Commento biblico di Adam Clarke
Ebrei 10:26
Se infatti pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, poiché se pecchiamo volontariamente - Se volontariamente, per timore di persecuzione o per qualsiasi altro motivo, rinunciamo alla professione del Vangelo e l'Autore di quel Vangelo, dopo aver ricevuto la conoscenza della verità per convincersi che Gesù è il Messia promesso, e che aveva asperso i nostri cuori da una cattiva coscienza; per tali non rimane sacrificio per i peccati; poiché poiché i sacrifici ebraici sono aboliti, come appare dalla dichiarazione di Dio stesso nel quarantesimo Salmo, e Gesù essendo ora l'unico sacrificio che Dio accetterà, quelli che lo rigettano non ne hanno altri; quindi il loro caso deve essere assolutamente senza rimedio.
Questo è il significato dell'apostolo, e il caso è quello di un apostata deliberato, uno che ha completamente rifiutato Gesù Cristo e la sua espiazione, e ha rinunciato all'intero sistema evangelico. Non ha nulla a che fare con i traviati nel nostro uso comune di quel termine. Un uomo può essere colto in fallo, o può deliberatamente peccare, e tuttavia non rinnegare il Vangelo, né rinnegare il Signore che lo ha riscattato. Il suo caso è tetro e pericoloso, ma non è senza speranza; nessun caso è senza speranza se non quello dell'apostata deliberato, che rifiuta l'intero sistema evangelico, dopo essere stato salvato per grazia, o convinto della verità del Vangelo. A lui non rimane più sacrificio per il peccato; poiché c'era solo l'Uno, Gesù, e questo lo ha completamente respinto.