Commento biblico di Adam Clarke
1 Samuele 20:41
E appena il ragazzo fu uscito, Davide si levò da un luogo verso il mezzogiorno, e cadde con la faccia a terra, e si prostrò tre volte; e si baciarono e piansero l'uno con l'altro, finché Davide superò. Fino a quando David ha superato - L'angoscia di David deve, nella natura delle cose, essere la più grande. Oltre all'amico Jonathan, che ormai stava per perdere per sempre, perse la moglie, i parenti, la patria; e, ciò che più affliggeva, gli altari del suo Dio, e le ordinanze della religione.
Saul vide la crescente popolarità di Davide e si convinse della propria cattiva amministrazione. Non si è umiliato davanti a Dio, e quindi è diventato preda dell'invidia, dell'orgoglio, della gelosia, della crudeltà e di ogni altro carattere malevolo. Da lui Davide aveva tutto da temere, e perciò pensò che fosse più sicuro cedere alla tempesta, che tentare di affrontarla; sebbene avrebbe potuto anche sollevare un partito molto potente in Israele, se avesse usato i mezzi che erano così tanto in suo potere.
Ma poiché non cercava né intaccava il regno, lasciò che la provvidenza di Dio lo facesse entrare con tali mezzi, in tal modo e in tale tempo, che più conveniva alla sua divina sapienza. Chi crede non si affretti: la via e il tempo di Dio sono sempre i migliori; e chi, anche nella via di Dio, corre prima di essere mandato, corre a caso; corre senza luce e senza forza divina.
Debole, quindi, deve essere la sua forza, il suo consiglio e la sua saggezza: sebbene si circondi delle sue proprie scintille, tuttavia questo ha per mano del Signore: giacerà nel dolore.