Ezechiele 23:1-49
1 E la parola dell'Eterno mi fu rivolta in questi termini:
2 "Figliuol d'uomo, c'erano due donne, figliuole d'una medesima madre,
3 le quali si prostituirono in Egitto; si prostituirono nella loro giovinezza; là furon premute le loro mammelle, e la fu compresso il loro vergine seno.
4 I loro nomi sono: quello della maggiore, Ohola; quella della sorella, Oholiba. Esse divennero mie, e mi partorirono figliuoli e figliuole; e questi sono i loro veri nomi: Ohola è Samaria, Oholiba è Gerusalemme.
5 E, mentre era mia, Ohola si prostituì, e s'appassionò per i suoi amanti,
6 gli Assiri, ch'eran suoi vicini, vestiti di porpora, governatori e magistrati, tutti bei giovani, cavalieri montati sui loro cavalli.
7 Ella si prostituì con loro, ch'eran tutti il fior fiore de' figliuoli d'Assiria, e si contaminò con tutti quelli per i quali s'appassionava, con tutti i loro idoli.
8 Ed ella non abbandonò le prostituzioni che commetteva con gli Egiziani, quando questi giacevano con lei nella sua giovinezza, quando comprimevano il suo vergine seno e sfogavano su lei la loro lussuria.
9 Perciò io l'abbandonai in balìa de' suoi amanti, in balìa de' figliuoli d'Assiria, per i quali s'era appassionata.
10 Essi scoprirono la sua nudità, presero i suoi figliuoli e le sue figliuole, e la uccisero con la spada. Ed ella diventò famosa fra le donne, e su di lei furono eseguiti dei giudizi.
11 E la sua sorella vide questo, e nondimeno si corruppe più di lei ne' suoi amori, e le sue prostituzioni sorpassarono le prostituzioni della sua sorella.
12 S'appassionò per i figliuoli d'Assiria, ch'eran suoi vicini, governatori e magistrati, vestiti pomposamente, cavalieri montati sui loro cavalli, tutti giovani e belli.
13 E io vidi ch'ella si contaminava; ambedue seguivano la medesima via;
14 ma questa superò l'altra nelle sue prostituzioni; vide degli uomini disegnati sui muri, delle immagini di aldei dipinte in rosso,
15 con delle cinture ai fianchi, con degli ampi turbanti in capo, dall'aspetto di capitani, tutti quanti, ritratti de' figliuoli di Babilonia, della Caldea, loro terra natia;
16 e, come li vide, s'appassionò per loro e mandò ad essi de' messaggeri, in Caldea.
17 E i figliuoli di Babilonia vennero a lei, al letto degli amori, e la contaminarono con le loro fornicazioni; ed ella si contaminò con essi; poi, l'anima sua s'alienò da loro.
18 Ella mise a nudo le sue prostituzioni, mise a nudo la sua vergogna, e l'anima mia s'alienò da lei, come l'anima mia s'era alienata dalla sua sorella.
19 Nondimeno, ella moltiplicò le sue prostituzioni, ricordandosi dei giorni della sua giovinezza quando s'era prostituita nel paese d'Egitto;
20 e s'appassionò per quei fornicatori dalle membra d'asino, dall'ardor di stalloni.
21 Così tu tornasti alle turpitudini della tua giovinezza, quando gli egiziani ti premevan le mammelle a motivo del tuo vergine seno.
22 Perciò, Oholiba, così parla il Signore, l'Eterno: ecco, io susciterò contro di te i tuoi amanti, dai quali l'anima tua s'è alienata, li farò venire contro di te da tutte le parti:
23 i figliuoli di Babilonia e tutti i Caldei, principi, ricchi e grandi, e tutti i figliuoli d'Assiria con loro, giovani e belli, tutti governatori e magistrati, capitani e consiglieri, tutti montati sui loro cavalli.
24 Essi vengono contro di te con armi, carri e ruote, e con una folla di popoli; con targhe, scudi, ed elmi si schierano contro di te d'ogn'intorno; io rimetto in mano loro il giudizio, ed essi ti giudicheranno secondo le loro leggi.
25 Io darò corso alla mia gelosia contro di te, ed essi ti tratteranno con furore: ti taglieranno il naso e gli orecchi, e ciò che rimarrà di te cadrà per la spada; prenderanno i tuoi figliuoli e le tue figliuole e ciò che rimarrà di te sarà divorato dal fuoco.
26 E ti spoglieranno delle tue vesti, e porteran via gli oggetti di cui t'adorni.
27 E io farò cessare la tua lussuria e la tua prostituzione cominciata nel paese d'Egitto, e tu non alzerai più gli occhi verso di loro, e non ti ricorderai più dell'Egitto.
28 Poiché così parla il Signore, l'Eterno: Ecco, io ti do in mano di quelli che tu hai in odio, in mano di quelli, dai quali l'anima tua s'è alienata.
29 Essi ti tratteranno con odio, porteran via tutto il frutto del tuo lavoro, e ti lasceranno nuda e scoperta; e così saran messe allo scoperto la vergogna della tua impudicizia, la tua lussuria e le tue prostituzioni.
30 Queste cose ti saran fatte, perché ti sei prostituita correndo dietro alle nazioni, perché ti sei contaminata coi loro idoli.
31 Tu hai camminato per la via della tua sorella, e io ti metto in mano la sua coppa.
32 Così parla il Signore, l'Eterno: Tu berrai la coppa della tua sorella: coppa profonda ed ampia, sarai esposta alle risa ed alle beffe; la coppa è di gran capacità.
33 Tu sarai riempita d'ebbrezza e di dolore: e la coppa della desolazione e della devastazione, è la coppa della tua sorella Samaria.
34 E tu la berrai, la vuoterai, ne morderai i pezzi, e te ne squarcerai il seno; poiché son io quegli che ho parlato, dice il Signore, l'Eterno.
35 Perciò così parla il Signore, l'Eterno: Poiché tu m'hai dimenticato e m'hai buttato dietro le spalle, porta dunque anche tu, la pena della tua scelleratezza e delle tue prostituzioni".
36 E l'Eterno mi disse: "Figliuol d'uomo non giudicherai tu Ohola e Oholiba? Dichiara loro dunque le loro abominazioni!
37 Poiché han commesso adulterio, han del sangue sulle mani; han commesso adulterio coi loro idoli, e gli stessi figliuoli che m'avean partorito, li ha fatti passare per il fuoco perché servissero loro di pasto.
38 E anche questo m'hanno fatto: in quel medesimo giorno han contaminato il mio santuario, e han profanato i miei sabati.
39 Dopo aver immolato i loro figliuoli ai loro idoli, in quello stesso giorno son venute nel mio santuario per profanarlo; ecco, quello che hanno fatto in mezzo alla mia casa.
40 E, oltre a questo, hanno mandato a cercare uomini che vengon da lontano; ad essi hanno invitato de' messaggeri, ed ecco che son venuti. Per loro ti sei lavata, ti sei imbellettata gli occhi, ti sei parata d'ornamenti;
41 ti sei assisa sopra un letto sontuoso, davanti al quale era disposta una tavola; e su quella hai messo il mio profumo e il mio olio.
42 E là s'udiva il rumore d'una folla sollazzante, e oltre alla gente presa tra la folla degli uomini, sono stati introdotti degli ubriachi venuti dal deserto, che han messo de' braccialetti hai polsi delle due sorelle, e de' magnifici diademi sul loro capo.
43 E io ho detto di quella invecchiata negli adulteri: Anche ora commettono prostituzioni con lei! roprio con lei!
44 E si viene ad essa, come si va da una prostituta! Così si viene da Ohola e Oholiba, da queste donne scellerate.
45 Ma degli uomini giusti le giudicheranno, come si giudican le adultere, come si giudican le donne che spandono il sangue; perché sono adultere, e hanno del sangue sulle mani.
46 Perciò così parla il Signore, l'Eterno: Sarà fatta salire contro di loro una moltitudine, ed esse saranno date in balìa del terrore e del saccheggio.
47 E quella moltitudine le lapiderà, e le farà a pezzi con la spada; ucciderà i loro figliuoli e le loro figliuole, e darà alle fiamme le loro case.
48 E io farò cessare la scelleratezza nel paese, e tutte le donne saranno ammaestrate a non commetter più turpitudini come le vostre.
49 E la vostra scelleratezza vi sarà fatta ricadere addosso, e voi porterete la pena della vostra idolatria, e conoscerete che io sono il Signore, l'Eterno".
ESPOSIZIONE
Dopo un'altra pausa, il profeta entra in un altro elaborato parallelo, secondo il modello di Ezechiele 16:1 ; ma con una marcata variazione. Lì abbiamo la storia di una meretrice, sc di Israele nella sua unità collettiva. Là abbiamo due sorelle meretrici, figlie di una madre, e sono Samaria e Gerusalemme, in quanto entrambe appartenenti a Israele. Ai fini della parabola, sono rappresentati come aventi un'esistenza separata, anche durante il periodo del soggiorno in Egitto.
Questo era probabilmente storicamente vero, la linea di scissione causata dalle pretese di Efraim alla supremazia che appare ancora e ancora molto prima della rivolta delle tribù del tè sotto Geroboamo ( Giudici 8:1 ; Giudici 12:1 ; 2 Samuele 19:43 ). Entrambi erano ugualmente contaminati dall'idolatria, come nella storia del vitello d'oro, quando uscirono dall'Egitto (comp.
Ezechiele 16:7 ; Ezechiele 20:7 , Ezechiele 20:8 ). Eppure anche allora Geova, come Hoses nella storia personale che doveva essere per lui come una parabola di quella d'Israele, ebbe compassione di loro, per quanto prostitute ( Osea 1:2 ). Divennero suoi, e "figli e figlie nudi".
La presenza di nomi propri è quasi unica nelle parabole della Bibbia, il Lazzaro di Luca 16:20 è l'unico altro esempio. Il loro significato è sufficientemente chiaro. Aholah (ma entrambi i nomi dovrebbero iniziare con O piuttosto che con A) significa "La sua tenda"; Ooliba : "La mia tenda è in lei". Un parallelo, che potrebbe aver suggerito i nomi, si trova nell'Aolibamah (equivalente a "La mia tenda è nell'alto luogo") di Genesi 36:2 , e un altro nell'uso di Ohel come nome proprio in 1 Cronache 3:20 .
L'elemento comune dei due nomi è la parola che è comunemente usata per la tenda o tabernacolo sacro nel Pentateuco e altrove. L'elemento distintivo di ciascuna indica il fatto che il culto in Samaria non era autorizzato. La sua "tenda" era sua, non di Geova. Di Gerusalemme con il suo tempio Geova poteva dire: "La mia tenda è in lei", e questo, come magnificando il suo privilegio, aggravava anche la sua colpa.
