Commento biblico di Adam Clarke
Ebrei 3:5
E in verità Mosè fu fedele in tutta la sua casa, come servo, per una testimonianza di quelle cose che dovevano essere dette dopo; Come servo - La fedeltà di Mosè era la fedeltà di un servo; non fu l'artefice di quella chiesa o casa; era impiegato, sotto Dio, a sistemarlo e ad ordinarlo: era amministratore del Costruttore e Proprietario.
Per una testimonianza di quelle cose - Ogni ordinanza sotto la legge era tipica; ogni cosa rendeva testimonianza delle cose che dovevano essere dette dopo; cioè a Gesù Cristo, alla sua sofferenza, morte e gloria che dovrebbe seguire; e al suo Vangelo in tutte le sue parti. La fedeltà di Mosè consisteva nella sua scrupolosa attenzione ad ogni ordinanza di Dio; il suo inquadrare ogni cosa secondo il modello mostratogli dal Signore; e il suo riferirsi tutto a quel Cristo di cui parlava come il profeta che sarebbe venuto dopo di lui e sarebbe stato destato di mezzo a loro; cui devono ascoltare e obbedire con attenzione, pena l'esclusione dall'essere popolo del Signore.
Perciò nostro Signore disse ai Giudei, Giovanni 5:46 : Se aveste creduto a Mosè, avreste creduto a me, perché ha scritto di me; "vale a dire;" dice il dottor Macknight, "nelle figure, ma specialmente nelle profezie, della legge, dove la dispensazione del Vangelo, la venuta del suo Autore e il suo carattere come Messia, sono tutti descritti con una precisione che aggiunge il più grande lustro di evidenza a Gesù e al suo Vangelo».