Commento biblico di Adam Clarke
1 Tessalonicesi 4:15
Per questo vi diciamo per la parola del Signore, che noi che siamo vivi e rimaniamo fino alla venuta del Signore non impediremo a coloro che dormono. Questo vi diciamo per la parola del Signore - Questo io ho, per espressa rivelazione, dal Signore: ciò che ora consegna, lo dà come proveniente immediatamente dallo Spirito di Dio. Infatti, la ragione umana non avrebbe potuto scoprire i punti che immediatamente sottomette; nessuna congettura potrebbe condurre a loro.
Lasciando credere anche alla dottrina generale della risurrezione, tuttavia ciò che segue non deriva dalle premesse; sono dottrine di pura rivelazione, e come mai sarebbe stato possibile scoprire dall'ingegno umano. In nessun luogo l'apostolo parla più fiduciosamente e positivamente della sua ispirazione come qui; e dovremmo prepararci a ricevere qualche verità importante e interessante.
Noi che siamo vivi e rimaniamo - Con il pronome noi l'apostolo non intende se stesso, ei Tessalonicesi ai quali allora scriveva; sta parlando dei veri cristiani che si troveranno sulla terra quando Cristo verrà in giudizio. Dal non considerare il modo in cui l'apostolo usa questa parola, alcuni sono stati portati a supporre che egli immaginasse che il giorno del giudizio sarebbe avvenuto in quella generazione, e mentre lui e gli allora credenti a Tessalonica erano in vita.
Ma è impossibile che un uomo, sotto un'influenza così diretta dello Spirito Santo, possa commettere un tale errore: anzi, nessun uomo nell'esercizio della sua sobria ragione avrebbe potuto formarsi un'opinione simile; non c'era nulla che giustificasse la supposizione; nessuna premessa da cui possa essere equamente dedotta; né infatti alcuna cosa nelle circostanze della Chiesa, né nella costituzione del mondo, che avrebbe potuto suggerire un accenno del genere. L'apostolo parla della cosa indefinitamente quanto al tempo in cui avverrà, ma positivamente quanto all'Ordine che poi sarà osservato.
Non impediranno a coloro che dormono - Coloro che saranno trovati vivi in quel giorno, anche se non passeranno attraverso la morte, ma saranno improvvisamente cambiati, non andranno alla gloria davanti a coloro che sono morti, perché i morti in Cristo risusciteranno per primi - saranno risuscitati, i loro corpi resi gloriosi e rapiti per incontrare il Signore, prima che gli altri siano mutati. E questo sembra essere il significato delle parole dell'apostolo, μη φθασωμεν, che noi traduciamo non impedirà; poiché, sebbene questa parola prevenire, da prae e venio, significhi letteralmente andare avanti, tuttavia la usiamo ora nel senso di ostacolare o ostacolare.
Φθανειν τινα significa, secondo Esichio, lo stesso di προηκειν, andare prima, προλαμβανειν, anticipare, essere prima. Coloro che saranno trovati vivi in quel giorno non anticiperanno la gloria davanti ai morti in Cristo; poiché essi si alzeranno per primi e cominceranno a goderne prima che gli altri siano cambiati. Questo sembra essere il significato dell'apostolo.