Commento biblico di Adam Clarke
2 Samuele 15:37
Così l'amico di Cusai Davide entrò in città, e Assalonne entrò in Gerusalemme. Assalonne entrò in Gerusalemme - È molto probabile che lui ei suoi partigiani non fossero lontani dalla città quando Davide la lasciò, e questo fu uno dei motivi che lo spinse ad affrettare la sua partenza.
Lettore, ecco nel caso di Davide una triste vicenda delle vicende umane e una spaventosa prova della loro instabilità. Ecco un re, il più grande che sia mai esistito, un profondo politico, un abile generale, un valoroso soldato, un poeta del genio e del carattere più sublime, un profeta del Dio Altissimo e il liberatore del suo paese, scacciato dal suo domini dal proprio figlio, abbandonato dal suo popolo volubile, e per un certo tempo anche dal suo Dio! Vedi nel suo stato desolato che non c'è nessuno così esaltato che Dio non possa umiliare, e nessuno così umiliato che Dio non possa esaltare.
Fu abbandonato per un po' ei suoi nemici trionfarono; Dio tornò e i suoi nemici furono confusi. Il suo crimine, è vero, era grande e Dio aveva dichiarato da Nathan ciò che ora era accaduto. Dio è giusto, e in innumerevoli casi vede giusto mostrare il suo dispiacere anche per quei peccati che la sua misericordia ha perdonato. In tutti i casi è cosa terribile e amara peccare contro il Signore.
Commento alla Bibbia, di Adam Clarke [1831].