Commento biblico di Adam Clarke
1 Corinzi 7:33
Ma chi è sposato si preoccupa delle cose del mondo, di come può piacere a sua moglie. Ma chi è sposato - Ha una famiglia da mantenere, e sua moglie da compiacere, così come per adempiere al suo dovere verso Dio e occuparsi delle preoccupazioni della sua stessa anima. Il celibe non ha altro di cui occuparsi se non ciò che concerne la propria salvezza: l'uomo sposato ha tutto ciò di cui occuparsi, e inoltre provvedere alla moglie e alla famiglia, e prendersi cura anche dei loro interessi eterni.
L'uomo single ha pochissimi problemi in confronto; l'uomo sposato ha molto. Il singolo è un atomo nella società; l'uomo sposato è in sé una piccola comunità. Il primo è il centro della propria esistenza e vive solo per se stesso; quest'ultimo è diffuso all'estero, rende una parte molto più importante del corpo sociale, e provvede sia al suo sostegno che al suo mantenimento. Il singolo vive e fa del bene solo a se stesso; l'uomo sposato vive sia per se stesso che per il pubblico.
Sia lo Stato che la Chiesa di Cristo dipendono dall'uomo sposato, poiché da lui sotto Dio l'uno ha sudditi, le altre membra; mentre il singolo uomo non è che un individuo in uno dei due, ea poco a poco cesserà da entrambi, e non avere posteri è perso per sempre per il pubblico. L'uomo sposato, dunque, lungi dall'essere in uno stato di inferiorità rispetto al celibe, è al di fuori di lui fuori dai limiti del confronto.
Può fare tutto il bene che può fare l'altro, anche se forse a volte in modo diverso; e può fare diecimila beni che l'altro non può fare. E perciò tanto se stesso quanto il suo stato sono da preferire infinitamente a quelli dell'altro. Né l'apostolo avrebbe potuto significare di meno; solo per l'attuale angoscia ha espresso la sua opinione che era meglio che quelli che erano single continuassero così. E chi non vede la correttezza del consiglio?