Keil e altri prendono qui l'aggettivo, come in Ezechiele 16:46 , con il significato di "più grande" piuttosto che "più vecchio". Il primo aggettivo è, ovviamente, applicabile al maggior potere del regno delle Dieci Tribù, e, anche se conserviamo le interpretazioni della Versione Autorizzata, è probabilmente la spiegazione del fatto che Samaria sia nominata come la più anziana delle due.
La storia di entrambe le sorelle passa dal tempo dell'Esodo a quello della loro esistenza separata, e inizia, infatti, dai loro primi rapporti con le grandi monarchie dell'Asia. Finora è meno una rassegna delle loro successive fasi di degradazione, come quella di Ezechiele 16:1 ; che una retrospettiva delle loro alleanze politiche. Aholah ha interpretato la meretrice .
Gli amanti, come in Ezechiele 16:33 , sono le nazioni con le quali i re d'Israele erano alleati, e di questi gli assiri sono nominati come preminenti. La parola vicini , che nel suo senso letterale è difficilmente applicabile, è probabilmente da prendere per affinità spirituale, o può essere presa come "avvicinarsi" è in Genesi 20:4 ; Ezechiele 18:6 ; Le Ezechiele 20:16 .
Gli Assiri erano coloro che, in tal senso, si avvicinavano alla città meretrice. Abbiamo in 2 Re 15:20 il fatto che Menahem ha reso omaggio a Pul. Osea 5:13 e Osea 7:11 parlano generalmente di tali alleanze. L'obelisco nero di Salmaneser ricorda il fatto che Ieu gli rese omaggio ('Records of the Past', 5.41). In quest'ultimo caso il tributo consisteva principalmente in vasi d'oro, coppe, calici, ecc.
Vestita di blu . La stessa parola usata nella descrizione del tabernacolo ( Esodo 26:4 ; Esodo 26:31 , et al .). Probabilmente era una tonalità del tipo porpora di Tiro che segnava l'abito ufficiale dei "capitani" degli eserciti assiri. Le parole, con quelle che seguono, ci portano davanti al magnifico schieramento della cavalleria assira, una forza di cui Israele, nel corso della sua storia, è stata carente ( Giudici 5:10 ; Zaccaria 9:9 ; Isaia 36:8 ).
I due versi successivi dipingono la conseguenza dell'alleanza prima con l'Assiria e poi con l'Egitto. Ha adottato la religione dell'Assiria, probabilmente nella forma del culto di Ishtar (Ashtoreth) come regina del cielo. Fatto questo, i re d'Israele cercarono di mettere un regno contro l'altro (vedi Osea 7:11 ; 2 Re 17:4 ).
Fu infatti la scoperta del tradimento di Osea in questa materia che portò Salmaneser ad assediare Samaria. Il risultato di quell'assedio è descritto in termini generali in Ezechiele 23:10 . Lei, la città di Samaria, fu uccisa con la spada, i figli e le figlie di livello furono portati in esilio. Così è diventata famosa ( cioè infame, come il latino famosus ) , letteralmente, un nome tra le donne, così . tra le nazioni vicine.
Ezechiele 23:11 , Ezechiele 23:12
La questione dell'alleanza assira nella caduta di Samaria avrebbe potuto servire da monito ai re di Giuda. Ma non è stato così. Inoltre 'corteggiarono l'alleanza dei re d'Assiria, come nel caso di Acaz ( 2 Re 16:7 ) e Tiglat-Pileser. Ezechia seguì la stessa linea, sebbene anche lui avesse fiducia nell'Egitto, e in seguito si ribellò. Anche Manasse pagò un tributo e fece di Gerusalemme il teatro di una confluente idolatria, che includeva quella dell'Assiria.
Persino Giosia andò contro il faraone-Neco come fedele vassallo dell'Assiria o di Babilonia. Lo splendore che aveva affascinato Samaria affascinava anche lei. Qui vestito in modo sfarzoso prende il posto di "vestito di blu" nel versetto 6, descrivendo, probabilmente, lo stesso fatto.
Il peccato di Giuda è andato oltre quello di Samaria. Ha corteggiato l'alleanza dei caldei. Probabilmente il soggiorno di Manasse a Babilonia ( 2 Cronache 33:11 ) lo portò a vedere in quella città un possibile rivale dell'Assiria. L'ambasciata di Merodac-Baladan a Ezechia ( Isaia 39:1 .) implica, d'altra parte, che Babilonia stava cercando sostegno in Giuda contro l'Assiria.
Il profeta rappresenta questa civetteria politica, per così dire, come un altro atto di prostituzione. Oliba ha visto le immagini dei caldei ritratte con il vermiglio (probabilmente "ocra rossa": i colori sembrano essere stati usati in gran parte sia nella scultura assira e babilonese che in quella egizia, e Giuda sembra averli copiati, Geremia 22:14 ) e cadde in amore con loro.
Come le passioni di una Messalina potevano essere suscitate da sensuali immagini di bellezza maschile, così Giuda fu condotto da ciò che i suoi inviati riferirono della magnificenza dei palazzi, della forza degli eserciti, dei Caldei. Il viaggio di Giona a Ninive, e quelli impliciti in Osea 7:11 , così come la profezia di Naum, indicano tutti una conoscenza più o meno intima delle monarchie mesopotamiche. La missione di Merodach-Baladan sarebbe stata naturalmente seguita da un'ambasciata di ritorno da Giuda. Un'istanza successiva sotto Sedechia ci incontra in Geremia 29:3 .
Superando in abbigliamento tinto ; meglio, con turbanti tinti, o tiare, come si vedono sui monumenti assiri di Nimrud, Khorsabad e Kouyunyik.
Le parole dipingono l'alleanza intima, la prostituzione politica, per così dire, coinvolta nell'alleanza con Babilonia. La sua mente era alienata da loro. Interpretate dalla storia, le parole indicano il fatto che Giuda scoprì presto quanto fosse vuoto l'aiuto ottenuto dall'alleanza con Babilonia, e si rivolse, dopo la morte di Giosia, all'Egitto come contrappeso. Come nella storia di Amnon ( 2 Samuele 13:15 ), la lussuria, quando ebbe compiuto la sua volontà, passò all'odio e al disgusto.
Ioiachim e Sedechia furono esempi di ciò che potremmo chiamare questa politica distratta. Ma, così com'era, questa alienazione non fece che aumentare il suo senso di colpa. Per come stavano le cose, sarebbe stato meglio, come consigliava da sempre Geremia, accettare il governo dei caldei. La mente di Geova era alienata da Gerusalemme come la sua lo era stata dai Caldei.
Eppure ha moltiplicato le sue prostituzioni . La delusione e il fallimento, tuttavia, non portarono al pentimento. Le alleanze straniere, e con esse le idolatrie straniere, furono corteggiate più avidamente che mai, sebbene in una direzione diversa. Gli amanti furono cambiati, ma la prostituzione continuò.
Amava i suoi amanti . Comunemente si usa la parola di concubina ( Genesi 22:24 ; Giudici 8:31 ). Qui è usato in disprezzo dei principi egiziani il cui favore Giuda corteggiava, ricordandoci il Ἀχαιίδες οὐκετ Ἀχαίοι di Omero , come indicante la loro debolezza politica. Tutto ciò che occorre dire del confronto che segue è che anche qui Ezechiele segue le orme di Geremia ( Geremia 5:8 ).
Ciò che è indicato è che Giuda si gettò nel rituale idolatrico dell'Egitto con una passione quasi orgiastica. La nazione delle meretrici tornò, per così dire, al suo primo amore e rinnovò le prostituzioni della sua giovinezza.
Ezechiele 23:22 , Ezechiele 23:23
Gli amanti dai quali la mente di Giuda era alienata erano , come in Ezechiele 23:17 , i Caldei. A questi si uniscono Pekod, Shoa e Koa . Le versioni autorizzate e riviste, a seguito della LXX . prendi questi come nomi propri, ed Ewald Smend, e Furst trovano in essi quelli delle tribù caldee. La Vulgata, seguita da Lutero, dà nobiles, tyrannosque, et principes, e Keil e Hengstenberg adottano sostanzialmente questa interpretazione, dando "governanti, signori e nobili.
" "Pekod" appare come un luogo in Geremia 50:20 , ma i nomi dell'etere sono sconosciuti alla storia. Nel complesso, la bilancia sembra favorevole alla resa nel testo. A questi si uniscono tutti gli Assiri , che, sotto Nabucodonosor, ha combattuto, naturalmente, nei suoi eserciti." Ora dovrebbe vedere i suoi giovani desiderabili... cavalcare cavalli (il profeta ripete con sarcasmo la frase di Geremia 50:12 ) in una veste diversa da quella che si era aspettata.
Con carri, carri e ruote , ecc. La prima parola si trova solo qui e probabilmente significa "armatura". Quindi la Versione Riveduta, con armi, carri e carri . Th ey giudicherà te in base alle loro giudizi ; sc . eseguiranno il giudizio che Dio ha assegnato loro a modo loro, così il loro solito crudele trattamento delle nazioni barbare.
Ti toglieranno il naso e le orecchie , ecc. Forse era noto a Ezechiele come punizione per l'adultero o l'adultera in Egitto e in altri paesi, e in tal caso, avrebbe potuto sceglierlo come particolarmente appropriato per la sua parabola ( Marziale, 'Epigr.,' 2,83; 3,85). Il tuo residuo sarà consumato dal fuoco . La parola ebraica per "residuo" (non quella di solito tradotta così) è la stessa di quella precedentemente tradotta "resto.
Nella prima frase indica chiaramente gli uomini di Gerusalemme che sono rimasti dopo la cattura. Nella seconda il suo significato è determinato dal fatto che segue dopo la deportazione dei figli e delle figlie. Tutto ciò che è rimasto - nella parabola , del tronco mutilato dell'adultera, nella storia, della città devastata, sc ... le case vuote, dovrebbero essere distrutte dal fuoco.
la tua prostituzione portata dal paese d'Egitto ; cioè l'ultima alleanza politica tra Giuda e l'Egitto. Questo, insieme al culto egizio che lo accompagnava, doveva cessare. Questo non sarebbe più nei pensieri degli esuli; le loro speranze da quel quartiere si estinsero per sempre.
Ancora una volta con incisivo sarcasmo il profeta ribadisce la frase di Ezechiele 23:17 . La punizione doveva essere tanto più terribile in quanto proveniente da coloro che un tempo l'adultera aveva amato con l'amore che era diventato odio.
tutta la tua fatica ; ns. tutti i risultati del lavoro, tutta la tua ricchezza.
darò la sua coppa nelle tue mani . (Per l'immagine della coppa come simbolo di buona o cattiva fortuna, cfr Salmi 23:5 ; Isaia 51:17 ; Geremia 25:15 ; Matteo 20:22 ; Matteo 26:39 ). La coppa, in questo caso, doveva essere profondo e grande come quello di Samaria.
