Commento biblico di Adam Clarke
2 Samuele 16:11
E Davide disse ad Abishai e a tutti i suoi servi: Ecco, figlio mio, che è uscito dalle mie viscere, cerca la mia vita: quanto più ora può farlo questo Beniaminita ? lascialo stare, e lascialo maledire; poiché l'Eterno gli ha ordinato. Lascialo maledire; poiché il Signore gli ha ordinato - Nessuna anima umana può supporre che Dio abbia mai ordinato a un uomo di maledire un altro, tanto meno che abbia comandato a un miserabile come Simei di maledire un uomo come Davide; ma questa è una peculiarità della lingua ebraica, che non sempre distingue tra permesso e comandamento.
Spesso la Scrittura attribuisce a Dio ciò che solo lui permette di fare; o ciò che nel corso della sua provvidenza non ostacola. Davide, tuttavia, considera tutto questo permesso da Dio per il suo castigo e umiliazione. Non posso negare ai miei lettori una parafrasi poetica molto elegante di questo passaggio, dalla penna del Rev. Charles Wesley, uno dei primi poeti cristiani: -
"Pure dal sangue di Saul invano,
Non osa rispondere all'accusa:
quella di Uriah mantiene la carica,
Grida contro di lui quello di Uria!
Che Simei maledica: la verga che porta
Per i peccati che la misericordia aveva perdonato:
E nei torti dell'uomo venera
La terribile giustizia del cielo.
Signore, adoro la tua giusta volontà,
Attraverso ogni strumento di malattia
La bontà di mio Padre vedete;
Accetta il complicato sbagliato
Della mano di Simei e della lingua di Simei
come gentili rimproveri da parte tua.