Commento biblico di Adam Clarke
Colossesi 1:20
E, dopo aver fatto pace mediante il sangue della sua croce, per mezzo di lui riconciliare a sé tutte le cose; da lui, dico , sia che siano cose della terra, sia cose del cielo. E, dopo aver fatto pace mediante il sangue della sua croce - Pace tra Dio e l'uomo; poiché l'uomo essendo in uno stato peccaminoso e non essendoci pace per i malvagi, era necessaria una riconciliazione per ristabilire la pace tra cielo e terra; ma la pace non poteva essere fatta senza l'espiazione per il peccato, e la conseguenza mostra che il sangue di Cristo sparso sulla croce era necessario per fare questa espiazione.
Riconciliare in sé tutte le cose - L'inimicizia era da parte della creatura; sebbene Dio sia ogni giorno adirato con i malvagi, tuttavia non è mai restio a riconciliarsi. Ma l'uomo, la cui mente carnale è inimicizia con Dio, è naturalmente avverso a questa riconciliazione; richiede, quindi, il sangue della croce per espiare il peccato, e l'influenza dello Spirito per riconciliare il trasgressore con colui contro il quale ha offeso! Vedi le note su 2 Corinzi 5:19 , ecc.
Cose in terra, o cose in cielo - Molto è stato detto su questa clausola molto oscura; ma siccome è mio scopo non scrivere dissertazioni ma appunti, non introdurrò le opinioni di dotti, che hanno tanto ingegno quanto varietà per raccomandarli. Se la frase non fosse una sorta di frase collettiva per significare tutto il mondo, o tutta l'umanità, come supponeva il dottor Hammond, le cose del cielo potrebbero riferirsi, secondo alcuni, a quelle persone che morirono sotto la dispensazione dell'Antico Testamento, e che potevano non hanno titolo alla gloria se non per la morte sacrificale di Cristo: e l'apostolo può aver inteso questi solo per mostrare che senza questo sacrificio nessun essere umano potrebbe essere salvato, non solo quelli che erano allora sulla terra, e ai quali nella loro alle generazioni successive si dovrebbe predicare il Vangelo, ma anche coloro che erano morti prima dell'incarnazione;
Dopotutto, l'apostolo probabilmente significa ebrei e gentili; lo stato del primo era sempre considerato una sorta di stato divino o celeste, mentre quello del secondo era ritenuto meramente terreno, senza alcuna mescolanza di bene spirituale o celeste. È certo che gran parte del disegno di nostro Signore, nella sua incarnazione e morte, era di riconciliare i Giudei ei Gentili, e di farne un gregge sotto di Lui, il grande Pastore e Vescovo delle anime.
Che l'inimicizia dei Giudei fosse grande contro i Gentili è ben noto, e che i Gentili li disprezzavano supremo non lo è da meno. Era quindi un oggetto degno della misericordia di Dio formare uno schema che potesse riconciliare queste due grandi divisioni dell'umanità; e siccome era suo proposito di riconciliarli e farli uno, apprendiamo da questa circostanza, come da molte altre, che il suo disegno era di salvare tutto il genere umano.