L'adultera doveva essere "ubriaca, ma non di vino" ( Isaia 29:9 ). E quella "coppa", al di là delle risate e della derisione, conterrebbe molte calamità sconosciute, lo stupore e la desolazione di Ezechiele 23:33 .
tu ne spezzerai le schegge . L'immagine della desolata adultera diventa ancora più terribile. Come un naufrago derelitto e disperato, compie vergognose esecuzioni su se stessa; rompe la sua coppa e completa l'opera di mutilazione nella sua forma più terribile. Questo è il destino decretato per lei, perché aveva dimenticato il suo vero marito e l'amore delle sue spose. La Revised Version ne rosicchia i frammenti, dipingendo ancora più vividamente la disperazione dell'emarginato.
Come spesso, Ezechiele sottolinea reiterando, inizia ancora un nuovo discorso con le stesse parole, Giudicherai , come in Ezechiele 20:4 e Ezechiele 22:2 , ed entra in un altro riassunto dei peccati delle due sorelle meretrici, in cui L'adorazione di Moloch (versetto 37) e la violazione del sabato (versetto 38) erano elementi evidenti. La natura della colpa è sottolineata (versetti 38, 39) dal fatto che il rito idolatrico si compiva proprio nel giorno in cui il popolo si sacrificava nel tempio; che ha trovato un'abitazione locale anche lì (comp. Ezechiele 8:17 ; 2 Re 21:1 .; Geremia 32:34 ).
Avete mandato a chiamare uomini da lontano , ecc. Le parole si riferiscono ovviamente alle ambasciate che erano state inviate di volta in volta sia da Samaria che da Gerusalemme in Egitto, Assiria e Babilonia. L'immagine della fase precedente del progresso della meretrice è ripresa, e abbiamo un'immagine quasi la controparte di quella in Proverbi 7:10 . Fa il bagno, si dipinge le ciglia con il kohol, il pigmento nero ancora usato in Oriente, come aveva fatto Jezebel ( 2 Re 9:30 ).
Si adorna di gioielli, si siede su un divano (un divano-conchiglia, piuttosto che un letto), e prepara un tavolo per un banchetto. E su quel tavolo ci sono l'incenso e l'olio, simboli allo stesso modo di ricchezza e adorazione, che Geova rivendica come suoi e che lei offre ai suoi amanti (comp. Ezechiele 16:13 , Ezechiele 16:19 ; Osea 2:5 , Osea 2:8 ).
Una voce di una moltitudine , ecc La parola per "moltitudine" è strettamente tumulti, e Keil e Currey render, La voce del tumulto divenne ancora ", sc . Le minacce dei poteri alieni i quali Giuda corteggiato fosse per un momento messo a tacere dalla tributi così pagati loro. Con gli uomini della specie comune ; letteralmente, come al margine, della moltitudine di uomini . Sabei dal deserto .
La versione riveduta, con Keil e quasi tutti i commentatori recenti, segue il margine, ubriaconi ( LXX ; οἰνώμενοι). "Sabei" si basa su una traduzione ebraica del testo, ma, come popolo, i Sabei, che abitavano a sud di Meroe, sebbene nominati in Isaia 45:14 , erano troppo remoti per entrare nell'orizzonte della parabola. Ciò su cui si sofferma Ezechiele è il degrado sempre crescente della città meretrice.
Non solo gli ufficiali dei Caldei, ma la moltitudine mista, gli stessi ubriaconi del deserto di Babilonia, furono ammessi ai suoi abbracci. Forse la parola può indicare i falsi dèi a cui venivano offerte libagioni di vino, ma sono propenso a riferirla piuttosto a coloro che si ubriacavano alle loro feste idolatiche anche a Gerusalemme. L'ubriachezza è stato uno dei vizi dei Babilonesi, ei profeti, che ammiravano il Recabiti e le Nazirei ( Geremia 35:1 .; Amos 2:11 ), deve aver guardato sulla partecipazione di Giuda in quel peccato come una degradazione smisurato. I braccialetti e le corone simboleggiano la ricchezza e il prestigio che l'alleanza caldea avrebbe dovuto portare con sé.
L'intero verso è oscuro ed è stato reso in modo molto diverso.
(1) La versione autorizzata può essere parafrasata: "Allora dissi a colei che era esausta per le sue prostituzioni, ha superato il suo periodo di massimo splendore e si è indebolita, (le nazioni straniere) commetteranno prostituzioni (entrano in alleanze) con lei? sc. Cosa c'è da attrarre adesso? Eppure l'abitudine è inveterata. È invecchiata nel suo vizio e non può cessare da esso."
(2) La versione riveduta la prende non come una domanda, ma come un'affermazione: Ora ho detto di lei che era vecchia in adulterio, Ora commetteranno, ecc. Quindi, in generale, Keil. Il testo è probabilmente corrotto e resiste a correzioni congetturali. In ogni caso il significato generale è chiaro. Il peccato è di troppo tempo per essere curato.
I giusti sono in effetti i ministri dell'ira di Dio. Il destino arriva finalmente su entrambe le sorelle, che sono assassine e adultere. Subiranno la punizione della lapidazione che la Legge prescriveva (Le Ezechiele 20:10 ; Deuteronomio 22:22 , Deuteronomio 22:24 ; Giovanni 8:5 ), dopodiché i loro corpi sarebbero stati fatti a pezzi. Il risultato di quel giudizio sarebbe che tutte le donne dovrebbero imparare a non fare secondo la loro dissolutezza, cioè che l'idolatria dovrebbe cessare di essere il peccato delle città di Israele.
OMILETICA.
Ohola e Oholiba.
"La sua tenda" e "La mia tenda è in lei". Questi nomi stanno rispettivamente per Israele e Giuda. Israele, il regno settentrionale, aveva la sua tenda, cioè era indipendente dopo la secessione da Giuda, come una donna che ha lasciato la tenda di sua madre e ne possiede una sua. Giuda mantenne il tempio, il rappresentante del tabernacolo del deserto; perciò la tenda di Dio era in lei. Questi fatti prosaici suggerivano tratti più profondi del carattere nazionale, suggeriti dai nomi simbolici.
I. INDIPENDENZA . Israele si chiama Ahola. Ha la sua tenda; lei è indipendente. Questa indipendenza nazionale ha la sua controparte nell'indipendenza individuale. Jacob lascia la sua casa e combatte la sua battaglia con il mondo. Giuseppe viene allontanato dalla sua famiglia e gettato nella sua giovinezza tra le grandi opportunità di una grande nazione e le terribili tentazioni di una società dissoluta. Il giovane che esce nel mondo intraprende l'esilarante ma faticosa carriera della vita indipendente. Ci sono opportunità speciali, doveri e pericoli nell'avere la propria tenda.
1. Opportunità . La posizione indipendente non è ostacolata da restrizioni. Libertà significa una vasta gamma per l'attività individuale. Ora è il momento di realizzare i sogni a lungo accarezzati dei giorni precedenti.
2. Doveri . Il dovere segue le orme dell'opportunità. Con l'ampliamento del nostro margine di scelta e dell'attività individuale, gli obblighi di servizio aumentano di conseguenza. Lo schiavo ha pochi doveri; l'uomo libero grandi obblighi. La libertà della virilità porta il peso del dovere di un uomo. La libertà cristiana accresce gli obblighi del servizio cristiano.
3. Pericoli. Israele ha guadagnato la libertà con la sua ribellione contro la piccola tirannia di Roboamo; ma la libertà ottenuta con la separazione portava i suoi grandi pericoli. Tagliati fuori dal culto del tempio, esclusi dalle feste nazionali, privati dei più alti ministeri religiosi, i liberati furono tentati di cadere nell'idolatria dei loro antenati e dei loro vicini.
Questa tentazione era troppo grande per loro e apostatarono prima di Giuda. È pericoloso essere separati dalle ordinanze religiose. Il giovane che lascia la casa cristiana della sua infanzia per nuove scene di vita mondana si avvia su un sentiero di pericolo. Una vita chiusa è aperta alla tentazione. Cercare di essere indipendenti da Dio è cercare la rovina.
II. COMPAGNIA DIVINA . Giuda si chiama Ooliba. La tenda di Dio è in lei. Ha i mezzi ei simboli esteriori, almeno, della presenza divina. Questo fatto rappresenta alti privilegi, con corrispondente colpa quando Dio viene abbandonato.
1. Alti privilegi .
(1) Prosperità . La presenza di Dio porta gioia e vero benessere.
(2) Protezione . Se la tenda di Dio è in mezzo a noi, il Capitano della salvezza è con noi, e anche se un esercito dovrebbe accamparsi intorno a noi, non dobbiamo temere alcun male.
(3) Grazia spirituale . Il tempio non era un semplice luogo di incontro, santuario e fortezza. I suoi servizi erano "mezzi di grazia". Dio è con noi per illuminare, purificare, vivificare.
2. Pesante senso di colpa . Aoliba apostata. La sua colpa era tanto più grande che portava un tale nome, e poteva rivendicare il simbolo della presenza di Dio come peculiarmente suo. La colpa più grande è quella degli uomini che conoscono Dio e hanno goduto della sua presenza e della sua grazia in passato, e che, peccando apertamente contro la luce, hanno disprezzato quei privilegi e si sono ribellati volontariamente al loro Dio eletto. Nessun peccatore è così colpevole come i cristiani apostati. Marco: è possibile essere Ooliba e godere della presenza di Dio, e tuttavia volgersi contro di lui, cadere e rovinarsi.
Innamorato degli Assiri.
Questa sciocca e fatale infatuazione di Israele per gli Assiri può essere considerata un esempio lampante del fascino della mondanità. Israele aveva conosciuto il vero Dio ed era stato chiamato a un destino particolare come santo e. nazione separata; tuttavia si allontanò dalla sua alta vocazione, attratta dai fatali incantesimi dello splendore militare e del lusso sensuale in un grande impero pagano.
I. DIO 'S PERSONE SONO RICHIESTI PER SEPARARE SI DA AL MONDO , che ascoltano la chiamata di Dio a lui deve seguire nel deserto, o, se si dà loro un paese dove scorre latte e miele, deve ancora tenersi a parte il male mondo.
Questo non significa la separazione fisica dell'esilio di un eremita o la prigionia di clausura di un monaco. La vera separazione è spirituale, non locale. Siamo chiamati ad abbandonare lo spirito del mondo, a rinunciare alle sue pratiche malvagie e a ripudiare il suo tono di vita basso, materiale e sensuale.
