più o meno da vicino a tutte le nazioni che Dio ha suscitato di volta in volta, per invadere Israele e castigare il popolo per la sua ribellione: i Caldei (cfr Geremia 48:40 ; Geremia 49:22 ; Ezechiele 17:5 ; Habacuc 1:6 , ecc.
), gli Assiri (cfr Isaia 5:26 ; Isaia 38:11 ; Is 23,1-18,19), i Medi ( Isaia 13:17 , Isaia 13:18 ); ma ci sono caratteristiche nella descrizione che si applicano specialmente ai romani; e gli orrori delineati nell'ultima parte della sezione (versetti 52-57) portano immediatamente il pensiero alle terribili scene accadute durante le guerre di Vespasiano e Tito con gli ebrei come narrate da Giuseppe Flavio ('De Bell. Jud.,' 6.; vedi Milman, "Storia degli ebrei", libro 16.).
Come vola l'aquila. L'aquila era l'insegna comune della legione nell'esercito romano; e dagli scrittori latini aquila (aquila) è talvolta usata per una legione (Caes; 'Hisp.,' 30; cfr Matteo 24:28 ).
Una nazione dall'aspetto fiero ; letteralmente, fermo o duro di faccia ; io . e . ostinato e determinato (cfr Proverbi 21:29 ; Daniele 8:23 ).
(Cfr. Levitico 26:29 ; 2 Re 6:24-12 ; Geremia 19:9 ; Lain. Geremia 2:20 ; Geremia 4:10 .)
Così intensa dovrebbe essere la fame, che la donna delicata e sensibile, allevata nel lusso, e che non metterebbe piede per terra per non essere affaticata dallo sforzo o offesa dal venire a contatto con il suolo basso, ma quando se andava all'estero doveva essere portata in lettiga o portata da un cammello o da un asino, anche lei avrebbe dovuto infrangere ogni restrizione di delicatezza e affetto, e avrebbe divorato segretamente proprio il bambino che aveva partorito durante l'assedio.
Il suo giovane ; letteralmente, il suo dopo-nascita . L'ebraico suggerisce un estremo di orrore al di là di ciò che indica la versione autorizzata.
Quinto gruppo . Anche queste spaventose calamità non sarebbero il compimento della loro punizione. Se dovessero essere ostinati nella loro ribellione; se non avessero osservato di fare tutto ciò che la Legge impartita da Mosè prescriveva loro, se avessero smesso di riverire e obbedire a Geova, loro Dio; allora sarebbe venuta su di loro la maledizione in piena misura, e il castigo di lunga durata dovrebbe mostrare quanto sia grave era stato il loro peccato.
Questo libro . Non il Libro del Deuteronomio, che allora non fu scritto, ma il Libro della Legge, la Torah, consegnato da Mosè a Israele da Dio; e di cui era stato, nei suoi discorsi al popolo, ricapitolando alcuni dei punti principali (cfr vv. 60, 61). Che tu possa temere , ecc. Ciò che era richiesto non era la semplice osservanza esteriore della Legge, non il semplice "fare" ciò che era prescritto, ma il farlo di cuore e sinceramente nel timore del Signore, nel timore di lui che si era rivelato loro con il Nome glorioso e terribile, Geova, loro Dio (cfr Le Deuteronomio 24:11 ).
Deuteronomio 28:60 , Deuteronomio 28:61
Le malattie dell'Egitto sono le piaghe inviate al Faraone e al suo popolo, come riportato in Esodo 7-11. Oltre a queste, altre piaghe, non registrate nel Libro della Legge, dovrebbero venire sull'Israele ribelle, così che dovrebbero essere quasi completamente distrutte.
(Cfr. Deuteronomio 4:27 ; Deuteronomio 10:22 ; Nehemia 9:23 .)
(Cfr. Deuteronomio 30:9 ; Geremia 32:41 .) Colui, la cui gioia era stata di far loro del bene, doveva rallegrarsi della loro distruzione (di Proverbi 1:26 ).
Quelli di loro che sono sopravvissuti alle piaghe che sarebbero venute su di loro e agli orrori dell'assedio, dovrebbero essere dispersi tra tutte le nazioni fino ai confini della terra, e lì soggiogati alle più grandi umiliazioni e sofferenze.
La tua vita penderà in dubbio davanti a te ; letteralmente, la tua vita sarà appesa davanti a te ; io . e . sarà come un oggetto sospeso a un filo che penzola davanti alla vista, pronto a cadere o ad essere abbattuto da un momento all'altro. Comp.—
" Omnia sunt hominum tenui pendentia filo
Et subito casu quae valuere ruunt ».
(Ovidio, "Epp. ex Ponto", 4.3, 35.)
Peggio ancora, dovrebbero essere di nuovo ridotti in schiavitù, riportati in Egitto, messi in vendita come schiavi ed essere così assolutamente spregevoli che nessuno li comprerebbe. Riportati in Egitto. "Se l'Esodo fosse la nascita della nazione di Dio in quanto tale, il ritorno sarebbe la sua morte" (Schultz; cfr Osea 8:13 ; Osea 9:3 ).
Con navi. Uscirono dall'Egitto via terra, come uomini liberi; dovrebbero essere riportati indietro imprigionati e rinchiusi in navi negriere. Per il modo in cui ti ho parlato, non lo vedrai più. Ciò non si riferisce al fatto che furono portati in Egitto su navi in quanto diverso dal modo in cui ne erano usciti, ma semplicemente al fatto che dovessero essere riportati là, contrariamente a quanto ci si aspettava quando uscirono così trionfalmente da.
Là sarete venduti ; letteralmente, vendetevi ; io . e . consegnatevi per essere venduti come schiavi. L'Egitto potrebbe essere qui, come suggerisce Hengstenberg, "il tipo di futuri oppressori"; ma non sembra esserci alcun motivo per cui il passaggio non debba essere preso alla lettera. È un fatto che, dopo la presa di Gerusalemme da parte di Tito, gli Ebrei furono portati in gran numero in Egitto, e là assoggettati alla servitù più ignominiosa; e al tempo di Adriano, moltitudini di ebrei furono venduti come schiavi (Josephus, 'De Bell. Jud.,' 6.9, 2; of. Philo, 'Flacc.' e 'Leg. ad Caium.').
OMILETICA
La benedizione di Dio promessa agli obbedienti.
L'anziano legislatore stava finendo il suo corso. Prima che arrivi la fine, aprirebbe ancora una volta alla gente la terribile alternativa della benedizione e della maledizione, e mostrerebbe loro che devono accettare l'una o l'altra. E così, prima che la Terra Santa si impadronisca, si ricorda loro quanto dipenda da ciò che esse sono la realizzazione delle promesse di bene temporale. Tuttavia, non possiamo ricordare troppo spesso il fatto che, sebbene a prima vista questo capitolo sembri come se le persone fossero allora sotto la legge; eppure non era così nella realtà.
Erano educati dalla Legge; ma sotto di essa giaceva ferma come il granito la promessa abramitica ( Galati 3:17 ). Questo è visto dal fatto che Dio parla loro come il loro Dio. Questo è stato per sua grazia gratuita. Ma, sebbene questa legge educativa sia fondata sulla grazia, la grazia deve portare con sé la propria legge. La grazia non cede mai le redini all'illegalità. Ma ci insegna che una delle forze motrici con cui Dio ravviverebbe gli uomini alla rettitudine e li educherebbe in essa, si trova nel mostrare loro che le sue disposizioni provvidenziali sono tali che la formazione del loro destino terreno è, in qualche modo, nella loro proprie mani.
"Del loro destino terreno ", diciamo. Perché è un fatto ben noto che Mosè raramente, se non mai, si riferisce al prossimo stato dell'essere. Le ricompense e le punizioni note al Pentateuco sono quasi interamente legate a questo stato terreno. Naturalmente, non c'è niente come la negazione di una vita oltre la tomba. Ma non rientrava nell'ambito della rivelazione data per mezzo di Mosè che un altro mondo dovesse essere portato chiaramente in vista.
Non dubitiamo che ci fosse misericordia oltre che saggezza in questa disposizione; le persone avevano rivelato loro quanto potevano sopportare, e più di quanto sapevano migliorare. C'è un mondo di profondo significato nella rivelazione delle leggi della provvidenza di Dio che vengono spiegate loro qui. Si potrebbe pensare che le promesse fatte agli obbedienti sarebbero bastate a convincerli a seguire la volontà di Dio; e che la lunga, terrificante, spaventosa dichiarazione di ciò che sarebbe seguito alla loro disobbedienza sarebbe stata sufficiente a dissuaderli con "i terrori del Signore" dall'avventurarsi sulla strada del male.
Sarebbe facile scrivere un'Omelia separata su ogni verso in questo paragrafo, ma, con tale espansione, il nostro lavoro si estenderebbe a una lunghezza smisurata. Non faremo altro che suggerire e lasciare ad altri l'espansione. Abbiamo solo un'altra condizione da fare prima di arrivare alle nostre divisioni principali; cioè questo: Salvo il particolare aspetto qui dato al capitolo, a causa della caratteristica peculiare della costituzione nazionale di Israele, le principali leggi dell'amministrazione provvidenziale che furono divulgate da Mosè sono ancora in vigore.
Anche ora è vero: "La pietà è utile a tutte le cose: avere la promessa della vita che è ora ". E questa è la verità che, in varie forme, è qui esposta. osserviamo—
I. A UOMO 'S EARTHLY DESTINO SI , IN QUALCHE SORT , IN SUE PROPRIE MANI . ( Deuteronomio 28:1 , Deuteronomio 28:2 ) " Se ascolterai la voce del Signore tuo Dio ", tali e tali benedizioni "verranno su di te e ti raggiungeranno.
"Se Israele cercasse il successo fine a se stesso, indipendentemente dalla correttezza o dall'erroneità dei metodi adottati per assicurarlo, non ci sarebbe alcuna garanzia che si assicurino il fine a cui mirano; e anche se lo facessero, i risultati sarebbero carichi di male, perché "la prosperità degli stolti li distruggerebbe." Ma se il loro supremo, il loro unico scopo, era fare il bene, servire e compiacere il Signore, allora la benedizione divina li avrebbe sicuramente seguiti.
"È nostro obbedire, è suo provvedere." Se facciamo bene e lasciamo le questioni a Dio, non rimarremo senza segni del suo sorriso di approvazione ( Matteo 6:33 ). Ci possono essere grandi guadagni temporali, oppure no; ma col molto o col poco verrà quella benedizione che arricchisce; e non vi aggiunge dolore.
