Perché chi ti fa differire da un altro ? e cos'hai che non hai ricevuto? ora se l'hai ricevuto esso , perché ti glori, come se tu fossi non ricevuto esso ? Perché chi ti fa differire - È probabile che l'apostolo si rivolga qui a qualcuno di quei maestri gonfiati, che si gloriava dei suoi doni, e della conoscenza che aveva del Vangelo, ecc.

Come se avesse detto: Se tu hai tutta quella conoscenza che dichiari di avere, non l'hai ricevuta da me o da qualche altro dei miei compagni che per primi predicarono il Vangelo a Corinto? Dio non ti ha mai parlato per farti apostolo. Hai tu una particella di luce che non hai ricevuto dalla nostra predicazione? Perché dunque ti glori, ti vanti ed esulti, come se Dio avesse parlato prima per te e non per noi?

Questo è il significato più probabile di questo verso; e un significato adatto a tutto il contesto. È stato applicato in senso più generale dalle persone religiose, e la dottrina su cui si basano è vera in sé, anche se non mi sembra che faccia parte del significato dell'apostolo in questo luogo. La dottrina a cui mi riferisco è questa: Dio è il fondamento di ogni bene; nessun uomo possiede altro bene se non quello che ha derivato da Dio.

Se alcuno possiede quella grazia che lo salva da scandalose enormità, consideri di averla ricevuta come mero dono gratuito della misericordia di Dio. Non disprezzi il suo prossimo che non l'ha; c'è stato un tempo in cui lui stesso non lo possedeva; e può venire un tempo in cui l'uomo che ora pretende di disprezzare, e sulla cui condotta è spietato e severo, può riceverlo e probabilmente può farne un uso più evangelico di quanto non faccia ora.

Questa cautela è necessaria a molte persone religiose, che immaginano di essere state oggetto eterno del favore di Dio, e che altri sono stati oggetti eterni del suo odio, senza motivo che possano mostrare né per l'uno né per l'altro. Può avere poca dimestichezza con il proprio cuore, chi non è consapevole della possibilità di orgoglio in agguato sotto l'esclamazione, Perché io! quando si confronta il proprio stato di grazia con lo stato non rigenerato di un altro.

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