II. IL MONDO SI SFORZO DI ENSNARE IL POPOLO DI DIO . Non si accontenta di lasciarli stare in disparte; appare come un tentatore che cerca di incantare la sposa di Cristo nell'infedeltà. Non possiamo permetterci di disprezzare la sua affascinante influenza, perché è molto sottile e potente. Viene attraverso vari mezzi.
1. Prossimità . L'Assiria era un "vicino" di Israele. La Chiesa è nel mondo. Gli uomini cristiani hanno rapporti quotidiani con gli uomini del mondo. "Le comunicazioni malvagie corrompono le buone maniere".
2. Attrazione terrena . C'era uno splendore materiale nel grande impero d'Assiria che le meravigliose sculture e iscrizioni che ci sono state rese familiari da Layard e altri mettono fuori discussione. I "governatori e governanti vestiti in modo sfarzoso" ei cavalieri, "tutti giovani desiderabili", risvegliarono l'ammirazione della povera piccola nazione semi-barbarica, Israele. Il lusso del mondo, la sua deliziosa letteratura e l'arte sensuale, le sue enormi risorse e la sua elaborata cultura di raffinatezza terrena, sono necessariamente molto affascinanti.
3. Inclinazione naturale . Il mondo non potrebbe toccarci per farci del male se non trovasse nulla di simpatico in noi. Ma scopre facilmente i resti del suo antico dominio. Il vecchio Adam non è del tutto morto. La passione interiore può essere risvegliata per rispondere alla tentazione dall'esterno.
III. I lacci DEL DEL MONDO SONO FATALE PER COLORO CHE SONO impigliata IN LORO . L'amore di Israele per gli Assiri fu fatale per la sua religione, la sua morale e la sua esistenza nazionale. Soccombere allo spirito del mondo è fare naufragio della vita.
1. Rovina religiosa . "Non potete servire Dio e mammona." Lo spirito della mondanità è antagonista a Dio. Di certo, man mano che questo spirito guadagna terreno nelle nostre vite, lo spirito di devozione si ritirerà.
2. Rovina morale . La vera mondanità è moralmente malvagia. Non è una mera abitudine di vita esteriore e terrena. Porta con sé l'indulgenza della vita inferiore. Almeno tende a questo, e tutti i suoi fascini trascinano l'anima verso il basso.
3. Rovina della vita . Alla fine l'uomo cristiano che si abbandona alle attrattive della vita mondana raccoglierà le conseguenze della sua latta nella corruzione e nella morte.
Un cattivo esempio.
Giuda seguì il cattivo esempio di sua sorella Israel; di conseguenza, doveva condividere il destino di Israele. Vediamo qui un esempio dell'influenza malvagia di un cattivo esempio e delle sue conseguenze fatali.
I. L' INFLUENZA MALE DI UN CATTIVO ESEMPIO . Considera come viene esercitato questo potere malvagio.
1. Dal fascino della suggestione . Il sentiero è tracciato dal pioniere e il seguace deve solo percorrerlo. La vista di un predecessore indica la strada, la richiama all'attenzione, suggerisce l'idea di percorrerla. Le pubblicazioni dei dettagli di un orribile crimine sul giornale esercitano un'influenza molto deleteria in questo modo, riempiendo le menti delle persone con pensieri di un carattere affine. Da qui il verificarsi comune di un'epidemia di crimini simili.
2. Dall'attrazione della simpatia . Giuda è attratta a seguire sua sorella Israel Quando Israele sbaglia, Giuda l'accompagna e sbaglia in modo simile. L'affetto è fatale quando ci induce a copiare i vizi di coloro che amiamo. Anche le sorelle devono separarsi quando una sceglie una via malvagia, se l'altra non sceglie anche il peccato. Ma è difficile resistere al fascino dell'affetto.
3. Con l'illusione di una falsa scusa . Judah adduce come scusa l'esempio di sua sorella. Quello che fanno gli altri sembra essere giustificato dalla loro azione. Invece di misurare la nostra condotta secondo la Legge di Dio, siamo tentati di metterla alla prova con la corrispondente condotta degli altri.
II. IL PECCATO DI SEGUITO UN CATTIVO ESEMPIO . Giuda è accusato di aver seguito il cattivo esempio di Israele. Non si suppone nemmeno per un momento che la cattiva condotta di sua sorella possa essere addotta come giustificazione per la sua stessa ripetizione. Non possiamo essere scusati nel nostro peccato per il fatto che stiamo semplicemente seguendo le orme dei predecessori. Guarda come questo peccato è imperdonabile.
1. Perché si conosce il male della via. Il seguace stolto non è ingannato. Giuda sa che Israele ha preso una condotta malvagia. I cattivi esempi possono irretire gli incuranti, ma coloro che hanno la mente per pensare da soli non possono essere ciechi di fronte al carattere sbagliato dell'esempio davanti a loro.
2. Per la libertà del volere . Un cattivo esempio è una tentazione al male; ma non è una forza che costringe gli uomini a seguirla. La sua attrazione può operare solo attraverso la volontà, mai contraria ad essa. Quindi bisogna acconsentire volontariamente a seguire il modello malvagio prima di farlo, e questo libero consenso distrugge la scusa che l'esempio è da biasimare piuttosto che l'uomo che lo imita.
3. A causa di una ' s vantaggi propri . Giuda potrebbe supplicare di essere stata gravemente tentata dall'esempio di sua sorella. Ma poi possedeva privilegi più alti di Israele. Lei era Aholiba, mentre sua sorella era solo Ahola. Aveva il tempio di Dio in mezzo a lei, mentre Israele era lasciato alle proprie risorse. I cristiani sono doppiamente colpevoli nel seguire il cattivo esempio degli uomini empi. Peccano nonostante le influenze superiori che dovrebbero bastare a mantenerli sulla retta via.
III. LE FATAL CONSEGUENZE DI SEGUITO UN CATTIVO ESEMPIO . Giuda camminava sulla via di sua sorella; perciò deve bere dalla coppa di sua sorella. Compagni di colpa saranno compagni di sventura. È impossibile percorrere lo stesso sentiero di un altro senza andare verso la stessa meta.
Inoltre, se i privilegi religiosi più elevati non ci impediscono di seguire le pratiche peccaminose degli uomini mondani, sicuramente non ci proteggeranno dal condividere il loro destino. Chi percorre il sentiero fiorito del peccatore berrà dal calice amaro del peccatore.
(prima metà del verso)
Dimenticare Dio.
I. DIMENTICARE DIO IMPLICA CHE LUI HA GIÀ STATO CONOSCIUTO . Non possiamo dimenticare ciò che non abbiamo mai conosciuto. L'animale inferiore, incapace di nutrire un pensiero di Dio, non può dimenticarlo. Se dimentico molto, devo aver saputo molto.
1. Gli uomini hanno una conoscenza naturale di Dio . Poche razze, se ce ne sono, sono senza traccia di religione. Si dice che gli isolani delle Andamane e i Fuegiani siano stati scoperti in quello stato. Se è così, sono solo l'eccezione che conferma la regola. La scienza della religione comparata rivela un teismo primitivo sottostante alla crescita intricata della mitologia successiva. San Paolo si appellava alla conoscenza naturale di Dio tra i pagani ( Atti degli Apostoli 17:28 ; Romani 1:21 ).
2. Coloro che hanno visto la rivelazione ebraica e cristiana hanno una conoscenza più ampia di Dio . Israele aveva conosciuto Dio dalle sue manifestazioni speciali nella Legge, nella sua provvidenza e miracoli, nei profeti. Tutta la cristianità è aperta alla conoscenza superiore di Dio in Cristo. I bambini nelle case cristiane e nelle scuole domenicali hanno conosciuto Dio, anche se potrebbero averlo abbandonato nei giorni successivi.
3. Il popolo di Dio ha la più piena conoscenza di Dio . I veri israeliti e cristiani conoscono Dio come non è mai conosciuto nel mondo esterno. Hanno la conoscenza dell'esperienza, della simpatia spirituale e della comunione ( Giovanni 14:7 ).
II. CI SONO MOLTI INDUZIONE A DIMENTICARE DIO .
1. È invisibile . La conoscenza di Dio è tenuta solo dalla fede. Il decadimento della fede porta a dimenticare Dio. Richiede uno sforzo spirituale per mantenere la nostra presa sull'Invisibile.
2. Gli interessi terreni distraggono i nostri pensieri . Queste cose si vedono, presenti e pressanti; si accalcano intorno a noi e si impossessano di noi. Si fanno sentire intensamente reali. I piaceri della vita e le cure della vita, le delizie affascinanti e le ansie assorbenti, tutto tende. spegnere il pensiero di Dio.
3. Le inclinazioni peccaminose suscitano un'avversione al pensiero di Dio . Egli è santo; la menzogna disapprova il peccato. Non è piacevole pensare a Dio quando scegliamo la via del male.
III. DIMENTICARE DIO È IN STESSA UN GRANDE PECCATO . Possiamo controllare la nostra memoria fissando i nostri pensieri su Dio. Questo non è un caso di semplice insufficienza cerebrale. Dietro c'è un difetto morale. A parte tutte le azioni attive, lo stesso Dio che dimentica è malvagio per diversi motivi.
1. Dio non ci ha mai dimenticato . Ha provveduto ai nostri bisogni quotidiani, mentre noi abbiamo ignorato la mano da cui proveniva il provvedimento. Lui è nostro Padre. La gratitudine e l'amore dovrebbero mantenere caldo il pensiero di Dio nel nostro cuore. Dimenticare Dio implica un'ingratitudine grossolana e una vile mancanza di affetto naturale.
2. Dio reclama la nostra attenzione e obbedienza . Lui è nostro Signore. Si aspetta che ascoltiamo la sua voce, diamo ascolto ai suoi comandi e obbediamo alla sua volontà. Ma dimenticare Dio è ignorare questi doveri.
IV. DIMENTICARE DIO E ' critiche, dolorose PER L'UOMO . Non sanno cosa si perde coloro che abbandonano la loro vera vita e dimenticano il loro Padre celeste. Cercando la libertà, corteggiano la morte.
1. Questa è la perdita delle migliori benedizioni del Cielo . La luce del volto di Dio è disprezzata. La sua guida, conforto, sostegno e salvezza sono trascurati. Si rinuncia alla gioia della comunione.
2. Ciò comporta un destino fatale . Dio non può permetterci di dimenticarlo per sempre. Se oggi non ricordiamo il suo amore, domani potremmo incontrare la sua ira ( Salmi 44:20 , Salmi 44:21 ).
V. DIO misericordiosamente interferisce TO SAVE US DA DIMENTICARE LUI .
1. Si rivela nella sua Parola . La rivelazione della natura si diffonde ogni giorno davanti a noi. Ma quando questo è disprezzato, Dio aggiunge la voce più chiara della profezia. Abbiamo la Bibbia aperta per ricordarci Dio.