II. LA BENEDIZIONE ENJOYED DA L'OBBEDIENTE MAN WILL RESTO SU TUTTO CHE LUI HA , E WILL FOLLOW LUI OVUNQUE .
Che ogni clausola del paragrafo sia pesata separatamente. Lo metteremmo alla luce del Vangelo, se qualcuno facesse la domanda: "Quali sono i segni della benedizione di Dio di cui godono i fedeli di Dio, anche in questa vita?" ne enumereremo sei.
1. Hanno pace con Dio per mezzo del Signore Gesù Cristo.
2. Hanno la coscienza pulita; sanno che lo scopo di piacere a Dio è giusto, qualunque difficoltà possa comportare.
3. Godono di ciò che hanno come da Dio, e come doni d'amore della mano di un Padre.
4. Se molto viene dato, si dilettano a usarlo per Dio.
5. Se poco è loro, sanno che il poco che ha un giusto è migliore delle ricchezze di molti malvagi.
6. E, soprattutto, la prova suprema della benedizione di Dio è che i guadagni e le perdite, le gioie e le cure, la salute e la malattia, fanno «tutti cooperare al bene» per loro; servono alla crescita del carattere e aiutano a renderli uomini migliori, più saggi e più santi.
III. CI SIA UNO SPECIALE LEGGE DI DIO 'S PROVVIDENZIALE GOVERNO CHE GARANTISCE QUESTO BENEDIZIONE PER L'OBBEDIENTE . ( Deuteronomio 28:12 . Deuteronomio 28:12
) Può, a prima vista, sembrare un contesto antiquato delle cose che troviamo in questo verso, in cui si dice, virtualmente, che la quantità di pioggia dipenderà dalla quantità di virtù, e che l'accumulo di i beni dipenderanno dalla loro fedeltà a Dio! La seconda frase la possiamo comprendere, poiché la fedeltà a Dio implica, tra l'altro, la fedeltà nell'uso dei mezzi di successo stabiliti da Dio; così che questo è solo dire: Usa rettamente i mezzi giusti e otterrai il tuo fine.
Ma quanto al primo, chi può capirlo? La quantità di pioggia dipende dalla misura della virtù: come può essere una cosa del genere? Chiediamo, prima di tutto, ha la pioggia un padre? La risposta è sì , al di là di ogni dubbio: Dio. Ma poi Dio è anche il Padre degli spiriti. Ci sono cioè due sfere: quella della materia e della forza, e quella dello spirito; l'uno governato da leggi fisiche, l'altro da leggi spirituali; ma tutte le leggi, fisiche o spirituali, sono ordinate e regolate da un unico Essere Supremo, e nelle sue mani vi è unità d'azione.
Quindi, riguardo a questi due come governati da un solo Dio, chiediamo: C'è qualche relazione tra loro? Il fatto di entrambi gli insiemi di leggi originati dallo stesso Essere dà loro un punto di contatto o no? In una parola, il mondo delle forze fisiche è governato senza il minimo riferimento al governo delle anime? o è governato in modo da aiutare nella formazione delle anime? - quale? Se la prima alternativa è vera, la dottrina di Deuteronomio 28:12 è esclusa.
Ma chi può credere che il Grande Padre, governando il meno, ignori il più grande? In ogni caso, ci ritraiamo con orrore davanti a una visione così indegna di Dio. Si ricorre dunque alla seconda alternativa, la sola ragionevole, che il minore sia governato nell'interesse e per conto del maggiore; che le cose sono per gli spiriti. Ma questo principio lascia spazio al punto di dettaglio in Deuteronomio 28:12 , e per altri diecimila dettagli nella sfera fisica.
Dio avrebbe reso il mondo naturale un teatro per, e un mezzo, l'evoluzione dei principi e la crescita delle anime (cfr Amos 4:6 ; Salmi 107:33-19 ). (Vedi Omelia su Deuteronomio 11:10-5 ).
IV. FEDELTÀ DI DIO TENDE , NON SOLO DI TEMPORALE SUCCESSO , MA ANCHE DI ONORE . (Vedi la fine di Deuteronomio 28:12 e Deuteronomio 28:13 .)
1. Individualmente; gli uomini, alla lunga, vanno più o meno per quello che valgono. Il fedele adempimento del dovere verso Dio e verso l'uomo deve raccontare, e volere. "Vedi un uomo diligente nei suoi affari; starà davanti ai re, non starà davanti a uomini meschini".
2. E collettivamente; se una nazione ha in sé una preponderanza di uomini saggi, sinceri e retti, come temono Dio, amano la giustizia e odiano l'iniquità, nulla può impedire a tale nazione di salire sulla bilancia. La sua prosperità si manifesterà nella sua pace interiore, nella disponibilità delle altre nazioni ad affrontarla aprendo relazioni commerciali, e nella buona volontà di altre nazioni che certamente condividerà.
Avrà l'armatura della luce. La sua virtù sarà un muro di difesa. "La sua terra le darà i frutti, e Dio, anche il suo stesso Dio, la benedirà". "Felice è la nazione che si trova in un caso del genere; sì, felice è quel popolo il cui Dio è il Signore". A tale nazione si può ben dire: "Beato chi ti benedice e maledetto chi ti maledice" ( Numeri 24:5-4 ).
L'amore velato dal cipiglio.
Probabilmente molti potrebbero pensare che questo sia uno dei capitoli più terribili della Parola di Dio. Certamente non siamo a conoscenza di nessun altro in cui vi sia una così lunga successione di avvertimenti, che aumentano di terrore man mano che avanzano. Infatti, Matthew Henry ci racconta di un uomo malvagio che era così furioso nel leggere questo capitolo che strappò il foglio dalla sua Bibbia! Rabbia impotente! Impotente come se, quando un uomo temeva un'eclissi di sole, ne strappasse gli annunci.
Sarebbe venuto per tutto questo! Ecco; ci sono due fatti storici, vale a dire. che i figli d'Israele fecero allontanarsi dal loro Dio, e che tutte queste maledizioni fatto accadere loro. Alcuni non sono ancora stati spesi. Quindi questo capitolo è una prova permanente dell'accuratezza della previsione che ha dettato le sue profezie. Ma mentre si ottiene così, da una parte, una verifica delle parole, e quindi una prova della loro origine divina, si pone un'altra questione, vale a dire.
In che modo tutte queste terribili realtà sono coerenti con l'amore di Dio? Ora, lungi da noi tentare qualsiasi rivendicazione delle vie di Dio. Egli è infinitamente al di là di ogni necessità di ciò. Quello che fa è giusto, che possiamo vederlo così o no. Adesso miriamo solo a una cosa: cioè a proteggere gli uomini da qualsiasi interpretazione errata di quei modi e ad indirizzarli verso quegli insegnamenti che Dio ci ha dato su di loro. Il nostro tema è: l' amore velato di cipiglio ; o , i terrori del Signore una necessità del suo amore infinito .
I. Ci sono alcuni in ogni nazione che è assolutamente necessario influenzare con deterrenti, e nell'infanzia di una nazione la paura è più potente della fede.
II. Dio ha una maledizione oltre che una benedizione. Il suo amore non è un semplice desiderio di rendere gli uomini il più facili possibile. È, prima di tutto, un amore retto. Quando l'amore ha a che fare solo con la rettitudine, si vedrà solo il suo aspetto benevolo; ma quando si tratta del peccato, il caso è molto diverso.
III. Dovrebbe essere profondamente scolpito nelle nostre anime che la nube temporalesca dall'aspetto nero e calante dell'ira divina, sebbene la chiamiamo "la maledizione di Dio", non deve mai essere pensata in alcun modo che sarebbe incompatibile con la sua pura e perfetta amore. L'ira di Dio è santo amore che disprezza il male.
IV. Quando una volta incorsa l'ira di Dio, il peccatore non può eluderla, non più di quanto possa ritirarsi dalla propria ombra.
V. Data l'attualità del peccato, e un occhio lungimirante può con certezza scorgere alcune delle sue conseguenze; un occhio infinito può discernerli tutti.
VI. Sappiamo che Dio non ha piacere nella morte dei malvagi, ma la sua rivendicazione delle sue stesse leggi è essenziale per custodire la giustizia come con un muro di fuoco! Quindi-
VII. La gentilezza più vera si vede nell'enunciare gli avvertimenti più allarmanti che si possono dare. L'amore più vero è quello più fedele. Quindi sembrerà spesso il più severo.
VIII. Una simile santa guardia a ciò che qui è gettato attorno alla Legge di Dio è anche gettato attorno al vangelo. Come, da un lato, questa Legge non ha e non può annullare la promessa fatta ad Abramo e alla sua discendenza, così, dall'altro, nemmeno la ricchezza e la gloria del vangelo di nostro Signore Gesù Cristo può mai annullare l'azione di queste leggi severe e retributive della provvidenza di Dio su coloro che continuano nel peccato e che rifiutano la redenzione operata dal Figlio di Dio (vedi Ebrei 9:1 ; Ebrei 10:1 ). .
OMELIA DI J. ORR
La benedizione.
Benedizione e maledizione, come dice Keil, sono viste in questi versetti "come poteri reali, che seguono le orme della nazione e la superano" ( Deuteronomio 28:2 , Deuteronomio 28:15 , Deuteronomio 28:22 ; Zaccaria 1:6 ). La benedizione di Dio è una vera causa nella vita umana. Non si risolve interamente in tendenze naturali.
Una mente allegra conduce alla salute; le abitudini virtuose tendono alla prosperità, ecc. Ma questo non è tutto. Cospirando con le tendenze naturali, dobbiamo riconoscere una provvidenza speciale, una direzione progettata delle forze benefiche della natura e della vita, in modo da versare tesori di bontà sull'individuo favorito. La virtù ha la sua ricompensa naturale nell'approvazione della coscienza; ma non basterebbe di per sé a determinare la condizione eccezionalmente fortunata nella sorte esteriore che questi versi rappresentano.
Così fortemente sentito dal filosofo Kant, che, come è noto, postula l'esistenza di Dio, con il preciso scopo di realizzare un'ultima armonia tra virtù e felicità.
I. LA SFERA DI LA BENEDIZIONE . Il patto si basava in gran parte su promesse temporali. L'anima credente sentiva senza dubbio che Geova era una parte migliore di qualsiasi suo dono ( Salmi 16:1 .; Salmi 73 .), e la relazione che aveva con il suo adoratore non poteva non essere pensata come sussistente oltre la morte e dando il suo frutto appropriato in una vita futura ( Salmi 16:11 ; Salmi 17:15 ; Salmi 48:14 ; Salmi 49:14 , Salmi 49:15 ; Ebrei 11:9 ). Tuttavia, poiché "la vita e l'immortalità" non erano state chiaramente portate alla luce ( 2 Timoteo 1:10), il suo favore si manifestava specialmente nell'abbondante comunicazione delle benedizioni terrene. È sopravvenuto un ordine superiore e le promesse temporali di questi versetti sono state inghiottite in altre migliori e più durature ( Ebrei 8:6 ).
