Commento biblico di Adam Clarke
Genesi 25:6
Ma ai figli delle concubine che Abramo aveva, Abramo fece dei doni e li mandò via da Isacco suo figlio, mentre viveva ancora, a oriente, nel paese d'oriente. Ai figli delle concubine, cioè Agar e Keturah, Abramo fece dei doni. Il bestiame per la razza, il seme per la semina della terra e gli strumenti per l'allevamento possono essere ciò che si intende qui.
E li mandò via - mentre era ancora in vita - per timore che dopo la sua morte discutessero un accordo nella Terra Promessa con Isacco; perciò molto prudentemente li mandò a procurarsi degli insediamenti durante la sua vita, affinché non potessero essere tentati di contestare l'accordo con Isacco in Canaan. Da questa circostanza nacque quella legge che è prevalsa in quasi tutti i paesi, di dare i beni al figlio maggiore da una moglie legittima; perchè sebbene le concubine, o le mogli di secondo grado, fossero perfettamente legittime in quei tempi antichi, tuttavia i loro figli non ereditarono, se non in caso di fallimento della questione legale, e con il consenso della legittima moglie; ed è molto correttamente osservato da Calmet, che fu in conseguenza del consenso di Lea e Rachele che i figli dei loro schiavi di Giacobbe ebbero una sorte comune ed uguale con il resto.
Per legge di Solone tutti i figli naturali erano esclusi dall'eredità paterna, ma ai loro padri era permesso di dare loro una somma non superiore a mille dracme in dono. Verso est, verso il paese orientale - Arabia Deserta, che era a est di Beer-Seba, dove visse Abramo.