2. Dio viene a noi nel suo Figlio . Poiché gli uomini lo avevano dimenticato, Dio scese proprio in mezzo a loro, li guardò attraverso un volto umano e parlò con voce umana. Cristo viene per salvarci dall'oblio di Dio.
3. Dio ci sveglia con la sua provvidenza . Dimentichiamo Dio mentre tutto va liscio. Poi i suoi tuoni scoppiarono su di noi. Allarmano e allarmano, ma si svegliano. Così Dio ci salva dal dimenticarlo.
(ultima clausola)
Abomini dichiarati.
I. GLI ABOMINAZIONI POSSONO ESSERE NASCOSTI .
1. Possono essere commessi in segreto . Allora sono sconosciuti a tutti tranne che ai colpevoli e ai loro complici.
2. Il loro carattere corrotto non può essere ammesso . Quindi possono essere fatti alla luce del giorno senza vergogna o rimprovero. Non solo il pubblico esterno, ma anche le stesse persone colpevoli, possono non percepire tutto il male di ciò che stanno facendo.
3. Possono essere dimenticati . La gente non vuole ricordare un passato sgradevole. Mentre gli anni passano, scivola sempre di più nella terra oscura dell'oblio. A forza di reiterata autoadulazione, i colpevoli quasi si convincono di non aver fatto le cose cattive di quei vecchi brutti anni, o che in qualche modo si sono lasciati alle spalle se stessi in quel malvagio passato; o se ne allontanano del tutto dalla mente il pensiero.
II. LE ABOMINAZIONI NON POSSONO ESSERE NASCOSTE PER SEMPRE . Dio non li dimentica. L'angelo della registrazione le ha scritte nel suo orribile libro con un inchiostro che non sbiadisce mai. Il loro sottile veleno aleggia nelle anime dei colpevoli. "Ciò che l'uomo semina, anche quello mieterà". Alcuni semi impiegano molto tempo a germogliare. Ma i semi delle cattive azioni hanno una vitalità fatale, anche se tardano a comparire. Non possiamo sfuggire alle conseguenze dei nostri misfatti dimenticandoli.
III. IT IS MIGLIORE CHE ABOMINAZIONI DEVONO ESSERE RIVELATO DA IL COLPEVOLE SULLA TERRA . Non è un'oziosa vendetta che tortura Israele con la rivelazione dei suoi abomini.
1. È bene che i colpevoli le conoscano . Non c'è possibilità di pentimento finché non si riconosce l'empietà del peccato. Ma perché ciò avvenga, le abominazioni devono prima essere rivelate al peccatore. Potrebbe esserci poco di buono nel proclamare ad alta voce la sua colpa al mondo. Ciò che occorre è che sia portato bene a casa della propria coscienza.
2. È bene che si sappiano ora . Se gli uomini aspettano la rivelazione certa del giudizio finale, gli abomini saranno dichiarati in toni di tromba di denuncia e bruciati nell'anima in ricordi di fuoco. È infinitamente meglio prenderne coscienza prima, perché il risveglio della conoscenza della colpa possa forse portare alla contrizione e al pentimento.
IV. DIO DICHIARA LE LORO ABOMINAZIONI AI PECCATORI . È troppo misericordioso per permettere che i suoi figli periscano senza preavviso. La Bibbia contiene terribili rivelazioni sul peccato umano. Se lo prendiamo come una lampada e rivolgiamo la sua luce sulle nostre stesse vite e nei nostri stessi cuori, rivelerà molti abomini di malvagità finora ignorati con calma.
Ai profeti d'Israele era richiesto di rivelare il peccato dell'uomo tanto quanto di far conoscere i pensieri e la volontà di Dio. Giovanni Battista venne per prepararsi a Cristo dichiarando agli uomini le abominazioni delle loro vie. Cristo stesso fa sentire agli uomini il loro peccato con la sua stessa santa presenza. Allora Pietro ebbe paura di stargli vicino ( Luca 5:8 ). Una visione di Cristo getta una luce salutare sulla condizione orribile di un'anima impenitente. Questo è portare al pentimento e alla salvezza attraverso Cristo. Allora gli abomini potranno essere cancellati ( 1 Giovanni 1:7 ).
Ezechiele 23:40 e Ezechiele 23:42
Lo straniero e il comune.
In Ezechiele 23:40 si vede Israele cercare lontane connessioni straniere, come una moglie infedele che va lontano per trovare compagni di peccato. In Ezechiele 23:42 il fascino del lontano e dello straniero è inghiottito dalla volgarità del peccato, che è essenzialmente lo stesso in tutto il mondo.
I. IL FASCINO DI DEL ESTERO . Gli ebrei furono particolarmente messi in guardia contro le alleanze straniere, poiché significavano sfiducia in Dio e poiché portavano all'introduzione di influenze pagane corruttrici. Tuttavia, le persone stolte hanno ceduto al fascino fatale degli stranieri.
1. C'è un fascino nella novità . Siamo tentati di accettare idee aliene solo perché ci colpiscono con una certa freschezza. Così ogni sorta di nozioni e pratiche terrene sono state importate nell'Israele di Dio, la Chiesa Cristiana, avendo relazioni particolarmente ampie e varie con il mondo, e il Cristianesimo rivendica tutta la terra come suo dominio. Ma il fascino fatale è quello di seguire l'esempio delle varie pratiche dell'umanità invece di imprimere un'influenza cristiana sulla razza.
Questo è stato l'errore di Israele. Chiamata a svolgere una missione nel mondo, ha ceduto allo spirito del mondo. C'è un grande pericolo che la Chiesa segua il suo esempio in questo senso. In effetti, questo è già accaduto in misura deplorevole. Uno pseudo-liberismo afferma di seguire lo zeit-geist, e quindi di adattare il cristianesimo al mondo. Questo significa infedeltà a Cristo. San Paolo sarebbe tutto a tutti gli uomini, ma solo per guadagnare tutti gli uomini a Cristo, mai per abbandonare Cristo per compiacere il mondo. Questa è la parte di un Giuda.
II. IL Disillusion DI DEL COMUNE . Israele e Giuda lanciarono sguardi malinconici allo straniero. Ma quando ebbero raggiunto il loro scopo e si abbandonarono alla baldoria con una moltitudine di persone che li avevano adornati con la barbara magnificenza di bracciali e corone d'oro, che cosa significava tutto ciò se non la vergogna di un basso, ubriacone dissolutezza? La novità nel peccato non eleva il male, che è essenzialmente lo stesso, comunque sia vestito e decorato.
La cosiddetta raffinatezza del vizio non è che una patina sulla superficie che lascia intatto il marciume sottostante. Il cosmopolitismo non salva dalla corruzione morale. Il mondo intero è essenzialmente uno nel suo peccato. C'è un'orribile volgarità in ogni malvagità. Se vogliamo essere salvati da questo dobbiamo in un certo senso diventare un "popolo separato". Possiamo e dovremmo ancora simpatizzare con tutti i nostri simili, inviare il Vangelo a ogni nazione e imparare noi stessi le lezioni che una visione ampia dell'umanità può insegnarci. Tuttavia, per tutti gli sforzi più elevati della vita, l'ispirazione deve essere trovata nella camera di preghiera ritirata e segreta.
OMELIA DI JR THOMSON
Infedeltà imperdonabile.
Quello che deve essere costato al profeta patriottico scrivere questo capitolo supera il nostro potere di immaginare. L'ebreo era naturalmente e perdonabilmente orgoglioso del suo paese e della sua storia. Nessun ebreo premuroso potrebbe, infatti, essere insensibile alle imperfezioni e ai difetti del carattere nazionale, alle macchie sugli annali della nazione. Ma in questo passaggio delle sue profezie l'ombra oscura non è alleviata da alcun barlume di luce. Israele è descritto come cattivo dai giorni della schiavitù egiziana fino ai giorni della cattività babilonese.
Il linguaggio figurato impiegato è tale che potrebbe essere giustificato solo da fatti più disdicevoli per il carattere del popolo ebraico. Ezechiele sapeva bene che esistevano eccezioni alla regola. Ma la regola era che il popolo era, in ogni fase della sua esistenza, incline a discostarsi dal Dio al quale doveva ogni privilegio, ogni benedizione; che non resistevano alla tentazione dell'idolatria; che provocavano incessantemente l'ira e la giusta condanna del re teocratico.
Per completare l'orrore della rappresentazione, le tribù del nord e del sud sono ugualmente incluse nell'atto d'accusa e nella colpevolezza. Penetrando sotto la fedele ma molto ripugnante, ma necessaria e giusta, similitudine impiegata dal profeta, alle lezioni morali e spirituali così trasmesse, possiamo tracciare la storia dell'inescusabile infedeltà di Giuda e di Israele come raccontata senza esagerazione da uno di loro corsa.
I. slealtà DI GEOVA ERA COMUNE DI GIUDA E ISRAELE . Non ci resta che rivolgerci ai Libri dei Re e delle Cronache per vedere che sotto questo aspetto i regni del nord e del sud erano ugualmente, se non ugualmente, colpevoli. Nel resoconto troviamo, nonostante alcune notevoli eccezioni nel caso di Giuda, che re e popolo abbandonarono continuamente il loro Divino Liberatore e legittimo Re, e si dedicò alle degradanti idolatrie praticate dalle nazioni circostanti.
II. Slealtà DI GEOVA iniziato IN LA NAZIONE 'S YOUTH , DURANTE IL EGIZIANO BONDAGE . Il resoconto delle peregrinazioni nel deserto ne è una prova sufficiente. L'adorazione del vitello d'oro è un noto esempio della prontezza di Israele a ricadere nell'idolatria egiziana, che, si sarebbe potuto supporre, si erano lasciati alle spalle per sempre quando attraversarono il Mar Rosso, e furono testimoni dell'impotenza degli dei d'Egitto per salvare il faraone e il suo potente ma fuorviato esercito.
III. Slealtà DI GEOVA HA RIPETUTO QUANDO ISRAELE STATO PORTATO IN CONTATTO CON GLI Assiri . Nel linguaggio franco e doloroso del profeta è raffigurata la fatale prontezza degli Israeliti a cedere alle seduzioni delle idolatrie orientali, e perfino a farsi in quattro per corteggiare la corruzione che avrebbero dovuto evitare.
Paragonato ai puri e maestosi riti istituiti per comando divino, e celebrati nelle corti del tempio di Gerusalemme, il culto degli Assiri era indicibilmente degradante. Il tempo durante il quale gli Ebrei avevano goduto di particolari privilegi aumentò la loro colpevolezza nel trasferire, in questo periodo, la fedeltà che dovevano al vero Dio da lui agli spregevoli idoli dell'Assiria.
IV. Slealtà DI GEOVA ESTRANEO LUI DA IL POPOLO CUI LUI AVEVA SCELTO . Come l'anima di un marito è alienata dall'adultera che lo ha abbandonato, così il Signore ha dichiarato che la sua anima è alienata da colei che aveva segnalato con il suo favore.