Il vangelo non interrompe il collegamento tra pietà e prosperità. Gli dà una nuova sanzione ( 1 Timoteo 4:8 ). Se l'obbedienza dei figli di Dio fosse più uniforme e perfetta, e la pietà più diffusa nelle comunità, il legame sarebbe più manifesto di quanto non sia. Ma nel complesso, la prosperità temporale occupa un posto relativo inferiore nel Nuovo Testamento che nell'Antico.
1. L'uomo spirituale, servendo Cristo e testimoniando per lui in mezzo al male del mondo, è più frequentemente esposto alla persecuzione ( Matteo 5:11 ; Matteo 10:24 , Matteo 10:25 ; Giovanni 4:15 ). Ha più occasioni per prendere la croce ( Matteo 16:24 ). Può richiedere di sacrificare tutto ciò che ha, con la vita stessa, per amore di Cristo e del Vangelo.
2. La prosperità temporale è in ogni caso subordinata al bene spirituale ( 2 Corinzi 12:7 ; 3 Giovanni 1:2 ). Il detto di Bacone ha, quindi, verità in sé: "La prosperità è la benedizione dell'Antico Testamento; l'avversità è la benedizione del Nuovo, che porta la maggiore benedizione e la più chiara rivelazione del favore di Dio.
L'avversità, tuttavia, anche nel Nuovo Testamento, non è che un gradino verso qualcosa di più alto. Compensazioni spirituali ora; in futuro, “un peso di gloria molto più smisurato ed eterno” ( Marco 10:30 ; 2 Corinzi 4:17 ).
II. IL FUNZIONAMENTO DI LA BENEDIZIONE , Si è visto come pervade ogni settore della vita terrena. Si mescola con tutto ciò che l'uomo buono è, con tutto ciò che fa, con le circostanze della sua sorte, con i poteri del mondo naturale che costituiscono il suo ambiente. Si basa sulla sua persona, sulla sua famiglia, sui suoi beni.
Lo aiuta contro i suoi nemici, rendendolo ricco e potente (Abramo, Giobbe) ed esaltandolo a una posizione in cui gli altri dipendono da lui. Lo attende nelle città e nei campi, nel suo entrare e uscire, affinché tutto ciò che fa prosperi ( Salmi 1:3 ). Queste promesse dimostrano:
1. Che la provvidenza di Dio, nell'ambito della vita esteriore, è libera, sovrana, totalizzante.
2. Che c'è sotto questa provvidenza una connessione tra eventi e circostanze esteriori e condizioni spirituali.
3. Che, subordinatamente a fini superiori, la pietà e la virtù, sotto questa provvidenza, saranno ricompensate dalla prosperità. (Vedi una preziosa trattazione di questo argomento in M'Cosh's 'Method of the Divine Government,' bk. 2. Deuteronomio 2:1 .) Tuttavia, per quanto gloriose siano queste promesse, esse "non hanno gloria sotto questo riguardo, per la ragione della gloria che eccelle» delle promesse del Nuovo Testamento.
Promesse:
1. Della salvezza ( Romani 5:9 , Romani 5:10 ).
2. Delle benedizioni spirituali ( Efesini 1:3 ).
3. Di un'eredità celeste ( 1 Pietro 1:3 , 1 Pietro 1:4 ).
4. Di "ricchezza" di bontà che rimarranno inesausta attraverso secoli eterni ( Efesini 2:6 , Efesini 2:7 ).
5. Di perfetta trasformazione nell'immagine morale di Dio ( Salmi 17:15 ; 1Co 4:1-21:49; Colossesi 1:22 ; 1 Giovanni 3:2 ).
III. LA CONDIZIONE DI LA BENEDIZIONE . Obbedienza ( Deuteronomio 28:1 , Deuteronomio 28:2 , Deuteronomio 28:9 , Deuteronomio 28:13 , Deuteronomio 28:14 ).
1. Legalmente, perfetta obbedienza.
2. Evangelicamente, obbedienza abituale e sincera, anche se imperfetta.
Il fondamento meritorio dell'accettazione del credente, e delle benedizioni che riceve, è l'obbedienza fino alla morte di Cristo ( Romani 5:19 ). Cristo espia i suoi peccati e realizza de novo la condizione dell'alleanza. È bene ricordare, per spiegare le anomalie nelle storie dei giusti sotto l'antica alleanza, che le promesse in questi versetti erano principalmente nazionali .
Potrebbero essere realizzati all'individuo solo in connessione con l'obbedienza della nazione nel suo insieme. Quando l'apostasia provocava i giudizi di Dio, le persone pie soffrivano nelle calamità generali. Anche loro soffrirono, attirandosi su di sé l'odio dei malvagi. Di qui lo sviluppo nei Salmi e nei Profeti dell'idea del "Giusto sofferente" - Colui le cui afflizioni sono causate su di lui dall'odio e dall'ingiustizia dei malvagi, o che, innocente lui stesso, soffre come membro del corpo politico.
Questa idea, che ha tutto un riferimento messianico, culmina nella profezia del "Servo di Geova" ( Salmi 52:1 ; Salmi 53:1 .), che, con la santa sopportazione delle sofferenze per gli altri, fa il loro peccato sue proprie , e indirettamente espia i it.-JO
La benedizione che arricchisce.
I. PIENA MAGAZZINI , SENZA DIO 'S BENEDIZIONE , SONO NON RICCHEZZE . Dio non considera un uomo ricco più di quanto le cose buone che ha gli siano di beneficio reale e duraturo. La ricchezza non benedetta da Dio non è da desiderare.
1. buona unblessed è malato ( Ecclesiaste 5:10 ).
2. Esso si rivolge al male non è duraturo ( Proverbi 13:22 ), prende ali e foglie, è una maledizione per la prole ( Ecclesiaste 5:14 , Ecclesiaste 5:15 ; Ecclesiaste 6:2 ; Giacomo 5:1 , Giacomo 5:2 ).
II. DIO 'S BENEDIZIONE , SENZA PIENA MAGAZZINI , FA RICCO .
1. Arricchisce il poco che abbiamo. Un uomo con una competenza moderata, e pace e conforto nell'uso di essa, può essere più ricco dell'uomo i cui mezzi sono dieci volte maggiori ( Salmi 37:16 ).
2. Fa dell'avversità un mezzo di arricchimento spirituale.
3. È essa stessa la migliore di tutte le ricchezze ( Habacuc 3:17 ). — GIO
Stabilito.
La prova, nel caso dei fedeli, termina con lo stabilimento. Se Israele osservasse i comandamenti, Dio li "perfezioni, stabilizzi, rafforzi, li stabilisca" come "popolo santo" a se stesso, e così confermerebbe le promesse fatte ai padri. Una promessa simile alla Chiesa e ai cristiani ( Atti degli Apostoli 16:5 ; Romani 1:11 ; Colossesi 2:7, Ebrei 13:9 ; Ebrei 13:9 ; 1 Pietro 5:10 ; 2 Pietro 1:12 ). Istituzione è:
1. Alla santità.
2. Un risultato di Dio che nomina il suo nome sul suo popolo ( Deuteronomio 28:12 , ebraico), i . e . dimorando con loro e rivelando i suoi attributi nel salvarli, santificarli, benedirli ed esaltarli.
3. Il premio della fedeltà.
4. Una prova della fedeltà di Dio. Dio "ha giurato" di adempiere la sua parola ( Ebrei 6:17 ; Ebrei 6:18 ; cfr 1 Corinzi 1:9 ; Filippesi 1:6 ).
Il mondo ha paura dei pii.
I. DIO 'S PEOPLE CHIAMATO DAL SUO NOME . Dio chiama o nomina il suo Nome su di loro, i . e . li distingue, li possiede, li sceglie, li riconosce come suoi, abitando in mezzo a loro ( 2 Corinzi 3:16 ), facendo Salmi 90:13 su di loro la sua benedizione, rispondendo alle loro preghiere, favorendo la loro causa, stabilendo la loro opera ( Salmi 90:13 ). "Dio è amore" ( 1 Giovanni 4:8 ). Il suo "Nome" esprime in modo preminente quell'attributo del suo carattere ( Esodo 34:6 , Esodo 34:7 ). Può, quindi, essere rivelato solo sul o in relazione al suo stesso popolo.
II. CHIAMATA NOMINALE E REALE . "Non sono tutti Israele quelli che sono d'Israele" ( Romani 9:6 ). I santi reali, distinti da quelli nominali, sono contrassegnati:Romani 9:6
1. Per obbedienza ai comandi divini ( Deuteronomio 28:9 ; Matteo 7:22 ).
2. Con la separazione dal mondo (2Co 7:1-16:17, 18).
3. Per la forza della santità che dimora in loro.
4. Per molteplici segni del favore divino.
Così il mondo li "vede" come sono ( Atti degli Apostoli 4:13 ).
III. QUELLI NOTO PER ESSERE CHIAMATO DA DIO 'S NOME SONO TEMEVANO . Gli uomini mondani li temono. Temono la santità che risiede in loro. Temono le loro preghiere. Temono il loro potere presso Dio. Sentono che dimora in loro una Presenza che hanno tutte le ragioni di temere ( Atti degli Apostoli 2:43 ). — GIO
Gravitazione morale.
Studiando le storie dei buoni uomini della Bibbia, notiamo come, nonostante le numerose cause che agiscono contro le loro fortune, la tendenza costante della loro pietà è di elevarli verso l'alto. Una legge è nondimeno una legge perché altre leggi intervengono per interferire, modificare, sospendere o contrastare il suo funzionamento. Un sughero o un altro corpo leggero può essere spinto sott'acqua, ma la legge della sua natura è quella di salire verso l'alto.
La violenza può deprimere in modo anormale le fortune del giusto, ma la "legge" della pietà è di elevarle. Mescola corpi più leggeri e più pesanti nell'acqua, e il più pesante affonderà gradualmente, mentre il più leggero si monta verso la superficie. Così la pietà, sia per sua propria natura sia per la benedizione di Dio su di essa, tende ad elevare un uomo in favore e influenza, e gradualmente a migliorare le sue fortune; mentre l'empietà come invariabilmente lo trascina verso il basso.
