Commento biblico di Adam Clarke
1 Corinzi 3:15
Se l'opera di qualcuno sarà bruciata, subirà una perdita: ma egli stesso sarà salvato; eppure così come dal fuoco. Se l'opera di un uomo sarà bruciata, subirà una perdita - Se ha predicato la necessità di incorporare la legge con il Vangelo, o ha proclamato come dottrina di Dio una cosa che non provenisse dal cielo, subirà una perdita - tutto il suo tempo e lavoro si troveranno impiegati e spesi inutilmente.
Alcuni riferiscono la perdita all'opera, non all'uomo; e comprendi il passaggio così: Se l'opera di un uomo viene bruciata, subirà una perdita - molto le sarà tolto; non lascerà altro che la misura della verità e della rettitudine che può aver contenuto.
Ma lui stesso sarà salvato - Se ha creduto sinceramente e coscienziosamente ciò che ha predicato, e tuttavia ha predicato ciò che era sbagliato, non per malizia o opposizione al Vangelo, ma per semplice ignoranza, sarà salvato; Dio nella sua misericordia passerà dai suoi errori; e non subirà punizione perché si è sbagliato. Tuttavia, poiché nella maggior parte degli insegnamenti errati c'è generalmente una parte di ignoranza volontaria e ostinata, la salvezza di tali insegnanti errati è molto rara; ed è qui espresso, tuttavia così come dal fuoco, cioè con grande difficoltà; una semplice fuga; liberazione per un pelo; sarà come un tizzone strappato al fuoco.
L'apostolo si riferisce ovviamente al caso di un uomo, il quale, costruita una casa, e cominciando ad abitarla, la casa viene data alle fiamme, e ne ha l'avvertimento giusto in tempo per salvarsi la vita, perdendo insieme la sua casa, i suoi beni, il suo lavoro e quasi la sua stessa vita. Così colui che, mentre tiene la dottrina di Cristo crocifisso come l'unico fondamento su cui un'anima può riporre le sue speranze di salvezza, costruisce nello stesso tempo, su quel fondamento, l'antinomismo, o qualsiasi altra dottrina erronea o distruttiva, perderà tutta la sua fatica e la sua stessa anima a malapena sfugge alla perdizione eterna; e neppure questo, a meno che nel suo caso non si trovino pura ignoranza e inveterato pregiudizio, connesso con molta sincerità.
Gli scrittori papisti hanno applicato ciò che qui si dice al fuoco del purgatorio; e avrebbero potuto applicarla con eguale proprietà alla scoperta della longitudine, del moto perpetuo, o della pietra filosofale; perché parla tanto del primo quanto del secondo. Il fuoco menzionato qui è per provare il lavoro dell'uomo, non per purificare la sua anima; ma il sogno del purgatorio si riferisce all'eliminazione in un altro stato di ciò che ha lasciato questo impuro; non l'opera dell'uomo, ma l'uomo stesso; ma qui si dice che il fuoco tenti l'opera: ergo, purgatorio non si intende anche se si potesse provare l'esistenza di un luogo come il purgatorio; che resta ancora da dimostrare.