Israele aveva abbandonato l'unico Dio incomparabilmente santo e misericordioso, e si era unita ai signori molti e agli dèi molti dei popoli circostanti; e tale condotta non poteva che innalzare una barriera tra Geova e la nazione che aveva mostrato tale insensibilità al suo favore, e tale prontezza a cedere all'avanzata dei suoi nemici.
V. slealtà DI GEOVA STATO PUNITO TRAMITE L'AGENZIA DI LA MOLTO PERSONE CON CUI ISTIGAZIONE IT STATO COMMESSO .
Com'è notevole la minaccia: "Solleverò contro di te i tuoi amanti!" Dall'Assiria Giuda e Israele furono corrotti; e dall'Assiria furono puniti. Hanno allontanato il Signore, e tuttavia non hanno trovato aiuto dai falsi dei per amore dei quali lo avevano abbandonato.
VI. PARTNER NELLA SLEALTÀ ERANO PARTNER NELLA PUNIZIONE . Allo stesso modo hanno peccato, e allo stesso modo hanno sofferto. Hanno subito lo stesso destino e dalla stessa spada. Samaria e Giuda sopportarono allo stesso modo i dolori della cattività orientale e lo shock degli eserciti orientali.
VII. Slealtà DI GEOVA STATO SEVERAMENTE TRATTATI CON . In varie figure, ognuna con la sua ombra oscura di significato, il profeta ritrae il destino imminente delle nazioni colpevoli e apostate. Sono stati mutilati; furono costretti a bere il calice dello stupore e della desolazione; furono consumati dal fuoco e uccisi con la spada.
VIII. L'OBIETTIVO DI COSI punire la slealtà ERA PER PORTARE IT PER UN FINE . "Così farò cessare la dissolutezza [ cioè l' idolatria] dal paese, affinché tutte le donne [ cioè le nazioni] possano essere insegnate a non fare secondo la tua dissolutezza".
IX. GEOVA COSI rivendica SUO PROPRIO RECLAMO PER LA FEDELTÀ DI TUTTI GLI UOMINI , Avenging STESSO IN CONSIDERAZIONE COLORO CHE SBAGLIATO LO .
"Saprete che io sono il Signore Dio". Il suo onore non lo darà a un altro. Alla nostra riverenza e obbedienza, alla nostra devozione e servizio, il nostro Creatore e Redentore ha un diritto indiscutibile e irrevocabile; e questo certamente affermerà e manterrà. Sarà onorato sia dalla condanna degli infedeli e dei ribelli, sia dalla salvezza dei penitenti, dei sottomessi e dei leali. — T.
OMELIA DI W. JONES
Rapporto esaltato e peccato enorme.
"E Aholah faceva la meretrice quando era mia."
I. A RAPPORTO DI LA MASSIMA PRIVILEGE . "Lei era mia." Aholah ha lo scopo di rappresentare il popolo di Israele come distinto dal popolo di Giuda. Il Signore qui dice che era sua. In comune con tutti gli altri popoli, Israele era suo:
(1) Per creazione. Dio « dà egli stesso a ogni cosa la vita, il respiro e ogni cosa». Egli è "il Padre degli spiriti".
(2) Per sostentamento. Egli è "il Dio nella cui mano è il nostro respiro, e di chi sono tutte le nostre vie". Con Giobbe, possiamo dirgli: "Mi hai concesso vita e grazia, e la tua visita ha preservato il mio spirito". Ma:
(3) Israele era suo per redenzione. Li ha riscattati dalla loro schiavitù in Egitto con opere potenti e segni meravigliosi. Questa emancipazione è un'illustrazione della redenzione dell'uomo dal peccato operata dal nostro Salvatore Gesù Cristo. "Il Signore l'ha unto... per proclamare la libertà ai prigionieri", ecc. ( Isaia 61:1 , Isaia 61:2 ). "Si è dato un riscatto per tutti".
(4) Israele era il suo preminentemente per impegno di patto. "Mi sono accorto di te e ho fatto alleanza con te, dice il Signore Dio, e tu sei diventato mio" ( Ezechiele 16:8 ). Gli appartenevano come una moglie appartiene a suo marito. Questa è la relazione a cui punta il testo, e di cui si parla in Ezechiele 16:1 .
È una grande condiscendenza da parte di Dio autorizzare i profeti a rappresentare così la sua relazione con il suo popolo. "Il tuo creatore è tuo marito; il suo nome è il Signore degli eserciti" ( Isaia 54:5 ). "Ritornate, o figli traviati, dice il Signore, perché io sono per voi un marito" ( Geremia 3:14 ). Questa relazione dovrebbe essere caratterizzata da:
1. Tenero affetto . Possiamo vederlo nel modo in cui san Paolo scrive dell'amore tra Cristo e la Chiesa ( Efesini 5:23 ). Quando il matrimonio è contratto senza vero affetto reciproco, la relazione è dissacrata.
2. Elevato privilegio . Prendendo gli Israeliti come suoi, Dio si è dato a loro come la loro Porzione suprema. "Essi saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio" ( Geremia 32:38 ). "Questo dell'essere Dio nostro Dio", dice Charnocke, " è la quintessenza dell'alleanza, l'anima di tutte le promesse: in questo egli ha promesso tutto ciò che è infinito in lui, qualsiasi sia la gloria e l'ornamento della sua natura, per il nostro uso; non una parte di lui, o una singola perfezione, ma tutto il vigore e la forza di tutti.
Siccome non è un Dio senza sapienza infinita, e potenza infinita, e bontà infinita, e beatitudine infinita, ecc.; perciò egli tralascia, in questa alleanza, tutto ciò che lo presenta come l'Essere adorabilissimo alle sue creature: sarà per loro tanto grande, tanto sapiente, tanto potente, quanto buono in sé stesso. E l'assicurarci, in questo patto, di essere il nostro Dio, significa anche che farà per noi tanto quanto noi faremmo per noi stessi, se fossimo dotati della stessa bontà, potenza e saggezza: essendo il nostro Dio, egli testimonia che è tutt'uno come se avessimo le stesse perfezioni in nostro potere da impiegare a nostro uso; poiché essendo posseduto con loro, è come se noi stessi fossimo posseduti con loro a nostro vantaggio, secondo le regole della saggezza e le diverse condizioni che attraversiamo per la sua gloria".
3. Fedeltà scrupolosa . La relazione lo richiede imperativamente. Dio non mancherebbe di una virgola da parte sua. "Se noi siamo infedeli, egli rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso". E Israele doveva essere fedele a lui nell'obbedire ai suoi comandi, e soprattutto nell'adorare solo lui. "Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù.
Non avrai altri dèi all'infuori di me, ecc. ( Esodo 20:120,1 , seg .). Per mezzo di Gesù Cristo ciascuno di noi può entrare in questa esaltata relazione. Per mezzo di lui ciascuno può, senza presunzione, dire del grande Dio: "Egli è mio Dio e mio Padre".
II. Un PECCATO DI LA GRANDE nefandezza . " E Aholah faceva la meretrice quando era mia." Israele è qui rappresentato come una moglie che è stata infedele al marito. Il riferimento principale è al peccato di Geroboamo nell'innalzare i vitelli d'oro a Betel ea Dan, e invitando il popolo ad adorare Dio per mezzo loro ( 1 Re 12:26-11 ). E questo non fu che l'inizio del peccato di Israele. Successivamente adorarono Baal e Astarte. Il loro peccato riguardava:
1. Ingiustizia positiva . Hanno derubato Dio dei suoi diritti. Ha un giusto diritto alla nostra obbedienza, alla nostra riverenza e al nostro amore. Questa affermazione è saldamente basata su ciò che egli è in se stesso: il Supremamente Grande e Buono; e su ciò che è e fa in relazione a noi, il nostro Creatore, ecc. Non conformarsi alle sue affermazioni è defraudarlo; suo dovuto.
2. Ingratitudine di base . Quanto furono vergognosi i ritorni che Israele fece per la sua grande gentilezza nei loro confronti! Ciò è molto sorprendentemente esposto in Ezechiele 16:1 . E la loro condotta è stata da noi riprodotta troppo da vicino. Per la sua fedeltà siamo tornati all'incredulità; per il suo amore, freddezza di cuore; per la sua beneficenza, la disobbedienza. Com'è atroce questa ingratitudine! Eppure, ahimè, quanto è comune!
"Soffia, soffia, vento invernale, non
sei così scortese
come l'ingratitudine dell'uomo;
Il tuo dente non è così aguzzo,
perché non sei visto,
Sebbene il tuo respiro sia rude.
"Congelati, congelati, cielo amaro,
che non mordi così vicino
Come vantaggi dimenticati:
Anche se le Acque si deformano, il
tuo pungiglione non è così acuto
Come un amico ricordava di no."
(Shakspeare.)
3. Atroce infedeltà . Questo è l'aspetto del peccato di Israele a cui è dato risalto nel testo. Abbandonando il Signore Dio per gli idoli, commisero una violazione ingannevole di un sacro impegno. La loro condotta è un'illustrazione dell'azione di coloro che, avendogli dichiarato fedeltà, voltano le spalle a lui e alla sua causa. Terribile è la loro colpa, e deplorevole la loro condizione.
"È una cosa miserabile", dice il vescovo Ryle, "essere un traviato. Di tutte le cose infelici che possono capitare a un uomo, suppongo che sia la peggiore. Una nave arenata, un'aquila dalle ali spezzate, un giardino invaso dalle erbacce. , un'arpa senza corde, una chiesa in rovina, - tutte queste sono cose tristi; ma uno sviato è ancora una vista più triste." E spaventoso sarà il loro destino, anche "una certa tremenda attesa del giudizio e una ferocia di fuoco che divorerà gli avversari.
"Dice Bunyan: "Cadono più profondamente nell'inferno quelli che cadono all'indietro nell'inferno". Lascia che i traviati ritornino al Signore finché c'è ancora tempo. "Torna, Israele traviato, dice il Signore; non ti guarderò con ira", ecc. ( Geremia 3:12 , Geremia 3:14 ; Osea 14:1 ). — WJ
Peccatori abbandonati a se stessi e ai loro peccati.
"Perciò l'ho consegnata nelle mani dei suoi amanti", ecc. L'aspetto del peccato di Israele che è più cospicuo in questo capitolo non è la loro idolatria tanto quanto le loro alleanze politiche che sono state proibite da Dio. "L'immagine", come osserva Fausset, "è simile a quella in Ezechiele 16:1 .; ma qui il riferimento non è, come lì, tanto alla violazione del matrimonio spirituale-alleanza con Dio da parte delle idolatrie del popolo , come per il loro spirito mondano, e la loro fiducia in alleanze con i pagani per la sicurezza, piuttosto che a Dio." Il nostro testo suggerisce due osservazioni:
I. DETERMINARE PERSISTENZA IN SIN CONDUCE DIO PER CONSENTIRE IL SINNER PER PRENDERE IL SUO PROPRIO CORSO . Gli Israeliti confiderebbero nell'Egitto o in Assiria piuttosto che nel Signore loro Dio.