L'uomo buono guadagna terreno; i suoi nemici lo perdono. Egli monta per essere la testa, e affondano per essere la coda. Lui è il più in alto; sono più bassi. Illustrare dalle storie di Giuseppe, Davide, Daniele. È lo stesso oggi. Con l'avanzare degli anni, l'uomo buono cresce in influenza; lentamente ma inesorabilmente supera le sue prime difficoltà; è attendibile, ricercato, ammirato; aumenti di posizione sociale; occupa infine i posti d'onore; mentre coloro che ha iniziato la vita con lui, ma ha preso un corso diverso, perdono gradualmente i loro vantaggi, cadono uno dopo l'altro fuori di rango, e sono spinti a muro (cfr Proverbi 4:8 ; Proverbi 13:22 , ecc). —JO
La maledizione.
Come la benedizione, la maledizione è una realtà. Si attacca al peccatore, lo insegue, lo bracca, lo rovina e lo uccide ( Deuteronomio 28:45 ). Qualcuno dice: "Una superstizione esplosa"? Se è così, si tratta di una superstizione nella cui fede l'umanità si è mostrata singolarmente unanime. Guarda la sua realtà come attestata:
1. Per coscienza . Il criminale non può spogliarsi della convinzione che i poteri vendicatori stiano seguendo le sue tracce.
2. Per esperienza . "Raramente", dice Orazio, "punizione, sebbene zoppa, non è riuscita a raggiungere il criminale che fuggiva davanti a lei". La tragedia greca si basa su un'induzione dai fatti della vita.
3. Per mitologia . Era una convinzione, fedele sia alla coscienza che ai fatti della vita, che i greci cercavano di personificare nelle Erinni, in Nemesi e in Ate, che si aggrappavano a un uomo oa una famiglia in punizione per un delitto semidimenticato.
4. Dalla letteratura , che è piena del riconoscimento dei poteri vendicatori. La Bibbia conferma la sostanza di questo vario insegnamento, ma eleva l'argomento al di fuori della regione della mitologia. Solo Geova ha il potere di benedire e maledire. Le benedizioni e le maledizioni degli uomini non hanno efficacia se non quando lui le dà loro. Le sue benedizioni e maledizioni fanno parte del governo morale del mondo e si rivolgono esclusivamente a condizioni morali.
Questo è il contrasto tra la Bibbia e l'idea pagana di una maledizione. La maledizione era una parte importante della stregoneria pagana, ma era forgiata con incantesimi e incantesimi. Si cercava protezione contro di essa, non in una vita di virtù, ma in controincantesimi e amuleti, in scongiuri più potenti di quelli del nemico. La Bibbia non ammette tali superstizioni . Gli incantesimi non hanno valore. Una maledizione è vana contro coloro che Dio ha benedetto ( Numeri 23:20-4 ).
La dottrina biblica è:
1. Semplice.
2. Razionale.
3. Etico.
Quella del paganesimo (con le sue sopravvivenze moderni, il male occhio , fascino, streghe, ecc) è vistosamente il contrario.
I. LA MALEDIZIONE NELLA SUA NATURA .
1. Un frutto naturale del peccato . Il processo naturale non è il tutto. Ma può essergli concesso un posto più grande di quello che aveva nella benedizione. La benedizione è "dono"; il frutto del peccato è il "debito", il "salario" ( Romani 6:23 ). Concepibilmente, ma senza miracolo, Dio avrebbe potuto negare alla virtù la sua appropriata ricompensa esteriore. Ma nessuna potenza, nemmeno quella di Dio, potrebbe impedire al peccatore di mietere miseria e dolore a causa del peccato.
"Il giusto sarà ricompensato sulla terra; molto più l'empio e il peccatore" ( Proverbi 11:31 ). La cosa più saggia è non opporre Dio alle leggi della nostra natura morale, ma riconoscerlo in esse e trarne conoscenza del suo carattere e della sua volontà. Questi, come tutte le leggi punitive, sono gli esecutori dei suoi giudizi. Il peccatore, essendosi messo in conflitto con le leggi della vita, della società e dell'universo esterno, soffre necessariamente nella mente, nel corpo e nello stato.
Il peccato introduce nell'anima la discordia, il disordine, l'illegalità . Acceca e infatua ( Deuteronomio 28:28 , Deuteronomio 28:29 ). Rende miserabile. Questa miseria è aggravata:
(1) Dal rimorso e dall'autorimprovero.
(2) Per senso di rabbia divina.
(3) Per obbrobrio della società.
(4) Da terrori immaginativi.
Veleni Sin le fontane di salute , e malattie induce ( Deuteronomio 28:22 , Deuteronomio 28:27 , 85). L'anarchia interna si estende verso l'esterno. I legami della società sono allentati; la ricchezza si accumula nelle mani di pochi; gli infelici lavoratori, oppressi e viziati, sprofondano sempre più nei debiti e nella miseria. A questo punto la nazione diventa una facile preda della prima potenza forte che si preoccupi di avventarsi su di essa ( Deuteronomio 28:29-5 ).
2. Un effetto di azione ostile da parte di Dio . Manchiamo di una visione completa se guardiamo solo alla relazione ostile del peccatore con Dio, e tralasciamo la relazione ostile che Dio assume con il peccatore. Non solo il peccatore entra in conflitto con se stesso e con il mondo che lo circonda, ma la natura e la provvidenza, sotto la direzione di una volontà ostile, assumono con lui un rapporto antagonistico.
I loro movimenti non sono più per il suo bene, ma ostili e punitivi ( Deuteronomio 28:20-5 ). Quindi le malattie mentali di Deuteronomio 28:28 sono più degli effetti meramente naturali del peccato (cfr 1 Re 22:22 ). "La mente curiosa", dice il dottor M'Cosh, "scoprirà combinazioni progettate, molte e meravigliose, tra i vari eventi della Divina provvidenza.
Che singolari unioni di due correnti al posto giusto per aiutare gli sforzi del grande e del buono! Che curiosi incroci di funi per catturare i malvagi, come in una rete, quando si aggirano come bestie feroci! Per strane ma opportunissime corrispondenze, la forza umana, quando è messa contro la volontà di Dio, è fatta consumare sotto la sua indignazione, bruciando contro di essa, come, nella storia pagana, Meleagro si consumava mentre bruciava il bastone che sua madre teneva nella fuoco".
II. LA MALEDIZIONE NELLA SUA OPERAZIONE . Raffigurato in questi versi in dettaglio ampio e vivido. La controparte della benedizione ( Deuteronomio 28:15-5 ). Agisce in caso di sventura ( Deuteronomio 28:20 ), malattie dolorose ( Deuteronomio 28:21 , Deuteronomio 28:22 ), Deuteronomio 28:22 naturali ( Deuteronomio 28:23 , Deuteronomio 28:24 ), invasioni di nemici ( Deuteronomio 28:25 , Deuteronomio 28:26 ).
L'azione e la reazione portano alla riproduzione di questi mali in forme aggravate. Alle peggiori piaghe del corpo ( Deuteronomio 28:27 ) si aggiungono le malattie mentali ( Deuteronomio 28:28 , Deuteronomio 28:29 ), che provocano un rinnovato panico e una sconfitta in guerra ( Deuteronomio 28:29 ), con innumerevoli calamità risultanti ( Deuteronomio 28:30-5 ).
La confusione e l'anarchia si uniscono all'oppressione per produrre la follia del cuore ( Deuteronomio 28:34 ), la malattia persegue le sue devastazioni in forme di crescente malignità ( Deuteronomio 28:35 ) e la nazione alla fine sprofonda nella totale rovina ( Deuteronomio 28:36 , Deuteronomio 28:37 ). Nel frattempo, cooperando con queste cause per ridurlo alla soggezione, la maledizione ha operato in ogni lavoro e impresa, vanificando, facendo esplodere, distruggendo ( Deuteronomio 28:43 , Deuteronomio 28:44 ; cfr.
Amos 4:6 ; Aggeo 1:5 ; Malachia 2:2 ). Tutta la terribilità della maledizione divina, tuttavia, viene messa in evidenza solo nel Nuovo Testamento. Come il ricaricamento di Dio nell'anima va più in profondità della vita nel mondo, così si estende al di là di essa. La parte peggiore della maledizione è l'affondamento dell'anima nelle sue stesse corruzioni, con l'inaridimento delle sue possibilità di vita, pace e gioia, sotto il peso del dispiacere divino, un'esperienza di "indignazione e ira, tribolazione e angoscia, su ogni anima dell'uomo che fa il male, prima dei Giudei e poi anche dei pagani» ( Romani 2:8, Romani 2:9 ; Romani 2:9 ).
Fortunatamente, nessun uomo in questa vita sa quale sia la piena portata di quella maledizione ( Isaia 57:16 ). È in atto un sistema correttivo, in virtù del quale nessuna anima è completamente abbandonata dalla grazia, e anche le azioni naturali del peccato sono molteplicimente controllate, limitate e contrastate. Si dà così spazio al pentimento e la salvezza è possibile. La fine, però, se si disprezzano le ricchezze di questa bontà e sopportazione, sarà solo la più terribile ( Romani 2:3 ).
III. LA MALEDIZIONE SONO LE SUE CAUSE . Peccato, disobbedienza ( Deuteronomio 28:45 , Deuteronomio 28:46 ). Le maledizioni scritte in questo libro si sono letteralmente avverate. Israele non avrebbe servito il Signore con gioia e letizia del cuore, quindi - triste castigo! - doveva servire i suoi nemici "nella fame, nella sete, nella nudità e nella mancanza di ogni cosa" ( Deuteronomio 28:48 ; cfr.
il figliol prodigo, Luca 15:14 ). Tutto il peccato finisce in schiavitù. Le nazioni che imitano Israele nei suoi peccati possono aspettarsi di essere fatte come lei nella sua punizione. —JO
Dio, Sovrano in natura.
I. GLI OGGETTI NATURALI SONO DI SUA CREAZIONE . Il Salmista ci invita ad alzare gli occhi ai monti ea chiedere aiuto a Dio, "che ha fatto il cielo e la terra" ( Salmi 121:2 ). È questo che gli permette di aiutarci, e rende ragionevole in noi implorare e confidare nel suo aiuto; così come ci porta a temere il suo dispiacere. Seme, vigne, olivi, sono le sue creature, e assolvono ai suoi propositi. Colui che ha creato può distruggere. Salmi 121:2
II. LE AGENZIE NATURALI SONO SOTTO IL SUO CONTROLLO . I maggiori Deuteronomio 28:23 della natura: pioggia ( Deuteronomio 28:23 , Deuteronomio 28:24 ), pestilenza ( Deuteronomio 28:21 ), malattie ( Deuteronomio 28:27 , Deuteronomio 28:35 ).
