Commento biblico di Adam Clarke
1 Re 8:27
Ma Dio abiterà davvero sulla terra? ecco, il cielo e il cielo dei cieli non possono contenerti; quanto meno questa casa che ho costruito? Ma Dio abiterà davvero sulla terra? - Questa espressione è piena di stupore, venerazione e gioia. È colpito dall'immensità, dalla dignità e dalla grandezza dell'Essere Divino, ma specialmente dalla sua degnazione di dimorare con gli uomini: e sebbene veda, riempiendo il luogo, che è venuto ora a prendere dimora con loro, tuttavia non può fare a meno di porsi la domanda: Come può un tale Dio abitare in un luogo simile e con tali creature?
Ecco, il cielo - Le parole sono tutte al plurale in ebraico: השמים ושמי השמים hashshamayim, ushemey hashshamayim; "i cieli e i cieli dei cieli". Cosa implicano queste parole? Che ci sono sistemi e sistemi di sistemi, ognuno dei quali possiede il suo sole, i suoi pianeti primari e secondari, che si estendono tutti uno dietro l'altro in uno spazio illimitato, nello stesso ordine regolare e graduato che troviamo prevalere in quello che chiamiamo il nostro sistema solare; che probabilmente, nelle sue migliaia di milioni di miglia di diametro, per alcuni non è più dell'area dell'orbita lunare rispetto a quella del Georgium Sidus.
Quando si considera Dio, la sua multiforme saggezza, la sua energia creatrice e quello spazio illimitato, non è un'iperbole dire che, sebbene la terra sia stata creata quasi seimila anni fa, i soli, i centri dei sistemi, possono avere sono stati creati a una distanza così immensa che la loro luce non ha ancora raggiunto la nostra terra, pur viaggiando alla velocità di centonovantamila miglia al secondo, o più di un milione di volte più veloce del movimento di una palla di cannone! Questo può dirsi inconcepibile; ma che cos'è tutto questo per la vasta immensità dello spazio! Se Dio avesse creato un sistema come il nostro ogni sei giorni dalla fondazione del mondo, e avesse osservato ogni sette come un sabato; e sebbene a quest'ora potesse esserci [A.
M. 5823 ineunte, ad 1819, ineunte] trecentotremilacinquecentosettantacinque sistemi mondani, non occuperebbero che un puntino nell'inconcepibile immensità dello spazio. Lettore, tutto questo e milioni di altri è dimostrabilmente possibile; e se è così, che cosa deve essere Dio - illud inexprimibile - che abita l'Eternità!