Invano erano state rivolte loro rimostranze contro alleanze politiche con nazioni pagane, o conformità alle loro osservanze religiose, con avvertimenti delle conseguenze di ciò. Le esortazioni a confidare solo in Geova si erano rivelate infruttuose. Tutti i mezzi morali erano stati impiegati per assicurare la loro fedeltà al loro dovere e al loro Dio, ma senza risultato. Perciò il Signore «la consegnò nelle mani dei suoi amanti, nelle mani degli Assiri, per i quali ella amava.
"Gli Israeliti avrebbero fatto a modo loro, e Dio alla fine ha permesso loro di prenderlo (cfr Salmi 81:11 ; Salmi 81:12 ). Ci sono alcuni oggi in cui temiamo che lo stesso processo sia in atto. Ecco un l'uomo che fa della ricchezza l'oggetto della sua suprema sollecitudine.Il denaro è il dio in cui confida ea cui è devoto.I suoi grandi e costanti sforzi sono fatti per acquisire e conservare le ricchezze.
Rimostranze e rimproveri per il corso che sta perseguendo sono da lui inascoltati. Invano gli sono rivolti esortazioni e incoraggiamenti a coltivare un'ambizione diversa e più nobile, a confidare in un oggetto degno e a vivere per Dio. Andrà avanti a modo suo. E alla fine Dio gli permette di seguire il suo corso e di vivere per il denaro. La stessa cosa avviene con altri che fanno del piacere un dio, o che confideranno supremamente nella propria sagacia e giudizio, o la cui grande ambizione e scopo dominante è di raggiungere una posizione cospicua o un potere di comando.
Se sono invincibilmente determinati a seguire il proprio corso, Dio permette loro di farlo. Il caso è così affermato con forza dal Dr. Joseph Parker: "Un uomo si propone di stare in un luogo elevato; indica un pilastro e dice che se potesse salire alla sua sommità vedrebbe da quell'alto elevazione barlumi di cielo, e decide che starà su quella vetta, qualunque rischio possa incorrere.
Alla fine Dio gli esaudisce la sua richiesta; e quando l'uomo è asceso all'eminenza che bramava, che cosa trova? Sabbia, sabbia, sabbia! Miglio su miglio di sabbia, sabbia per miglio dopo miglio! E ora vuole discendere; ma inchinarsi per scendere è la sua grande difficoltà. Potrebbe non esserci altra via d'uscita se non quella che implica il suicidio. Eppure l'uomo era determinato a raggiungere quell'elevazione; nulla poteva frapporsi tra lui e il suo desiderio; esortò Dio a concedergli la sua richiesta; con importuno desiderio pregò di poter fare a modo suo; e non c'è punizione più pesante di quella che cade su ogni uomo quando Dio gli permette di seguire il proprio corso.
«Dio fa molto per indurre gli uomini ad abbandonare il peccato e a seguire la santità; ha dato il proprio Figlio diletto in sacrificio per l'abolizione del peccato e la salvezza del peccatore; per questi fini opera con molteplici e potenti agenti; per questi scopi farà tutto ciò che può, tutto ciò che è coerente con la propria santità e con la costituzione morale che ha dato all'uomo, ma una cosa non farà: non costringerà gli uomini ad abbandonare le proprie vie malvagie e a camminare la sua via di santità.
E se gli uomini fossero costretti alla rettitudine dell'azione, che valore varrebbe tale rettitudine? L'obbedienza che non vuole è meccanica, non morale. La bontà che non è ardente è agli occhi di Dio ma una forma morta e ipocrita.
II. LA PUNIZIONE DI SIN GENERALE SORGE OUT OF THE SIN STESSO . "Perciò l'ho consegnata nelle mani dei suoi amanti, nelle mani degli Assiri, per i quali lei amava". "La causa che alla fine portò la distruzione su Israele fu che il re d'Assiria trovò cospirazioni in Osea, che stava intrigando con l'Egitto nello stesso tempo in cui si riconosceva affluente dell'Assiria ( 2 Re 17:4 ).
" Dice Matthew Henry, "Le nazioni vicine, alle cui idolatrie si era conformata e alla cui amicizia si era confidata, e in entrambe avevano offeso Dio, ora sono usate come strumenti della sua distruzione. Gli Assiri, di cui ella amava, presto spiarono la nudità della terra, scoprirono il suo lato cieco, sul quale attaccarla, la spogliarono di tutti i suoi ornamenti e di tutte le sue difese, e così la scoprirono, e la resero nuda e nuda , portò i suoi figli e le sue figlie in cattività, la uccise con la spada, e distrusse completamente quel regno e vi pose fine...
E che gli Assiri, a cui erano così affezionati, fossero impiegati nell'esecuzione di giudizi su di loro, era molto notevole, e mostra come Dio, in un modo di giudizio giusto, fa spesso che un flagello per i peccatori che hanno messo disordinatamente i loro cuori su. Il diavolo sarà per sempre un tormentatore per quei peccatori impenitenti che ora lo ascoltano e si conformano a lui come un tentatore." "Dio eccita quelli contro di noi per punizione per compiacere chi abbiamo peccato." Scott dice veramente, " Dio comunemente impiega tentatori di punire coloro che li ascoltano." E Shakespeare...
"Il cielo è giustissimo, e dei nostri piacevoli vizi
fa degli strumenti per flagellarci."
Nel giusto governo di Dio la punizione non è arbitrariamente annessa al peccato: nasce dal peccato. Come osserva Esiodo, "I semi della nostra punizione vengono seminati nello stesso momento in cui commettiamo peccato". "Quello che l'uomo semina, quello pure mieterà", ecc. ( Galati 6:7 , Galati 6:8 ). Se gli uomini confideranno nella ricchezza o nel rango, nel piacere o nel potere; se vivranno per queste cose, la loro vita porterà il frutto appropriato.
Questi loro dei dimostreranno la loro rovina. Le loro speranze saranno completamente deluse, le loro vite deplorevolmente impoverite e degradate e le loro anime perse. Prestiamo attenzione all'oggetto della nostra fiducia. "Benedetto l'uomo che confida nel Signore e la cui speranza è il Signore", ecc. ( Geremia 17:7 , Geremia 17:8 ).
Un giudizio severo e le sue soddisfacenti conseguenze.
"Così farà! Farai cessare da te la tua dissolutezza e la tua prostituzione portata dal paese d'Egitto", ecc. Il peccato a cui si fa riferimento in questo verso è l'idolatria del popolo. Due delle sue clausole lo rendono abbastanza chiaro. "La tua prostituzione portata dal paese d'Egitto;... non alzerai gli occhi su di loro". La forma degli idoli che Geroboamo eresse derivò dall'Egitto, dove aveva risieduto per qualche tempo.
Nell'alzare i vitelli d'oro a Betel ea Dan, egli "tradusse in suolo israelita il culto che aveva visto a Menfi ea Eliopoli" (1Re 12:26-36). E, ciò che è più importante per la delucidazione del nostro testo, che è rivolto al popolo di Giuda, tutto il popolo israelita ha portato con sé la sua radicata tendenza all'idolatria quando è uscito dall'Egitto. Due punti principali sono presentati alla nostra attenzione.
I. UNA SENTENZA DI GRANDE GRAVITÀ SEGUITA DA CONSEGUENZE SODDISFACENTI . Dio aveva già visitato il regno di Israele con i suoi giudizi a causa delle loro idolatrie. Aveva mandato su di loro la carestia (1Re 17:1; 1 Re 18:1 , 1 Re 18:2 ); aveva permesso loro di soffrire per le invasioni dei loro nemici ( 2 Re 6:24-12 ; 2 Re 10:32 , 2Re 10:33; 2 Re 13:3 , 2 Re 13:4 , 2 Re 13:7 ).1 Re 18:1, 1 Re 18:2, 2 Re 6:24-12, 2 Re 10:32, 2 Re 13:3, 2 Re 13:4, 2 Re 13:7
Il profeta Amos espone con forza queste visite di Israele a causa dei loro peccati ( Amos 4:6 ). E poiché tutti questi giudizi non riuscirono a distoglierli dall'idolatria, il Signore permise che fossero portati prigionieri in Assiria ( 2 Re 17:3 ). Queste cose avrebbero dovuto essere un avvertimento per il popolo di Giuda di tenersi alla larga dall'idolatria; eppure ci cadevano spesso.
Dio aveva fatto soffrire anche loro per questo ( 2 Re 18:13-12 ; 2Re 21:1-15; 2 Re 23:31-12 ; 2 Re 24:1 , 2 Re 24:10 ). Ma questi giudizi non purificarono dall'idolatria il regno di Giuda. Controllata per un po', la pratica peccaminosa ricominciò con vigore.
E di conseguenza, la completa distruzione di Gerusalemme, il completo rovesciamento del regno e la prigionia del popolo sono dichiarati imminente. E il testo afferma che, per mezzo di questo severo giudizio, il popolo sarebbe stato finalmente e per sempre liberato dall'idolatria. E il risultato ha dimostrato che l'affermazione profetica è vera. Un effetto della cattività fu l'eliminazione completa della tendenza degli ebrei all'idolatria; "così che mentre, prima della cattività, nessuna nazione (tutto considerato) era più impetuosamente piegata agli idoli e all'idolatria di quanto non fosse, dopo quella cattività nessuna nazione fu più veementemente rivolta contro gli idoli e l'idolatria di quanto non fosse.
Il peccato dell'idolatria non è limitato a coloro che sono chiamati pagani. Il dottor Thomas Guthrie dice veramente: "In un certo senso tutti gli uomini sono idolatri. Nei tempi antichi, si dice che l'Egitto avesse più dei che uomini. Altrove che in Egitto, ovunque, come dice la Bibbia, "ci sono molti signori e molti dèi". L'indù calcola le sue divinità per migliaia e decine di migliaia; eppure il mondo ha un pantheon più grande, tanti dèi quanti sono gli oggetti, innocenti o colpevoli, che usurpano il posto di Jahvè e lo detroncano nel cuore della creatura.
