E dopo tre mesi partimmo in una nave di Alessandria, che aveva svernato nell'isola, il cui segno era Castore e Polluce. Dopo tre mesi - Supponendo che fossero giunti a Malta verso la fine di ottobre, come abbiamo già visto, allora risulta che ne siano partiti verso la fine di gennaio, ovvero l'inizio di febbraio; e, sebbene nel pieno dell'inverno, non il periodo peggiore per navigare, anche in quei mari, essendo il vento generalmente più costante; e, nel complesso, il passaggio più sicuro.

Il cui segno era Castore e Polluce - Queste erano due favolose semi-divinità, segnalate come figli di Giove e Leda, che furono successivamente traslate nei cieli, e formarono la costellazione chiamata Gemelli, o Gemelli. Questa costellazione era ritenuta propizia ai marinai; e poiché era consuetudine avere le immagini dei loro dei sia sulla testa che sulla poppa delle loro navi, possiamo supporre che questa nave alessandrina le avesse a prua o a poppa, e che queste dessero il nome alla nave.

Noi, che ci professiamo popolo cristiano, seguiamo la stessa usanza pagana: abbiamo le nostre navi chiamate il Castore, il Giove, la Minerva, la Leda, (la madre di Castore e Polluce), con una moltitudine di altri dei demoni e dee; così che, se gli antichi romani o greci visitassero la nostra marina, sarebbero portati a supporre che, dopo più di 2000 anni, la loro antica religione fosse rimasta inalterata!

Virgilio parla di un vascello chiamato Tigre. Eneide, x. ver. 166: -

Massicus aerata princeps secat aequora Tigri.

"Massicus, capo, taglia le onde nella tigre dal becco di bronzo."

Di un altro chiamato la Chimera. aen. v. ver. 118, 223: -

Ingentemque Gyas ingenti mole Chimaeram.

"Gyas l'enorme massa della Chimera comanda."

E di un altro chiamato il Centauro. aen. v. ver. 122, 155, 157: -

- Centauro invehitur magna.

"Sergetus, nel grande Centauro, ha preso il posto di primo piano."

Oltre a questi nomi, avevano nella nave i loro dei tutelari, dai quali aspettavano soccorso; e talvolta avevano le loro immagini a poppa; e quando giunsero sani e salvi alla fine del loro viaggio, erano soliti incoronare queste immagini con ghirlande: così Virgilio, Geor. io. ver. 304: -

Puppibus et laeti naute imposuere Coronas.

"I gioiosi marinai mettono ghirlande sulle loro poppe."

Pare che diverse antiche favole siano nate dai nomi delle navi. Si narra che Giove abbia rapito Europa, attraverso il mare, sotto forma di toro; e di aver portato via Ganimede, in forma di aquila. Cioè, queste persone furono portate via, una su una nave chiamata Taurus, o Bull; e l'altro in uno denominato Aquila, l'Aquila. Perché non Toro, così come Tigri? e perché non Aquila, oltre a Chimera? - quali nomi appartenessero alle navi, come troviamo dalle citazioni di cui sopra.

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