Commento biblico di Adam Clarke
Efesini 2:8
Poiché per grazia siete salvati mediante la fede; e quello non da voi: èil dono di Dio: Poiché per grazia siete stati salvati, mediante la fede - Poiché ora siete portati in uno stato di salvezza, i vostri peccati sono stati tutti cancellati e avete reso partecipi dello Spirito Santo; e, avendo una speranza piena d'immortalità, non la devi attribuire ad alcuna opera o merito tuo; poiché quando questo Vangelo vi è pervenuto, siete stati tutti trovati morti nei peccati e morti nei peccati; perciò è stata per voi la misericordia gratuita di Dio, manifestata per mezzo di Cristo, nel quale vi è stato comandato di credere; e, avendo creduto mediante la potenza dello Spirito Santo, avete ricevuto e siete stati sigillati dallo Spirito Santo della promessa; sicché questa salvezza non è in alcun senso di voi stessi, ma è il dono gratuito di Dio; e non di opere di alcun genere; così che nessuno può vantarsi di aver operato la propria salvezza, o anche di aver contribuito in qualche modo ad essa. Per grazia siete stati salvati, mediante la fede in Cristo. Questa è una vera dottrina, e continua ad essere essenziale per la salvezza dell'uomo fino alla fine del mondo.
Ma se dobbiamo intendere la fede o la salvezza come dono di Dio? A questa domanda risponde il testo greco: τῃ γαρ χαριτι εστε σεσωσμενοι δια της πιστεως· και τουτο ουκ εξ ὑμων· Θεου το δωρον, ουκ εξ εργων· ἱνα μη τις καυχησηται· ουτο, questa salvezza) non da te; è dono di Dio, non delle opere: perché nessuno si glori.
" "Il relativo τουτο, questo, che è di genere neutro, non può stare per , fede, che è il femminile; ma ha tutta la sentenza che precede per il suo antecedente». Ma ci si può chiedere: la fede non è forse il dono di Dio? Sì, quanto alla grazia mediante la quale è prodotta; ma la grazia o potenza di credere, e la atto di credere, sono due cose diverse: senza la grazia o il potere di credere nessun uomo ha mai creduto o può credere, ma con quel potere l'atto di fede è proprio dell'uomo.
Dio non crede mai per nessun uomo, non più di quanto si penta per lui: il penitente, per questa grazia che lo rende capace, crede per se stesso: né crede necessariamente, o impulsivamente, quando ha quel potere; il potere di credere può essere presente molto prima di essere esercitato, altrimenti perché i solenni avvertimenti che incontriamo ovunque nella parola di Dio, e le minacce contro coloro che non credono? Non è questa una prova che tali persone hanno il potere ma non lo usano? Non credono, e quindi non sono stabiliti. Questo, dunque, è il vero stato delle cose: Dio dà il potere, l'uomo usa il potere così dato, e porta gloria a Dio: senza il potere nessun uomo può credere; con esso, ogni uomo può.