Abbiamo poi, come i lavoratori insieme con lui , supplichiamo voi anche che voi non ricevere la grazia di Dio invano. Noi poi, come lavoratori insieme a lui - Συνεργουντες δε και παρακαλουμεν. Le due ultime parole, con lui, non sono nel testo, e alcuni forniscono il posto così: noi poi, come lavoratori insieme a Te, e la versione armena sembra averla letta così; ma niente SM

ha questa lettura e nessun'altra versione. Da parte mia non vedo nulla che manchi nel testo se si suppone solo il termine apostoli; anche noi (cioè gli apostoli), essendo collaboratori, vi supplichiamo di non ricevere invano la grazia di Dio.

Per grazia di Dio, την χαριν του Θεου, questa grazia o beneficio di Dio, l'apostolo intende certamente la grande offerta sacrificale di Cristo per il peccato del mondo, di cui aveva appena parlato parlando del ministero della riconciliazione. Apprendiamo, quindi, che era possibile ricevere la grazia di Dio e non beneficiarne in definitiva; o, in altre parole, cominciare nello Spirito e finire nella carne.

Se qualcuno dirà che è il ministero della riconciliazione, cioè il beneficio della predicazione apostolica, che possa ricevere invano; Rispondo che la predicazione apostolica e l'intero ministero della riconciliazione non potrebbero essere di beneficio a nessuno più di quanto avrebbero potuto essere un mezzo per comunicargli la salvezza di Dio. Ed è più evidente che l'apostolo ha in vista quella grazia o beneficio che ci riconcilia con Dio e ci rende divinamente giusti. E questo, e tutti gli altri benefici della morte di Cristo, possono essere ricevuti invano.

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