E avvenne la mattina, che David ha scritto una lettera a Joab, e inviato è per mano di Uria. David ha scritto una lettera - Questa era la somma di tradimento e malvagità. Fece di quest'uomo nobilissimo il portatore di lettere che prescrivevano il modo in cui doveva essere assassinato. Questo caso alcuni hanno paragonato a quello di Bellerofonte, figlio di Glauco, re di Efira, il quale essendo alla corte di Proeto, re degli Argivi, la sua regina Antia, o come altri Stenobea, si innamorò violentemente di lui; ma egli, rifiutandosi di soddisfare le sue passioni criminali, fu da lei accusato per vendetta a Proeto suo marito, di aver tentato di corromperla.

Proeto non volendo violare le leggi dell'ospitalità uccidendolo in casa sua, scrisse lettere a Jobates, re di Licia, padre di Stenobea, e le mandò per mano di Bellerofonte, dichiarando il suo crimine e desiderando che Jobates lo mettesse a morte. Per soddisfare i desideri di suo genero e mantenere le proprie mani innocenti di sangue, lo mandò con una piccola forza contro un popolo molto bellicoso chiamato Solymi; ma, contrariamente a ogni aspettativa, non solo scampò con la sua vita, ma ottenne una completa vittoria su di loro.

In seguito fu inviato in diverse spedizioni ugualmente pericolose e senza speranza, ma riuscì comunque con successo; e per ricompensarlo Giobate gli diede in moglie una delle sue figlie e una parte del suo regno. Stenobea, udendo ciò, per rabbia e disperazione si uccise.

Ho dato questa storia in generale, perché molti l'hanno pensata non solo parallela a quella di Uria, ma come una formazione favolosa dal fatto della Scrittura: da parte mia, non vedo in esse corrispondenza, ma nella semplice circostanza che entrambi recavano quelle lettere che contenevano la propria condanna. Dalla favola di Bellerofonte è uscito il proverbio, Bellerophontis literas portare, "portare la propria condanna".

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