Le agenzie minori : locuste ( Deuteronomio 28:38 , Deuteronomio 28:42 ), vermi ( Deuteronomio 28:39 ), "polvere e polvere" ( Deuteronomio 28:24 ). Egli comanda queste agenzie a suo piacimento, nomina loro il loro lavoro, le sovrintende nel compierle. Trae forza dalla debolezza, facendo delle creature più deboli gli strumenti delle sue più terribili vendette.
III. IL FECONDITÀ DI LA TERRA E ' DIPENDENTE SULLA SUA BENEDIZIONE . Dà e può trattenere a suo piacimento. È una scienza falsa che vede solo "leggi" nella produttività della natura e ignora la mano e la benedizione di un Dio vivente. —JO
L'estremità della maledizione.
Una descrizione davvero spaventosa dei mali che avrebbero colpito l'apostata Israele; uno, anche, non più notevole per la sostenuta veemenza ed energia del suo pensiero e dizione, che per la minuzia e la letteralità con cui le sue previsioni sono state soddisfatte.
I. LA PROFEZIA DI LA LUCE DELLA SUA REALIZZAZIONE . La meraviglia di queste predizioni non viene rimossa da nessuna data che possiamo assegnare al Libro del Deuteronomio. Per:
1. È certo che le invasioni assira e caldea - alle quali è senza dubbio incluso un riferimento ( Geremia 4:13 ; Geremia 5:15 ) - furono ben lontane da ciò che era necessario per il loro completo adempimento.
(1) La cattività babilonese durò solo settant'anni.
(2) Gli ebrei tornarono e rimasero molto tempo dopo in possesso della loro terra.
2. È altrettanto certo che, nella successiva conquista della nazione da parte dei Romani, con la dispersione che ne seguì; la verga che dura fino ai nostri giorni, ogni caratteristica della profezia è stata compiuta in modo esauriente.
(1) I romani concordano meglio degli assiri o dei caldei con la descrizione o i nemici stranieri nei versetti 49, 50.
(2) Le sofferenze dell'assedio (versi 52-57) hanno avuto il loro adempimento letterale nelle guerre romane, e specialmente nell'assedio di Gerusalemme sotto Tito (cfr Giuseppe Flavio, "Guerre dei Giudei", bk. 5:10, 3; 6:3, 3, 4; 6:8, 2).
(3) "Centinaia di migliaia furono venduti come schiavi" (cfr v. 68); "e tutto il popolo fu cacciato via come errabondo tra i Gentili; e da allora sono rimasti una nazione di esuli, inquieti, molestati e oppressi, in molti casi in modo molto crudele, non solo da pagani e maomettani, ma anche (per i nostri vergogna sia detto) dalle nazioni cristiane; e pur rimanendo un popolo distinto, anche se senza una casa" (Whately, 'Evidences').
(4) " Servire altri dèi" può non significare altro che essere banditi dal territorio di Geova, abitare ed essere costretti a conformarsi alle leggi di un paese dove sono riconosciuti altri dèi (cfr 1 Samuele 26:17 ). È anche vero che, per proteggersi dalla persecuzione, gli ebrei sono stati troppo spesso disposti a dissimulare e conformarsi a culti che i loro cuori aborrivano (adorazione dei santi e delle immagini: adorazione dell'ostia, ecc.
); mentre nei paesi idolatri la loro religione è spesso così corrotta da essere appena riconoscibile. Il Beni-Israele, vicino a Bombay, ad es . rimangono un popolo distinto, ma, insieme a Geova, adorano gli dei degli indù. Predizioni
(1) così minuto,
(2) così ampia nella loro gamma, eppure
(3) così esaurientemente verificati dagli eventi, non possono essere ascritti al caso, ma costituiscono una prova irrefragabile dell'ispirazione che li ha dettati.
Il loro adempimento converte la stessa incredulità e rifiuto degli ebrei in un potente argomento per il cristianesimo.
II. LEZIONI DA LA PROFEZIA .
1. La severità di Dio . Se l'adempimento di queste predizioni insegna qualcosa, è che Dio non si sottrarrà alla punizione del peccato. Rabbrividiamo quando leggiamo i dettagli di queste maledizioni - "piaghe meravigliose... grandi piaghe, e di lunga durata, e malattie dolorose, e di lunga durata" (versetto 59), e ci chiediamo: Può Dio tollerare davvero la vista di, per non dire infliggere, sofferenze così incredibili? Eppure troviamo che nessuna di queste maledizioni fallì nel suo compimento.
Un fatto così solenne invita il peccatore a fermarsi e riflettere sulla sua possibilità di sfuggire al grande "giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio" ( Romani 2:5 ).
2. Il carattere autolesionista del peccato . L'adempimento di queste minacce è stato in gran parte, anche se non del tutto, ottenuto semplicemente dando al peccato la possibilità di elaborare i propri risultati malvagi. L'elemento più amaro della punizione deve essere il sentimento che il peccatore ha di rovina auto-generata. "Chi semina nella carne, dalla carne mieterà corruzione" ( Galati 6:8 ).
Come l'acqua che, abbandonata a se stessa, non cesserà di scorrere finché non avrà trovato il suo livello; come un orologio che, lasciato a se stesso, non cesserà di andare finché non si sarà completamente abbassato; come un albero che, lasciato crescere, non può non portare il frutto appropriato; così il peccato ha un livello da cercare, una via da seguire, un frutto da maturare, e "la fine di queste cose è la morte" ( Romani 6:21 ).—JO
Le mura alte e recintate.
I nemici di Dio alla fine saranno scacciati da tutte le loro difese. Le città "grandi e recintate fino al cielo" non saranno per loro una difesa, non più di quanto non lo fossero per i Cananei ( Deuteronomio 9:1 ). Cavalli e carri ( Salmi 20:7 ), numeri, valore, ricchezza ( Proverbi 10:15 ), arti della politica, leghe con potenze straniere ( Isaia 30:1 ), non offrono alcuna protezione quando Dio è l'assediante. Spiritualmente, il peccatore sarà infine cacciato da ogni "rifugio della menzogna".
1. Auto-giustizia; ogni bocca sarà tappata ( Romani 3:19 ).
2. False confidenze ( Matteo 3:9 ; Matteo 7:22 ).
3. Evasioni e scuse ( Matteo 25:26 ; Matteo 25:26, Luca 14:18 ) . Matteo 25:26
Deuteronomio 28:56 , Deuteronomio 28:57
La signora delicata.
(Cfr. Isaia 3:16 ). Le regine della società scelta hanno pochi motivi per essere vane della loro eccessiva e artificiosa delicatezza. Non hanno bisogno di vantarsene, o pensare che li dia diritto a guardare con alterigia gli altri. Per-
I. LA DELICATEZZA NON È CARATTERE . È coerente con una disposizione vana, leggera, sprezzante, malvagia. La donna tenera e delicata in questo verso è una delle nemiche di Dio. I personaggi femminili più puri evitano quelle stravaganze di delicatezza che, assecondate, diventano una seconda natura. Entità caratteriali da rispettare. Essere vani di bellezza o di educazione, quando il cuore è falso e la vita non fedele a Dio, è essere vanitoso di un involucro decorato in cui giace il marciume. "È solo nobile essere buoni."
II. LA DELICATEZZA È UN INCIDENTE DI FORTUNA . È avventizia, un accidente di posizione. Nata in un'altra sfera, colei che se ne vanta non l'avrebbe avuta. È il prodotto di condizioni artificiali, di cui trae beneficio, ma che non ha avuto parte nella creazione. Non è guadagnato dai suoi sforzi, o attribuibile al suo valore o merito. Se lo apprezza, almeno non disprezzi gli altri. Avrebbe potuto essere la contadina, la contadina la signora.
III. DELICATEZZA IS privi di valore QUANDO FORTUNA PERDE DI SORRISO SUL SUO possessore . Nessun cambiamento di circostanze può privare del suo valore il possesso di conoscenza, talenti, virtù, buona educazione o raffinatezza. Questi abbelliranno la casa più umile, si dimostreranno un passaporto da rispettare in qualsiasi società.
È diverso con la delicatezza fastidiosa ed eccessiva della belle. Quindi questa è interamente un'appendice di una certa posizione sociale che, quando questa è scomparsa, perisce come un fiore schiacciato. Gli ammiratori della delicata signora l'hanno abbandonata. Viene trattata con freddezza, persino maleducazione. Nessuno così indifeso, così dipendente, come lei. Brillava, come la luna, di uno splendore riflesso e, stupidamente sconsiderato, se ne gloriava come qualcosa di suo.
IV. DELICATEZZA PUÒ ESSERE COSTRETTO AL STOOP PER L'acerrimi degradazioni . Questa è la lezione dei versetti davanti a noi, e non abbiamo bisogno di soffermarci su di essa. Ma il pensiero di tali possibilità dovrebbe reprimere l'orgoglio e risvegliare timore reverenziale.
Le profondità del bisogno e del dolore in cui possono sprofondare le persone più delicatamente nutrite, sono parallele solo alle possibilità di gioia che giacciono nascoste nelle anime più misere, se solo abbandoneranno il peccato e si arrenderanno a Gesù e alla guida del suo Spirito .—JO
Dio esulta nel giudizio.
Il linguaggio in questo verso è audace, quasi al di là dell'esempio. È in contrasto con le nostre concezioni dell'Essere Divino pensare a lui come "rallegrandosi" della distruzione anche del più ostinato dei peccatori, dichiara di non provare piacere nella morte di colui che muore ( Ezechiele 18:32 ). Cristo predisse la caduta di Gerusalemme, ma "pianse per essa" ( Luca 19:41 ).
Il linguaggio è meglio interpretato, non della gioia effettiva provata da Dio nell'esecuzione dei suoi giudizi, ma antropo-paticamente della certezza, rapidità e spietatezza con cui, come onde che si rincorrono a riva, scenderebbero i colpi del giudizio, come se Dio si compiacesse di infliggerli. La figura deriva dalla gioia di Dio nella comunicazione delle benedizioni. Come la gioia di Dio - in questo caso una vera gioia - è stata mostrata nel numero e nell'accumulo delle benedizioni, così sarebbe stato con i giudizi - sembrerebbe gioire anche per l'invio di questi.
