Perché in verità non assunse su di sé la natura degli angeli; ma ha preso su di luiil seme di Abramo. Poiché in verità non prese su di sé la natura degli angeli - Ου γαρ δηπου αγγελων επιλαμβανεται, αλλα σπερματος Αβρααμ επιλαμβανεται· Inoltre, non prende affatto gli angeli; ma del seme di Abramo si impadronisce. Questa è la lettura marginale, ed è di gran lunga da preferire a quella nel testo Gesù Cristo, volendo non redimere gli angeli, ma redimere l'uomo, non assunse la natura angelica, ma si fece uomo, venendo direttamente dal seme o posterità di Abramo, con il quale fu stipulato il patto originale, che nella sua discendenza fossero benedette tutte le nazioni della terra; ed è per questo motivo che l'apostolo menzionò il seme di Abramo, e non il seme di Adamo; ed è strano che a molti commentatori sia sfuggito un senso così ovvio.

La parola stessa significa non solo afferrare, ma aiutare, soccorrere, salvare dall'affondamento, ecc. Agli angeli ribelli, che peccarono e caddero da Dio, fu permesso di cadere, alle downe, come esprime uno dei nostri vecchi scrittori esso, finché caddero nella perdizione: l'uomo peccò e cadde, e cadde, alle downe, ma Gesù lo afferrò e gli impedì di cadere nella perdizione senza fine. Così afferrò la creatura umana che cadeva, e gli impedì di cadere nell'abisso; ma non afferrò gli angeli che cadevano, ed essi caddero nelle tenebre di fuori.

Assumendo la natura dell'uomo, ha impedito questa caduta definitiva e irrecuperabile dell'uomo; e facendo un'espiazione nella natura umana, ha provveduto alla sua restaurazione alla sua perduta beatitudine. Questo è un bel pensiero dell'apostolo, ed è magnificamente espresso. L'uomo cadeva dal cielo e Gesù afferrò la creatura che cadeva e ne prevenne la rovina senza fine. A questo riguardo preferisce gli uomini agli angeli, e probabilmente per questo semplice motivo, che la natura umana era più eccellente dell'angelica; e conviene alla sapienza dell'Essere Divino considerare tutte le opere delle sue mani in proporzione alla dignità o eccellenza di cui le ha dotate.

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