Commento biblico di Adam Clarke
Deuteronomio 31:27
Poiché conosco la tua ribellione e il tuo torcicollo: ecco, mentre io sono ancora in vita con te oggi, tu sei stato ribelle contro il SIGNORE; e quanto ancora dopo la mia morte? Finché io sono ancora in vita - siete stati ribelli - tale era la disposizione di questo popolo ad agire contro la bontà morale che Mosè si sentì giustificato nel dedurre ciò che sarebbe avvenuto da ciò che era già accaduto.
1. Mai popolo fu avvertito più pienamente e fedelmente, e proprio da questa circostanza possiamo vedere che non aveva alcuna fatale necessità coercitiva di commettere peccato contro Dio; avrebbero potuto evitarlo, ma non lo avrebbero fatto. Dio era presente per aiutarli, finché con le loro ripetute provocazioni lo costrinsero ad andarsene: l'ira quindi scese su di loro all'estremo perché peccarono quando avrebbero potuto vivere alla gloria di Dio.
Coloro che abusano della grazia di Dio non solo avranno quella grazia tolta, ma saranno puniti per l'abuso di essa, così come per la trasgressione. Ogni peccato è doppio, e deve avere una doppia punizione; poiché 1. Si resiste alla grazia; 2. Si commette trasgressione; e Dio visiterà per entrambi.
2. Com'è sorprendente che, con tali esempi della giustizia di Dio davanti ai loro occhi, gli ebrei siano così poco colpiti; e che i Gentili, che hanno ricevuto il Vangelo di Dio, agiscano come se Dio non volesse più punire la trasgressione, o che debba essere così parziale nei loro confronti da passare per iniquità per le quali la mano della sua giustizia continua ancora a pesare sul discendenti di Giacobbe! Stanno attenti, perché se Dio non ha risparmiato i rami naturali, non li risparmierà.
Se peccano alla maniera degli ebrei, possono aspettarsi di essere partecipi con loro delle loro punizioni. Ciò che Dio fa alle nazioni, lo farà agli individui che rifiutano la sua misericordia o calpestano la sua grazia; l'anima che pecca e non ritorna a Dio mediante il pentimento e la fede, morirà. Questo è un decreto di Dio che non sarà mai revocato, e ogni giorno testimonia quanto rigorosamente lo tenga in vista.
3. L'ode composta da Mosè per questa occasione era probabilmente ambientata in un'aria vivace e commovente, e cantata dal popolo. Sarebbe molto più facile tenere a mente una canzone del genere, che un'uguale quantità di prosa. Il tutto avrebbe le circostanze aggiuntive di cadenza e melodia per farlo ripetere spesso; e quindi assicurarne la conservazione nella memoria. La poesia, sebbene spesso, anzi, generalmente abusata, è nondimeno un dono di Dio, e può essere impiegata con il miglior effetto nel suo servizio.
Una parte molto considerevole dell'Antico Testamento è scritta in poesia; in particolare l'intero libro dei Salmi, gran parte del profeta Isaia, le Lamentazioni e gran parte dei profeti minori. Coloro che parlano contro le composizioni poetiche al servizio di Dio, parlano contro ciò che non comprendono. Tutto ciò che un uomo ha dovrebbe essere consacrato al suo Creatore e impiegato al suo servizio; non solo l'energia del suo cuore e della sua mente, la forza fisica del suo corpo, ma anche i toni musicali e le modulazioni della sua voce.