Tuttavia, non ignoriamo il fatto che Dio deve approvare, sì, riposare con soddisfazione in ogni esercizio delle sue perfezioni, anche nell'infliggere il giudizio. Il versetto, da qualsiasi punto di vista, è molto terribile per quanto riguarda le prospettive dei malvagi. —JO
Deu 28:65 -69
Tortura mentale come conseguenza del peccato.
L'immagine qui tracciata è vera in un senso speciale degli ebrei nel loro stato di esilio, impazziti, spaventati e tenuti in continua tortura e sospensione dalle persecuzioni e dalle miserie che sono stati costretti a sopportare. Lo applichiamo allo stato degli empi in generale, uno stato di miseria interna risultante dalla trasgressione.
I. inappagabile irrequietezza . ( Deuteronomio 28:65 ). Il peccatore è senza pace ( Isaia 57:21 ).
1. Non c'è niente da dargli. Nessuna fonte interiore di conforto. Nessuna perenne primavera di soddisfazioni.
2. C'è tutto per portarlo via.
(1) Una cattiva coscienza.
(2) Senso del dispiacere di Dio.
(3) Disunione interiore e anarchia.
La conseguenza è che il peccatore non può accontentarsi, il legame non si sente a riposo. Non può essere felice o contento in nessun luogo o occupazione. Come un malato che si agita per la febbre, pensa che il suo disagio derivi dalla sua posizione, mentre è il suo disturbo.
II. PAURA E TREMOTO DEL CUORE . ( Deuteronomio 28:65 , Deuteronomio 28:66 .) "Gli empi fuggono quando nessuno li insegue" ( Proverbi 28:1 ). La coscienza sporca è piena di terrori. "Ci rende tutti codardi". Dà luogo a paure infondate (fratelli di Giuseppe, Genesi 45:3 ; Genesi 50:15 ).
Lavoro morboso dell'immaginazione: inizia nel sonno (Riccardo III ), immaginando suoni e movimenti (Macboth). Opere disperazione (Saulo, 1 Samuele 28:1 .). Snerva e disarma.
III. Disgusto E la stanchezza DI VITA . ( Deuteronomio 28:67 .) Un sentimento di disperazione Deuteronomio 28:67 , incapace di rimuovere o alleviare. Noia. Insopportabile trascinamento del tempo. " Posso dire che in tutti i miei settantacinque anni non ho mai avuto un mese di vero conforto. È stato il perpetuo rotolare di una pietra, che ho sempre dovuto risollevare di nuovo" (Goethe). cfr. 'Bambino Harold', come sopra—
"Egli sentiva la pienezza della sazietà,
poi odiava abitare nella sua terra natale;"
o le battute di Matthew Arnold—
"Su quel duro mondo pagano disgusto
E il disgusto sazio cadde;
Profonda stanchezza e lussuria appagata
Ha reso la vita umana un inferno", ecc.
—JO
OMELIA DI RM EDGAR
Lo scopo della benedizione temporale.
Dopo la "Amen" dal monte Ebal era stato fedele data, i leviti rivolte a Garizim con dettaglio di benedizioni , e ricevuti dalle migliaia riuniti il grande "Amen". In questi versetti abbiamo davanti a noi lo scopo della benedizione. I figli d'Israele erano stati portati fuori dall'Egitto per una liberazione divina, stavano per stabilirsi in Canaan come popolo del Signore.
Erano uno spettacolo, quindi, per il resto del mondo di come un popolo se la cavava per mano del Signore nell'obbedienza o nella disobbedienza. Dobbiamo considerare Israele come un esperimento visibile, per così dire, per l'istruzione del resto dell'umanità. Ora, il resto dell'umanità in questa fase iniziale poteva solo apprezzare una ricompensa come la benedizione temporale . La benedizione spirituale non sarebbe stata una dimostrazione per loro e non avrebbe fatto loro alcuna impressione.
Quindi era la benedizione temporale che Dio principalmente diede loro. Naturalmente, non accettiamo affatto la speciale supplica di Warburton, nella sua "Legazione divina di Mosè", a favore che le ricompense e le punizioni temporali siano tutto ciò che la Legge di Mosè contempla. Ci sono riferimenti significativi a una vita futura nei libri mosaici, ma per il motivo ora affermato, Dio operava principalmente nella sfera temporale. Notiamo alcuni particolari in cui un popolo obbediente doveva sperimentare la benedizione.
I. CITY LIFE doveva essere benedetto. È stato detto che "Dio ha fatto il paese, ma l'uomo la città". E senza dubbio la concentrazione della popolazione nelle città è carica di particolari tentazioni e pericoli. Eppure la Legge di Dio è sufficientemente "ampia" per assicurare il giusto ordine e governo nelle città come nei distretti di campagna. Se gli uomini eseguissero solo la legge dell'amore, se vivessero secondo la regola d'oro, presto le città assumerebbero un'aria di santità e la malvagità al loro interno nasconderebbe il capo.
È attraverso la coscienza e il cuore che la Legge di Dio opera, e solo così la vita cittadina può essere elevata e rigenerata. Se avessimo pii sindaci, assessori e consiglieri, pii alti sceriffi e funzionari, allora la corruzione, la rapacità e l'egoismo scomparirebbero per un desiderio generale e coscienzioso per il bene pubblico.
II. L'AGRICOLTURA doveva essere prospera. La Palestina doveva essere occupata da un popolo di pastori, e i proprietari contadini dovevano riempire la lode. Era per fluire con latte e miele se l'uomo ha cooperato con Dio, e ha fatto la sua parte onestamente. Le condizioni del Paese, come già sottolineato (cfr Omelia su Deuteronomio 11:10-5 ), hanno favorito la fede in Dio, e il successo è stato il risultato di una dipendenza costante da lui.
Un popolo dipendente ha lavorato diligentemente e ha ricevuto le benedizioni della natura come doni di un Dio fedele. Ci sarebbe stato un aumento del bestiame, dei suini, delle pecore, dei frutti del campo e di tutto ciò che è implicato da "cesto e magazzino". Nel cesto, come osserva da qualche parte Van Lennep, si raccolgono uva, olive e simili, e quindi la benedizione sul cesto significa prosperità agricola generale.
Ora, non c'è dubbio che la pietà è un'eccellente ancella dell'agricoltura. Tutto il gergo ormai parlato in nome della scienza sulla pratica esclusione di Dio dalla " regno del diritto ," non è sufficiente per ribaltare la verità evidente che coloro che cercano di mantenere i suoi comandamenti e vivere nella sua borsa di studio sono più probabilità di altri di soddisfare la condizioni di prosperità agricola.
III. LA POPOLAZIONE aumenterà. Anche il frutto del loro corpo doveva essere benedetto. Possiamo capire quanto siano importanti i numeri per il potere nazionale. Quando la popolazione avanza alla luce della prosperità che avanza, gli elementi della grandezza nazionale sono assicurati. La paura malthusiana introdotta nell'economia politica fu una esagerata lezione di prudenza. La popolazione progredisce con sufficiente controllo su di essa nelle lotte ordinarie della vita, senza richiedere profeti del male come sono stati i malthusiani.
La prudenza coltivata, essendo di carattere mondano, è degenerata, si teme, in molti casi, in licenziosità come legittima, quando il matrimonio, salvo circostanze più favorevoli, è ritenuto imprudente. Ora, è ben noto che la Palestina doveva essere molto popolosa, contenendo circa tanti esseri umani per miglio quadrato quanti sono i paesi più densamente popolati attualmente, £ e nei suoi distretti di campagna densamente popolati testimoniavano la sicurezza generale che allora esisteva.
IV. Saranno VALIANT IN respingere INVASION . È evidente che la conquista straniera non è contemplata quando si stabiliscono nella terra. È quando i nemici insorgono contro di loro che il Signore darà loro, come persone obbedienti, il potere di disperderli. L'invasione può avvenire in un modo, ma la loro disfatta sarà completa, fuggiranno davanti a Israele in sette modi ( Deuteronomio 28:7 ), il numero perfetto che indica una sconfitta perfetta. Il Signore non li incoraggerà in una "politica estera vivace", ma li renderà invincibili difensori dei loro focolari e delle loro case.
V. Si deve essere in grado di LEND UNTO CIRCOSTANTI NAZIONI . Non solo avrebbero respinto con successo ogni invasione, ma sarebbero stati in grado di obbligare altre nazioni. Ora, vediamo che, nel poter servire gli altri in questo modo, sta il segreto della sovranità e dell'influenza. Le nazioni parsimoniose che possono prestare ad altri, finora ottengono questi altri in loro potere. Nel potere di prestito che Dio promette a Israele, se obbediente, vediamo il germe di indubbia ascesa.
Non c'è da stupirsi, quindi, che altre nazioni debbano temerli e onorarli, se questa deve essere la loro carriera. Non c'è da stupirsi che debbano essere la testa e non la coda; essere solo sopra e non sotto. L'obbedienza si rivelerà l'unica condizione dell'ascendente.
Ora, è vero che il mondo può pensare meglio in questi ultimi giorni che ai giorni di Mosè. La religione non ha più bisogno di una dimostrazione di prosperità temporale né di una nazione favorita.
La religione ora dimostra la sua realtà e il suo potere di sostegno nel rendere i poveri santi luminosi e gioiosi; nel rendere pazienti e pieni di speranza i santi sofferenti; e nel rendere rassegnati e fiduciosi della riunione gli afflitti. Questi sono i "martiri" ora, e il seme della Chiesa. Allo stesso tempo, si può vedere chiaramente scritto sull'ordine della provvidenza che "la giustizia esalta una nazione"; che le nazioni religiose, a parità di altre condizioni, sono le più prospere.
Non può che essere così. Poiché le nazioni non ottengono la risurrezione come nazioni, ma solo come individui, allora accade che come nazioni devono essere giudicate in questo mondo e ottenere la loro ricompensa o punizione, a seconda dei casi, mentre agli individui che compongono le nazioni può essere chiesto in molti casi aspettare il loro compenso e ricompensa nel mondo a venire. —RME
Una nazione che diventa un faro.
Se il monte Garizim avesse il peso cfr. il popolo dalla parte della benedizione, il monte Ebal aveva certamente il peso della liberazione. Nessuna meraviglia che la Legge fosse scritta sulle sue tavole rocciose, poiché la maggior parte della Legge consiste nella denuncia di una possibile disobbedienza che potrebbe servire a renderla improbabile. Come ha detto il dottor Arnold: "Come se anche l'avvertimento fosse molto più richiesto dell'incoraggiamento, troviamo che le benedizioni promesse per l'obbedienza hanno una piccola proporzione in termini di lunghezza rispetto alle maledizioni denunciate contro la disobbedienza". £ Cercheremo di riassumere i mali qui minacciati contro Israele in caso di loro disobbedienza, e poi indicheremo la loro applicazione pratica e attuale.
