E di' ad Archippo: Bada al ministero che hai ricevuto nel Signore, per adempierlo. Dì ad Archippo: chi fosse questa persona non possiamo dirlo; ci sono state varie congetture su di lui; alcuni pensano che fosse vescovo, o sovrintendente della Chiesa a Colosse, in assenza di Epafra. Qualunque cosa fosse, si è supposto che fosse stato negligente nell'adempimento dei doveri del suo ufficio; e da qui questo orientamento dell'apostolo, che qui appare alla luce di un rimprovero.

Ma se si intende la stessa persona dell'epistola a Filemone, Plm 1, 2, che san Paolo chiama suo compagno di lavoro e commilitone, non si può supporre che qui sia inteso alcun rimprovero; poiché, poiché l'Epistola ai Colossesi e quella a Filemone furono evidentemente scritte verso la fine dell'anno 62, Archippo non poteva essere compagno di lavoro e commilitone dell'apostolo a Roma, e tuttavia un delinquente a Colosse allo stesso tempo. tempo.

È più verosimile, quindi, che le parole dell'apostolo non trasmettano biasimo, ma abbiano piuttosto lo scopo di incitarlo ad una maggiore diligenza e di incoraggiarlo nell'opera, visto che aveva tanta falsa dottrina e tanti falsi maestri da contendere con.

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