Atti degli Apostoli 25:16

Al quale risposi: Non è modo dei Romani di far morire alcuno, prima che l'accusato abbia gli accusatori faccia a faccia, e abbia licenza di rispondere da sé del delitto che gli è stato fatto. Non è il modo dei Romani di far morire un uomo - Χαριζεσθαι τινα ανθρωπον, Fare un regalo a un uomo; rinunciare gratuitamente alla vita di qualsiasi uomo, per favore o capriccio. Ecco un riferimento all'argomento discusso su Atti degli Apostoli 25:11 .

Prima che l'accusato faccia a faccia con gli accusatori, ecc. - Per questa giusta procedura si celebravano le leggi romane nel mondo civile. Appiano, nel suo Hist. Roman., dice: ου πατριον σφισιν ακριτους καταδικαζεσθαι. Non è loro abitudine condannare gli uomini prima che siano stati ascoltati. E Philo De Praesid. Rom, dice:. Τοτε γαρ κοινους ἑαυτους παρεχοντες δικαϚας εξ ισου, και των κατηγορων και απολογουμενων ακουομενοι, μηδενος ακριτου προκαταγινωσκειν αξιουντες, εβραβευον ουτε προς εχθραν, ουτε προς χαριν, αλλα προς την φυσιν της αληθειας, τα δοξαντα ειναι δικαια.

«Poiché dunque, pronunciando in comune sentenza e ascoltando con imparzialità sia l'attore che l'imputato, non ritenendo giusto condannare alcuna persona inascoltata, decisero come appariva loro giusto; senza né inimicizia né favore, ma secondo i meriti di il caso." Vedi Bp. Pear. L'Inghilterra può vantare tali leggi, non solo nei suoi statuti, ma costantemente operanti in tutte le sue corti di giustizia. Anche il re stesso, se fosse così incline, non potrebbe imprigionare né punire un uomo senza la regolare procedura della legge; e dodici uomini onesti, davanti ai quali è stata addotta la prova, il caso discusso e la legge stabilita e spiegata, devono infine giudicare se l'uomo è colpevole o non colpevole.

Qui, in questo paese privilegiato, non ci sono prigioni arbitrarie - no Bastiles - no lettres de cachet. Lex facit Regem: la legge fa il re, dice Bracton, e il re è il grande esecutore e custode delle leggi - leggi, agli occhi delle quali il carattere, la proprietà e la vita di ogni suddito sono sacri.