I. DEGRADAZIONE DELLA VITA CITTÀ . Se l'ammasso di persone dà vantaggi allo sforzo religioso, dà vantaggi corrispondenti al peccato. La tentazione si intensifica. Il lievito della corruzione passa rapidamente attraverso la massa più compatta. La sola menzione della città e dei suoi peccati e dolori ci offre un panorama spaventoso.
L'ignoranza, l'ubriachezza, l'irreligione, la licenziosità, tutto questo si trova nelle sue forme più spaventose nelle città. Non c'è da stupirsi che un uomo come il dottor Guthrie abbia tenuto una serie di sermoni speciali sull'argomento. £ Ora, gli ebrei sono minacciati con una maledizione sulla loro vita cittadina in caso di loro disobbedienza. Corazin, Betsaida e Cafarnao sono solo esempi di città condannate dalla disobbedienza del popolo ( Matteo 11:20 ).
II. L'AGRICOLTURA sarà maledetta a causa della loro disobbedienza. La terra della promessa diventerà, attraverso la siccità e l'incuria, una distesa sterile, come le terre logore dei detentori di schiavi, che un tempo erano gloriose terre vergini. E i viaggiatori non hanno difficoltà a credere che la Palestina sia sotto la maledizione di Dio. £ La minaccia del Deuteronomio è diventata una triste realtà e la terra è testimone della fedeltà di Dio alle sue minacce.
III. Una maledizione doveva posarsi sui LORO FIGLI . Non si può supporre una forma di giudizio più terribile di questa. I genitori sono toccati più profondamente nei loro figli. Quindi deve essere stata una grande prova per gli ebrei ribelli scoprire che i loro figli si deterioravano a causa del loro peccato e portavano nelle loro persone la maledizione di Dio. La popolazione è diminuita, e invece di essere le innumerevoli persone che erano una volta, sono diventati così piccoli che è una delle meraviglie del mondo che mantengono la loro esistenza separata.
IV. MALATTIE del tipo più spaventoso dovevano venire su di loro. Ora, sembrerebbe che certe malattie fossero peculiari dell'Egitto, e di queste gli Israeliti ne avevano particolarmente paura. Ora, il Signore li minaccia con tutte le malattie dell'Egitto, di cui avevano tanta paura (versetti 27, 35, 60). Le malattie con cui viene visitata la struttura umana sono certamente molteplici e terribili.
Attaccarli al peccato secondo la legge naturale rende il giudizio ancora più terribile. Naturalmente non possiamo dire che una malattia speciale sia una prova positiva di un peccato speciale; ma possiamo dire che senza il peccato non ci sarebbe stata né sofferenza né malattia; e quel peccato merita tutto ciò che è inviato. Il carattere spaventoso della malattia e dei dolori che Dio invia è l'espressione della sua detestazione per il peccato dell'uomo.
V. LA CARESTIA era una maledizione ancora peggiore. Morire di fame a causa della scarsità di cibo è terribile. Deperire per mancanza del dovuto nutrimento è terribile. Eppure questo il Signore lo minacciò, e alla fine lo mandò come ci racconta la storia.
VI. GUERRA E ASSEDIO . Il peggior nemico dell'umanità è l'uomo. Di tutti i giudizi la guerra è la peggiore. E l'assedio sopportato a Gerusalemme due volte trascende tutti gli altri registrati nella storia. Di assedi minori a Samaria e altrove non c'è bisogno di parlare. Secondo Giuseppe Flavio, millecentomila ebrei perirono durante l'assedio di Gerusalemme sotto Tito di spada, pestilenza o carestia.
“Oltre a questi millecentomila, novantasettemila furono fatti prigionieri; e questi furono riservati, non per le lievi sofferenze comunemente subite dai prigionieri di guerra ai nostri giorni, ma per gli orrori del mercato degli schiavi, e per una vita di schiavitù perpetua». £ Si ritiene che si faccia riferimento diretto alle aquile romane nei versetti 49, 50, ecc.; ed è noto che le donne mangiavano i loro figli nel terribile assedio.
VII. DISPERSIONE E BONDAGE . Per quelli con spirito nazionale la dispersione deve essere stata terribile. L'emigrazione ora è considerata abbastanza grave, anche se potrebbe essere un'eredità migliore. Ma la dispersione ebraica minacciata era la prigionia che sappiamo avvenne su di loro in momenti diversi. La cattività babilonese fu riconosciuta da loro come conseguenza dei loro peccati, la riconosciuta maledizione di Dio. E anche dopo il loro ritorno in parte in Palestina, vennero sottomessi al giogo di Roma, e sentirono il giogo di ferro su di loro.
VIII. L' OFFSCURAZIONE DI TUTTE LE COSE fino ad oggi. Gli ebrei erano minacciati da una tale dispersione tra le nazioni da renderli universalmente disprezzati. E lo sono diventati. Eppure, nonostante la tolleranza e il furto di denaro da parte degli ebrei, la nazione non si è assicurata il rispetto dell'umanità. Come ha scritto Byron—
"Tribù dal piede errante e dal petto stanco,
come fuggirete e vi riposerete!
La colomba selvatica ha il suo nido, la volpe la sua caverna, l'
umanità il suo paese, Israele solo la tomba!"
Tali in breve sono i giudizi minacciati e, come la storia ci mostra, fedelmente eseguiti. La nazione costituisce il faro della storia, la prova più terribile dei pericoli della disobbedienza! Si insegnano sicuramente le seguenti lezioni di carattere pratico:
1. A coloro ai quali è dato molto, molto sarà richiesto . Nessuna nazione fu così favorita; ma, trascurando le sue opportunità, nessuna nazione è stata così maledetta. È stato più tollerabile per Tiro e Sidone, e per Sodoma e Gomorra, che per gli ebrei.
2. È terribile quando il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio . Questo è il senso della storia malinconica. È una tragedia nella casa di Dio ( 1 Pietro 4:17 ). "Chi pensa di stare in piedi, guardi, per non cadere".
3. La minaccia profetica non ha impedito la loro apostasia . Sebbene, come crediamo, avendo la loro possibile carriera attraverso la disobbedienza al giudizio diretto così accuratamente abbozzato, la profezia rimase per secoli come un libro sigillato, se non trascurato. £ Pensiamo, con il ricco nell'Ade, che l'avvertimento categorico avrebbe riformato qualsiasi nostro fratello, non importa quanto abbandonato, ma lo troverebbe un errore ( Luca 16:27 ). Chi conosce la fine fin dall'inizio ha dimostrato con la sua profezia che l'avvertimento è spesso disprezzato proprio in proporzione alla sua particolarità e fedeltà.
4. Il giudizio sulla terra è l'immagine di un giudizio più terribile al di là . "Per noi, ciascuno di noi", ha detto il dottor Arnold, "se manchiamo della grazia di Dio è riservata una miseria di cui in effetti le parole del testo non sono altro che un debole quadro. C'è uno stato in che diranno per sempre al mattino coloro che sono condannati ad essa. Fosse Dio la sera! e alla sera: Fosse Dio la mattina! per il timore del loro cuore con cui temeranno, e la vista dei loro occhi che vedranno vedere.
"Nel prevedere quale sarà il destino degli impenitenti, faremmo bene a ricordare ciò che Dio ha fatto ai peccatori nella vita presente. L'immaginazione può raffigurare il perdono post mortem e insistere sul sentimento che determina il destino della disobbedienza, anche quando perpetuata; ma il la storia del giudizio qui sulla terra dovrebbe far temere ad ogni uomo sano di mente di parlare con leggerezza del giudizio al di là. Possa Dio preservarci tutti da una tale esperienza, attraverso il sangue e i meriti di Gesù! —RME
OMELIA DI D. DAVIES
La parte attuale di un brav'uomo.
Il mondo naturale può essere giustamente considerato come il simbolo visibile del mondo spirituale, lo stato terreno una copia inferiore del celeste. L'ordine di causa ed effetto è uniforme nella sfera spirituale come in quella materiale. Il fuoco a contatto con la polvere da sparo provocherà un'esplosione. Il vero seme in un terreno adatto darà frutto. "Quello che l'uomo semina, lo mieterà anche".
I. CI HANNO QUI A DESCRIZIONE DI UN BUON UOMO .
1. È descritto dalla sua capacità di insegnamento. Egli «ascolta diligentemente la voce del Signore». Questa è una caratteristica di un vero bambino. Ha un senso di bisogno, un senso di dipendenza da un altro. Ammette il diritto di Dio di istruire e comandare. Si interroga su Dio e ascolta con riverenza la sua voce. È la sua gioia ascoltare i precetti saggi del Dio infallibile.
2. È descritto dalla sua circospezione. È osservante delle vie di Dio, scopre molteplici e nascoste indicazioni della sua volontà. Non solo il suo orecchio è intento ai sussurri di suo Padre, ma anche il suo occhio è aperto. La cecità mentale è scomparsa.
3. È descritto dalla sua completezza di obbedienza. Praticamente "fa tutti i comandamenti di Dio". Questi vennero dall'antichità per opera di Mosè; ma un uomo buono scopre nella voce umana il messaggio divino, l'autorità del cielo. E tutta la sua condotta è determinata dalla volontà conosciuta di Dio.
II. BONTÀ E ' ALLEATO DI GRANDEZZA COME SICURAMENTE COME CAUSA DI EFFETTO . "Il Signore tuo Dio ti metterà in alto sopra tutte le nazioni della terra". Come in natura è certo che tutta la vita botanica schizza verso l'alto, o che anche i gas, espandendosi, salgono; così nel regno spirituale è certo che la bontà crescerà in eminenza.
Non è semplicemente un arbitrario decreto di Dio; è il risultato della costituzione stessa dell'universo. Il carattere di Geova è una garanzia che i principi costituzionali del suo impero non cambiano. Influenze e poteri ostili possono per un certo tempo impedire alla bontà di ricevere la dovuta ricompensa, proprio come l'argilla sovrastante può impedire alla giovane pianta di schizzare verso l'alto, ma la questione finale è certa. Il fedele servizio sarà coronato d'onore.
III. LA RICOMPENSA DI BONTÀ E ' IL SUO PROPRIO PERMANENZA . "Il Signore ti costituirà un popolo santo" ( Deuteronomio 28:9 ). "E non deviare da nessuna delle parole che ti comando". Nella vita di obbedienza «Dio aiuta chi si aiuta.
