Commento biblico di Adam Clarke
Atti degli Apostoli 28:16
E quando arrivammo a Roma, il centurione consegnò i prigionieri al capitano delle guardie: ma Paolo fu lasciato abitare da solo con un soldato che lo custodiva. Il capitano della guardia - Στρατοπεδαρχῃ. Questa parola significa propriamente il comandante di un campo; ma significa il prefetto, o comandante delle coorti pretoriane, o guardie dell'imperatore.
Tacito (Annal. lib. iv. cap. 2) ci informa che, durante il regno di Tiberio, Seiano, che era allora prefetto di queste truppe, per realizzare i suoi ambiziosi disegni, le fece radunare dai loro quartieri in città, e stazionava in un accampamento fortificato vicino ad essa; così che il loro comandante è con peculiare proprietà designato da San Luca στρατοπεδαρχης, il comandante del campo.
Per l'arrivo di S. Paolo a Roma era nel settimo anno di Nerone; ed è certo, da Svetonio, (in Tiber. cap. 37), che l'usanza di tenere i soldati pretoriani in un campo vicino alla città, fu conservata dagli imperatori successivi a Tiberio; giacchè lo storico osserva che Claudio, alla sua ascesa all'Impero, fu accolto nell'accampamento, in castra delatus est, cioè delle coorti pretoriane; e così Tacito dice di Nerone, An.
lib. xii. berretto. 69, che nelle stesse occasioni illatus castris, fu condotto nell'accampamento. Il dottor Doddridge osserva che era consuetudine che i prigionieri che venivano portati a Roma fossero consegnati a questo ufficiale, che aveva la carica dei prigionieri di stato, come risulta dal caso di Agrippa, che fu preso in custodia da Macro, il prefetto del pretorio , che successe a Seiano; (Joseph. Ant. lib. xviii.
berretto. 7. sez. 6); e dall'ordine di Traiano a Plinio, quando due erano in commissione, Plin. lib. X. Efesini 65 . Vinctus mitti ad praefectos praetorii mei debet: dovrebbe essere mandato legato ai prefetti delle mie guardie. La persona che ora aveva quell'ufficio era il noto Afranius Burrhus; ma sia prima che dopo di lui era tenuto da due: Tacito. Un. lib. xii. sec. 42; lib. xiv. sec. 51. Vedi Parkhurst.
Burrhus fu uno strumento principale nell'innalzare Nerone al trono; ed ebbe una considerevole influenza nel reprimere molte delle viziose inclinazioni di quel cattivo Principe. Con molti altri, fu messo a morte dal disumano Nerone. Burrhus è elogiato dagli storici per la moderazione e l'amore per la giustizia. Il modo in cui tratta san Paolo non ne è una prova insignificante. Calma.
Con un soldato che lo teneva - Cioè il soldato a cui era incatenato, come è stato riferito prima, Atti degli Apostoli 12:6 .