Né gli uomini sono meno idolatri se ubriaconi, sebbene non facciano libagioni a Bacco, il dio del vino; né meno idolatri, se impuri, che non bruciano incenso al santuario di Venere; né meno idolatri, se amanti della ricchezza, che non modellano il loro dio in un'immagine di Pluto, e, dando un santuario a ciò che giace accumulato nei loro forzieri, offrono le loro preghiere mattutine e serali. È stato un idolatra che, ribellandosi alla Provvidenza, segue il carro funebre di un dio in bara; ha fatto della moglie o del figlio un idolo; e ora, quando il ladro di tutte le nostre case ha rubato questi suoi dei e porta il suo bottino nella tomba, i sentimenti del cuore di quell'uomo possono essere espressi nel lamento di Michea ai ladri Daniti: "Avete portato via i miei dei che ho fatto, e cosa ho di più? e cos'è questo che mi dite, Cosa ti affligge?' «Nessuno trovi strano che Dio lo visiti per le sue idolatrie.
Può farlo rimuovendo con la forza l'idolo, privando l'idolatra delle ricchezze che ha adorato, o prendendo per sé il bambino o un altro parente che è stato fatto un idolo. Oppure può visitare coloro che peccano in questo modo facendo dell'idolo l'occasione di un dolore acuto o di una prova amara, come quando un bambino è stato idolatrato dai suoi genitori e cresce fino a "portare giù con dolore i loro capelli grigi nella tomba". Sia benedetto se tale visita porta a volgere il cuore interamente a Dio.
II. UNA PREVISIONE PROFETICA CHE È STATA MERAVIGLIOSAMENTE REALIZZATA . "Così farò cessare da te la tua dissolutezza", ecc. "Questa predizione è ripetuta spesso; e la sua realizzazione è stata meravigliosa. Ci si sarebbe potuto aspettare che una nazione, sempre incline all'idolatria in un paese dove il l'adorazione del vero Dio è stata stabilita e nessun altro tollerato, si sarebbe prontamente conformato agli usi idolatrici delle nazioni tra le quali erano stati dispersi dalla cattività, e così sono stati incorporati con loro.
Eppure né l'autorità, i cipiglio, gli esempi, né il favore dei loro vincitori o potenti vicini; né le loro paure, speranze, interessi o predilezione per il culto sensuale e gioviale degli idoli, potevano prevalere con loro per incappare in una grossolana idolatria, durante la cattività o dopo! Anzi, furono strumentali al proselitismo di numerosi idolatri al culto di Geova, nei paesi in cui erano dispersi" (Scott). Questo è certamente un notevole adempimento della predizione profetica; e fornisce:
1. Prove dell'onniscienza di Dio . Ha chiaramente e certamente previsto quale sarebbe stato il risultato della cattività in questo senso. Tale prescienza indica l'onniscienza di chi la possiede. "O Signore, tu mi scruti e mi conosci", ecc. ( Salmi 139:1 ). Questa conoscenza dovrebbe dimostrare:
(1) Un freno al malfattore. Non c'è possibilità di peccare di nascosto (cfr Giobbe 34:21 ; Giobbe 34:22, Giobbe 34:21 ; Salmi 90:8, Giobbe 34:21 ; Ebrei 4:13 ).
(2) Un'ispirazione e una consolazione per chiunque confida in Dio. "La nostra vita individuale", per usare le parole del dottor Parker, "è tutta compresa da lui. Quella vita è solo vagamente nota a noi stessi. Ne intravediamo barlumi qua e là, ma la sua portata e il suo significato non ci sono ancora rivelati. Siamo spesso in ombra, ci sono raggi di luce sparsi, ma nessun risplendere costante del sole che ci protegga dal mistero di molte tenebre.
Basta che Dio conosca la nostra vita, e che la sua sapienza sia impegnata come nostra difesa. Il domani viene su di noi, e non sappiamo con quali messaggi e rivelazioni, con quali gioie e affanni; ma Dio sta venendo con essa, e sul suo cammino c'è lo splendore della saggezza che tutto basta".
2. Prove dell'ispirazione divina del profeta . L'influenza dei giudizi passati sul popolo non avrebbe potuto portare Ezechiele a prevedere un tale risultato della cattività, ma di carattere opposto. Il carattere delle persone e le circostanze della loro prigionia non sono state calcolate per ispirare una dichiarazione come questa. Non poteva essere il prodotto del semplice genio umano in uno stato d'animo esaltato, o della lungimiranza umana in una condizione di intensa attività. Tale predizione deve essere stata comunicata al profeta da colui al quale tutte le cose sono conosciute.
CONCLUSIONE . “Guardatevi dagli idoli”. — WJ
Ezechiele 23:38 , Ezechiele 23:39
L'esclusività del culto del Signore Dio.
"Inoltre questo mi hanno fatto: hanno profanato il mio santuario nello stesso giorno", ecc. I principali suggerimenti pratici del nostro testo possono essere organizzati sotto tre capi.
I. UOMINI incaricato IN LA VERA RELIGIONE DI PRATICA LE GRANDI ABOMINAZIONI DELLA paganesimo . "Avevano immolato i loro figli ai loro idoli" ( Ezechiele 23:39 ).
"Hanno fatto passare per il fuoco i loro figli che mi avevano partorito, per essere divorati" ( Ezechiele 23:37 ). Abbiamo già notato l'offerta dei bambini a Moloch (in Ezechiele 16:20 , Ezechiele 16:21 ). E in questa epoca e in questa terra dichiaratamente cristiana la gente fa sacrifici che hanno qualche somiglianza con questi nello spirito.
Quanti genitori rispettabili e dichiaratamente cristiani sacrificano le loro figlie in matrimonio a mammona l L'uomo può essere inadatto per età, antipatico nel carattere, immorale nel carattere e nella condotta; ma, se è ricco, è accolto come un corteggiatore. Con quale frequenza, inoltre, i migliori e costanti interessi dei figli - i loro interessi intellettuali, spirituali ed eterni - vengono messi a rischio, o addirittura sacrificati, dai loro genitori, affinché possano raggiungere uno status sociale più elevato o ottenere onori e distinzioni mondane ! E in altri modi sono all'opera tra noi pratiche che sono degne solo dell'intelligenza e della moralità pagane.
II. UOMINI CHE PASSA ALLA VOLTA DA LA PRATICA DI LE ABOMINAZIONI DELLA paganesimo IN IL SANTUARIO E SERVIZIO DELLA LA VITA DIO .
"Dopo aver ucciso i loro figli ai loro idoli, in quello stesso giorno sono venuti nel mio santuario per profanarlo; ed ecco, così hanno fatto in mezzo alla mia casa". Il profeta Geremia si lamenta di un peccato simile: "Ruberai, ucciderai e commetterai adulterio, e giurerai il falso, brucerai incenso a Baal e camminerai dietro ad altri dèi che non hai conosciuto; e verrai a stare davanti a me in questa casa , che è chiamato con il mio nome, e dite: Siamo stati liberati; affinché possiate fare tutte queste abominazioni?" ( Geremia 7:9 , Geremia 7:10 ).
Il peccato non è sconosciuto tra noi in questi giorni. Gli uomini sono all'ippodromo, con la sua crudeltà, profanità e gioco d'azzardo, nei giorni feriali e la domenica entrano nel santuario di Dio e partecipano ai suoi servizi. C'è chi, durante la settimana, visita scene di ubriachezza e di dissolutezza, e nel giorno del Signore va in chiesa e si unisce nelle forme di culto. È una cattiva preparazione per i sacri impegni della casa di Dio trascorrere il sabato sera nella taverna, adorando Bacco. Né il carattere del caso è molto alterato quando le persone frequentano la chiesa la domenica mattina e trascorrono il resto della giornata in feste sociali e dissipazioni.
III. CHE TALI COMPORTAMENTI E ' UN PROFANATION SIA DI IL SABATO E LA SANTUARIO DI DIO . "Inoltre questo mi hanno fatto: hanno profanato il mio santuario in quello stesso giorno e hanno profanato i miei sabati. Poiché quando avevano ucciso i loro figli ai loro idoli", ecc. Possiamo mostrarlo notando:
1. Che queste cose siano tenute in rispetto .
(1) Perché sono stati istituiti da Dio. Ha ordinato il sabato e il santuario. Si riposano sulla base dell'autorità divina.
(2) Perché sono stati istituiti per la sua gloria. Sia il sabato che. il santuario sono per il culto dell'Altissimo. Entrambi hanno lo scopo di promuovere i migliori interessi dell'uomo, di elevarlo come essere spirituale e immortale, e quindi di consentirgli di glorificare Dio più pienamente. Man mano che l'uomo cresce in purezza e potenza spirituali, in rettitudine e gentilezza verso gli uomini, e in riverenza e devozione verso Dio, la sua vita contribuisce all'onore di Dio. Il sabato e il santuario, se usati propriamente, favoriscono questi fini.
2. La condotta esibita e condannata nel testo è quanto mai irriverente rispetto a queste cose .
(1) Perché mette il santuario e. il sabato al basso livello delle istituzioni e dei costumi pagani. Così fecero il popolo d'Israele e di Giuda. Quanti oggi frequentano i servizi religiosi per una ragione non superiore a questa, che è socialmente rispettabile farlo.
(2) Perché li disprezza agli occhi degli osservatori. Se gli uomini formano la loro opinione sui servizi religiosi e le ordinanze da persone che vi prendono parte la domenica, e durante il resto della settimana conducono vite di un carattere che è loro in totale opposizione, devono concludere che sono falsi e indegni. del rispetto dei veri uomini.
(3) Perché è un insulto a Dio. Tale condotta implica che le nostre forme e cerimonie esteriori e vuote possano piacergli, o che accetterà la nostra partecipazione alla sua adorazione come compenso per il nostro disprezzo della sua volontà quando siamo assenti dalla sua casa. " Ma il Signore guarda nel cuore", rifiuta il culto che gli viene offerto da tali persone come servizio ipocrita e offensivo nei suoi confronti (cfr Sal 1,7-23; Isaia 1:11 ).
CONCLUSIONE . Il culto di Dio è esclusivo. "Non avrai altri dei davanti a me;" "Adorerai il Signore Dio tuo e a lui solo servirai"; "Non potete servire Dio e mammona." Coltiviamo decisione e completezza nel suo servizio. Com'era diversa dalla condotta condannata nel testo quella di Cipriano! Sulla via del martirio gli fu detto dall'imperatore che gli avrebbe dato il tempo di riflettere se non avesse gettato un granello d'incenso nel fuoco in onore degli dei idolatri piuttosto che morire in modo così ignominioso.
Cipriano rispose: "Non c'è bisogno di deliberazione nel caso". A John Huss, sul rogo, fu offerto il perdono se avesse abiurato. La sua risposta fu: "Sono qui, pronto a subire la morte". Thomas Hawkes, in circostanze simili, disse: "Se avessi cento corpi, permetterei che venissero tutti fatti a pezzi, piuttosto che abiurare". Cerchiamo di essere allo stesso modo sinceri, sinceri e fermi nella nostra fedeltà a nostro Signore. —WJ