"Gli atti separati diventano più facili con la ripetizione. Si evolvono in abitudini. Le abitudini tendono alla permanenza e costituiscono il carattere e prefigurano il destino. Tutto procede in virtù di una legge eterna: "Dio aiuta chi si aiuta". È più facile per un uomo buono resistere alla tentazione ora di quanto non fosse nelle prime fasi della sua vita cristiana.La devozione è diventata il naturale sfogo della sua anima, il frutto della sua nuova vita.
IV. DIETRO TUTTE LE FORME DELLA BENEDIZIONE A PERSONALE DI DIO PUÒ ESSERE VISTO . Il cibo materiale non sostiene la vita corporea; è Dio che agisce attraverso il cibo. Né la terra fertile, né il buon allevamento, né il tempo propizio, né tutto combinato, assicureranno di per sé un copioso raccolto; è Dio che agisce attraverso le forze naturali.
"Il Signore comanderà la benedizione". Per quanto le ricchezze possano aumentare, se Dio non sorride, non ci sarà gioia. La casa può essere piena di bambini; tuttavia, invece della salute rubiconda, può esserci una malattia debilitante - invece di vigore intellettuale, imbecillità - invece di risate, pianti; manca la benedizione di Dio. Possiamo possedere case sostanziali, ma nessuna sicurezza; predoni e incendiari possono infestare la terra, la vera prosperità è la benedizione di un Padre Divino.
V. UN UOMO BUONO SI DIVERTE NEL DISTRIBUIRE IL BENE . Egli stesso diventa un Dio inferiore, una fonte minore di benedizione. "Presterai e non prendere in prestito". Il Nome di Dio è messo su di lui. Egli agisce al posto di Dio e imita Dio in tutte le cose. Il risultato del favore divino sarà cospicuo.
Tutte le persone vedranno la graziosa distinzione che contraddistingue e segnala l'amico di Dio. Tutte le sue opere benefiche saranno coperte di una gloria non nata dalla terra. La sua misteriosa influenza si diffonderà in lungo e in largo. Diventa una "luce ardente e splendente; molti si rallegreranno della sua luce." —D.
La nemesi della slealtà.
È istruttivo che Mosè si dilata con molta più pienezza sulle maledizioni legate alla slealtà che sulle ricompense della disobbedienza. Nell'infanzia del mondo le persone erano più sotto l'influenza della paura che della speranza, più scoraggiate dalle minacce che attratte dalle promesse. Il messaggio di Mosè si adattava mirabilmente alle necessità del popolo.
I. IL PATRIMONIO DI QUESTE MALEDIZIONI .
1. La disobbedienza in tali circostanze di privilegio era eminentemente vile e biasimevole . La slealtà non aveva scuse. Rifiutarsi di ascoltare la voce del Creatore era pura ostinazione, che non poteva giustificare alcuna attenuazione.
2. Era spergiuro . Avevano giurato di essere sudditi leali. Avevano riconosciuto i giusti termini del patto ed erano entrati in Canaan secondo i termini della promessa obbedienza.
3. Era una ribellione contro il loro re accettato . Se tale flagrante ribellione sfuggisse impunemente, Dio sarebbe disonorato agli occhi dell'universo.
4. Le maledizioni sono state una loro scelta . Sapevano chiaramente quali erano i frutti della disobbedienza. Avevano visto i frutti nel destino degli altri: negli egiziani, nei loro fratelli, nei cananei. Se dovessero scegliere altri dei, dovrebbero essere condotti in cattività, e lì dovrebbero "servire altri dei, legno e pietra".
5. Le maledizioni furono la naturale evoluzione dei loro crimini . Il peccato è il seme di cui la pena è il frutto. Se hanno abbandonato Dio; Dio li abbandonerebbe. Cosa potrebbe esserci di più equo? Gli uomini dicono: "Allontanati da me; non desidero la conoscenza delle tue vie". Dio dice: "Allontanati da me, non ti ho mai conosciuto".
II. LA MISURA DI LA MALEDIZIONE .
1. È un completo capovolgimento dello scopo di Dio . Il suo scopo era stato quello di benedire, di benedire abbondantemente. Ma il peccato cambia la luce in tenebra, la dolcezza in amarezza, l'estate in inverno, il cibo in veleno. In ogni momento e in ogni momento il peccatore è in diretto e assoluto antagonismo con Dio.
2. Ogni bene terreno diventa strumento di dolore . Il corpo, che è lo strumento organico mediante il quale l'anima ha rapporti con il mondo materiale, fornisce mille vie al dolore. I nostri figli sono intesi come canali di gioia; diventano canali di dolore. Ogni possesso diventa fonte di ansia e cura. Ogni occupazione porta un raccolto di delusioni. La ruggine è su tutti i frutti estivi. Neri presagi riempiono ogni quarto del cielo.
3. Gli elementi naturali diventano agenti di dolore . Il sole diventa come un forno ardente, mentre nessuna nuvola tempera il caldo torrido. Venti feroci riempiono l'aria calda di polvere fine, che affligge l'occhio con malattie e cecità. Seguono infiammazione del sangue e febbre. L'aria è carica di pestilenza, e gli uomini la respirano con ogni ispirazione. La natura materiale combatte per Dio.
4. La maledizione include la ragione disordinata . Né possiamo chiederci. I delicati organi della mente sono sostenuti in vigore da Dio, e se ritira la mano, la follia segue rapidamente.
5. In proporzione alla precedente esaltazione diventa la degradazione . È meglio non essere elevati all'eminenza che essere innalzati e poi abbattuti. Questo sarebbe uno stigma di rimprovero agli occhi di tutte le nazioni.
III. LA CERTEZZA DELLA LA MALEDIZIONE . "Accadrà".
1. È fissato da una necessità intrinseca . La legge di Nemesi è incorporata nella costituzione dell'universo. Come sicuramente la notte succede al giorno, come il fuoco scioglie la cera, così sicuramente la pena segue il peccato. Ogni forza dinamica in natura è in combutta con la giustizia contro il peccato.
2. È fatto certo da Geova ' parole s . La sua parola è una parte di se stesso; e poiché la sua natura è immutabile, nessuna sua parola potrà mai essere revocata. Questa è la sua prerogativa: "Io sono Geova, non cambio".
3. È assicurato dalla santità di Dio . Per Dio trattare il peccato con leggerezza o impunità sarebbe fare violenza alla sua stessa natura, sarebbe agire contro se stesso. Alla luce della santità si deve consumare il peccato; e se è inerente al peccatore, allora anche il peccatore deve consumarsi. Finché Dio è santo, deve, per la qualità essenziale della sua natura, perseguire il peccato fino alla morte. — D.
Le conseguenze più remote della ribellione.
Il male, se non curato, si aggrava - sviluppa nuovi sintomi; e come cresce il male, così cresce anche la miseria. L'uomo di Dio prevede un'ulteriore tappa di miseria in un lontano futuro. Le sue predizioni di dolore indicano chiaramente il dominio delle aquile romane e le miserie conseguenti alla dispersione finale degli ebrei. Agli occhi del profeta di Dio è chiaramente rivelata la lunga processione delle sventure future, una serie di miserie che si protraggono per millenni di anni.
I. IT IS A NECESSITA ' CHE DIO 'S REGOLA DEVE ESSERE MANTENUTA . Finché l'universo continua, il Creatore deve essere Re. La nostra unica scelta è se lo avremo come nostro amico o come nostro nemico. "Perché deve regnare". Dobbiamo servire ( Deuteronomio 28:47 ).
Abbandonare Dio non è guadagnare la libertà; è solo lo scambio di un nobile Maestro per mille piccoli tiranni. "Poiché non hai servito il Signore tuo Dio con gioia... servirai i tuoi nemici nella fame e nella nudità". Questa è l'unica alternativa. Oscilliamo come un pendolo tra questi due punti: servire Dio e servire i nemici.
II. IN PROPORZIONE ALLA LA BONTÀ ABUSATO E ' LA MALEDIZIONE CHE SEGUE . Il linguaggio nella prima parte di queste commistioni indica chiaramente il rovesciamento del popolo da parte degli Assiri. Quella calamità e la conseguente prigionia erano i castighi della saggezza, facevano parte del costoso addestramento mediante il quale Israele avrebbe potuto essere recuperato al favore divino.
Ma anche quella severa correzione perse presto il suo effetto purificatore. Si avvicinava dunque un altro rovesciamento, ancora più completo e irritante. Si stava preparando un giogo di ferro per il loro collo, che avrebbe distrutto la loro vita nazionale. Sotto i romani si doveva subire un trattamento più spietato che sotto i caldei. Le sofferenze dell'assedio dovevano essere senza pari. L'odio e la rabbia reciproci prevarrebbero. Tutto l'amore per la natura umana si tramuterebbe in odioso egoismo. Sarebbe il regno dell'inferno sulla terra.
III. IL PATERNO GENTILEZZA DI DIO VIENE VISUALIZZATO IN QUESTO PREVISIONI DI SIN 'S EFFETTI . Deve essere stato un dolore per il cuore di Mosè (e un dolore ancora più grande per il cuore di Dio) soffermarsi sulle terribili conseguenze di una possibile disobbedienza.
Sarebbe stato un impiego più piacevole aver abbozzato le prospettive e le ricompense della rettitudine. Eppure, in proporzione al dolore provato nell'anticipare la desolazione e la miseria di Israele, c'era l'ardente amore per il bene di Israele. Se l'affetto può erigere in anticipo una barriera che possa resistere al torrente del male, quella barriera sarà eretta. Se l'amore può abolire l'inferno, lo farà. Quale linguaggio può misurare l'amore divino che così supplica gli uomini di evitare il peccato? Anche la vista attuale della guerra imminente non distoglie gli uomini dal peccato.
IV. LA REALIZZAZIONE DI DIO 'S minacce SONO UN SEGNO PER FUTURE GENERAZIONI . Trascorsero mille anni prima che i guai prefigurati fossero inflitti. Con il Signore "mille anni sono come un giorno". Tuttavia, ogni parola pronunciata da Mosè divenne un fatto.
La profezia è diventata storia. In parte, quelle profezie si sono adempiute oggi davanti ai nostri occhi: "Sarete strappati dal paese dove andrete a prenderne possesso"; "il Signore ti disperderà fra tutti i popoli, da un capo all'altro della terra; fra queste nazioni non troverai riposo, né la pianta dei tuoi piedi avrà riposo". La condizione attuale degli ebrei è una prova evidente della divinità della Scrittura, un simbolo impressionante dei giudizi schiaccianti di Dio. Chi può scherzare con un tale Essere? La saggezza dice: "Rimani in soggezione e non peccare!" —D.