Ma né Tito, che era con me, essendo greco, fu costretto a farsi circoncidere: Ma né Tito, che era con me - L'apostolo prosegue affermando che il suo racconto era così soddisfacente per gli apostoli, che non solo non richiedevano insistette sulla necessità della circoncisione tra i pagani, ma non gli chiese nemmeno di far circoncidere Tito, che era greco; sebbene ciò potesse sembrare opportuno, specialmente a Gerusalemme, per impedire ai falsi fratelli di maneggiare la sua incirconcisione, e di volgerla a pregiudizio del Vangelo in Giudea.

Per spiare la nostra libertà - I fratelli giudaizzanti furono introdotti nell'assemblea degli apostoli, per scoprire cosa implicasse la libertà del Vangelo, affinché sapessero meglio come opporsi a San Paolo e ai suoi compagni nella loro predicando Cristo ai pagani e ammettendoli nella Chiesa senza obbligarli ad osservare la circoncisione e ad osservare la legge. L'apostolo vide che mentre tali uomini erano nell'assemblea era meglio non menzionare la sua missione tra i pagani, affinché, per mezzo di quei falsi fratelli, non si dasse occasione ad alterchi e controversie; perciò colse l'occasione, con conferenze private, per esporre l'intera faccenda, relativa alla sua opera tra i Gentili, davanti al capo degli apostoli.

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